Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".
Una persona di una certa età mi racconta le sue esperienze, soprattutto quelle lavorative.
Dice di aver sempre lavorato intensamente e di aver cercato di dare il meglio di sé anche perché ha sempre creduto nella dignità del lavoro e di come esso dia un valore profondo all’esistenza umana. Racconta che a volte il lavoro da lui svolto con passione e senza platealità fosse stato rivendicato come proprio da altri, spesso nullafacenti, poco capaci o peggio profittatori.
Ma il gioco non sempre riusciva a questi furbacchioni o aveva breve durata per via della poco o nulla credibilità degli stessi.
Alla fine del discorso il signore mi dice che sapeva che mi interesso a storie, miti, fiabe tramandate dalla saggezza popolare. Come ho sostenuto nei precedenti articoletti, esse sono espressione dell’inconscio collettivo. E su alcuni temi specifici sono più efficaci di una spiegazione scientifica; non devono essere spiegate perché il messaggio che veicolano arriva direttamente al “cuore” di tutti.
Mi racconta la storiella del bue e la mosca. “Una mosca si posa sul corno di un bue che sta arando un campo. Una rana dalla riva del fosso chiede : che fai lassù ? E quella con aria da presuntuosa risponde: “Ariamo”
Al di la dei significati sociologici e politici attribuiti nel tempo a questo aneddoto, la mia vuole essere solo una riflessione sul comportamento umano.
Questa della “storiella” è una situazione che è avvenuta, che avviene, che avverrà; una situazione che non varia nonostante lo scorrere del tempo.
Tutti ci siamo incontrati almeno una volta nel significato delle favole.
Nel dizionario dei simboli si legge che “il bue è simbolo di bontà, di calma, di forza tranquilla”
Generalmente essendo un animale dalla grande forza fisica sta a rappresentare il lavoro quotidiano realizzato con responsabilità, senso del dovere e continuità.
Inoltre il bue è presente nella Bibbia insieme all’asinello al momento della nascita del Bambino Gesù: con il loro calore Lo hanno riscaldato dal freddo della notte.
Nella vita reale molte imprese o attività hanno dovuto chiudere i battenti perché sono venute meno la caratteristiche della persona che agisce da “bue”… così la mosca ha creduto di poter mandare avanti l’attività. Quanta illusione senza alcun fondamento!
Sempre nello stesso dizionario alla voce Mosca: “Incessantemente ronzanti sempre in moto e pungenti, le mosche sono esseri insopportabili che si moltiplicano nella putredine e nella decomposizione; portano i germi delle peggiori malattie e sfidano ogni protezione. Sono il simbolo dell’inseguimento incessante...
D‘altra parte la mosca rappresenta lo pseudo uomo d’azione: frenetico… inutile, che pretende il suo compenso dopo aver soltanto copiato i lavoratori o essere stato solamente lì senza fare alcunché.
Alcune persone che nella loro vita hanno realizzato tra il poco o il niente, forse per darsi un significato credono di essere al centro dell’universo, si aggrappano a tutte le situazioni che possano mettere in prima fila. Pensano di saper dirigere, di essere dei manager - e che qualsiasi cosa senza di loro non potrebbe avvenire. Sono indispensabili! Vanità delle vanità - si legge nella Sacra Scrittura.
E spesso cadono anche loro nella tela che si sono costruiti. In tal guisa, finiscono per credere che la loro realtà sia vera e non fittizia. Essi vanno alla continua ricerca di un’altra situazione o pseudo attività che li ponga al centro dell’attenzione, forse senza mai riuscirci.
Probabilmente perché l’onda della disperazione li sommergerebbe.
In un’altra favola e precisamente in quella della cicala e della formica, la cicala recita la parte della persona oziosa che pensa solo il proprio divertimento per poi sperare nell’aiuto degli altri… al contrario della formica, simbolo dell’operosità continua e incessante. Ma forse l’equilibrio sta nel saper conciliare gli opposti. La formica potrebbe concedersi momenti in cui canta; la cicala momenti in cui lavora, almeno per il suo sostentamento.
Ma a differenza della mosca, la cicala non si è appropriata del lavoro degli altri .
Ha fatto del male solo a se stessa senza nuocere a nessuno o derubare le fatiche gloriandosi del lavoro degli altri!
Francesco Giovannozzi psicologo - psicoterapeuta
Are we disposed to let ourselves be ceaselessly purified by the Lord, letting Him expel from us and the Church all that is contrary to Him? (Pope Benedict)
Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario? (Papa Benedetto)
Jesus makes memory and remembers the whole history of the people, of his people. And he recalls the rejection of his people to the love of the Father (Pope Francis)
Gesù fa memoria e ricorda tutta la storia del popolo, del suo popolo. E ricorda il rifiuto del suo popolo all’amore del Padre (Papa Francesco)
Today, as yesterday, the Church needs you and turns to you. The Church tells you with our voice: don’t let such a fruitful alliance break! Do not refuse to put your talents at the service of divine truth! Do not close your spirit to the breath of the Holy Spirit! (Pope Paul VI)
Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Essa vi dice con la nostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo! (Papa Paolo VI)
Sometimes we try to correct or convert a sinner by scolding him, by pointing out his mistakes and wrongful behaviour. Jesus’ attitude toward Zacchaeus shows us another way: that of showing those who err their value, the value that God continues to see in spite of everything (Pope Francis)
A volte noi cerchiamo di correggere o convertire un peccatore rimproverandolo, rinfacciandogli i suoi sbagli e il suo comportamento ingiusto. L’atteggiamento di Gesù con Zaccheo ci indica un’altra strada: quella di mostrare a chi sbaglia il suo valore, quel valore che continua a vedere malgrado tutto (Papa Francesco)
Deus dilexit mundum! God observes the depths of the human heart, which, even under the surface of sin and disorder, still possesses a wonderful richness of love; Jesus with his gaze draws it out, makes it overflow from the oppressed soul. To Jesus, therefore, nothing escapes of what is in men, of their total reality, in which good and evil are (Pope Paul VI)
Deus dilexit mundum! Iddio osserva le profondità del cuore umano, che, anche sotto la superficie del peccato e del disordine, possiede ancora una ricchezza meravigliosa di amore; Gesù col suo sguardo la trae fuori, la fa straripare dall’anima oppressa. A Gesù, dunque, nulla sfugge di quanto è negli uomini, della loro totale realtà, in cui sono il bene e il male (Papa Paolo VI)
People dragged by chaotic thrusts can also be wrong, but the man of Faith perceives external turmoil as opportunities
Un popolo trascinato da spinte caotiche può anche sbagliare, ma l’uomo di Fede percepisce gli scompigli esterni quali opportunità
O Lord, let my faith be full, without reservations, and let penetrate into my thought, in my way of judging divine things and human things (Pope Paul VI)
O Signore, fa’ che la mia fede sia piena, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane (Papa Paolo VI)
«Whoever tries to preserve his life will lose it; but he who loses will keep it alive» (Lk 17:33)
«Chi cercherà di conservare la sua vita, la perderà; ma chi perderà, la manterrà vivente» (Lc 17,33)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)
don Giuseppe Nespeca
Tel. 333-1329741
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