(Nozze di Cana: Prototipo dei Segni)
(Gv 2,1-11)
Nella Bibbia l’immagine più pregnante che esprime l'Amore di Dio per il suo popolo è quella coniugale.
Il Signore è lo Sposo che incessantemente va a riprendersi l’amata anche traditrice, perché non si lascia condizionare dalle infedeltà.
In Gv il Signore non “inizia” da un rito assorto, pensoso e neutrale.
Si esprime in una Festa, dove non devono mancare le carezze: questo il «prototipo dei segni» (Gv 2,11 testo greco).
L’episodio di Cana è il riassunto emblematico di tutti i prodigi in cui si manifesta l’azione del Redentore, anche grazie alle nostre scelte.
Come dire: l’opera della Fede è tenera, simpatica e totale; non esclusiva o gelosa. Così diventa capace persino di recuperi inspiegabili.
La religione antica tendeva a trasmettere un modello di vita striminzito e normale, individualistico e distratto.
Ma in quello nuziale e festoso del credente autentico, ‘perfezione’ fa rima con mettersi a disposizione.
Solo chi ha la libertà di scendere e prestare attenzione agli invitati al banchetto si rende conto ed è in grado di far capire (anche ai navigati: Gv 2,9) come si ravviva un panorama scolorito e insipido.
Anche se fossero novellini, coloro che si fanno servitori e si rendono presenti, sanno da cosa deriva il gusto dell’amore.
Essi comprendono come si trasforma l’insoddisfazione pallida e il disinteresse unilaterale in meraviglia e desiderio di esserci.
Insomma, “credere in Gesù” non è un bagaglio che volta per volta si amministra, bensì una Relazione in crescendo - sempre fresca.
Mentre gli egemoni si mettono forse di traverso, nell’affettuosità delle persone il Signore celebra le Nozze con-noi e proclama la sua Lieta Notizia.
Non siamo sotto la cappa d’un Giudizio che condiziona e plagia, per renderci sterilizzati; privi di fragranza.
Anche ai responsabili di comunità - quando severi censori - raccomanda di fare finalmente attenzione: il Padre non si esprime in codici, ma nella felicità dei suoi figli, anche principianti.
Il meglio non è alle spalle e adatto solo a gente grigia, ripiegata, ovvero à la page e senza costrutto; superstiti e reduci, o idealisti disincarnati. Deve ancora venire!
Sgretolata la canicola dei pregiudizi, siamo abilitati a guardare le situazioni antiche e nuove come Alimento, e tutte le persone quali opere uniche del Creatore, suoi capolavori.
La Fede porge un’attitudine a tale Pienezza, che lascia affrontare le vicende in armonia e con perfezione.
Quando invece subentra il gelo forense, selettivo, o un pensiero astratto, senza spina dorsale, ecco il panorama (desolante) d’inamovibili giare di fredda pietra - persino vuote d’acqua.
Non solo incapaci di purificare o dissetare, ma neppure utili a lavarsi lo sporco più epidermico, insieme alle sofisticazioni.
Solo invase da ragnatele.