Ott 29, 2024 Scritto da 

«Laterano/ a le cose mortali andò di sopra»

Pietre vive e Liberazione dai mercanti: Segno e Anticipazione

(Gv 2,13-22)

 

Dove adorare l’Altissimo?

Già il cosmo è come una grande cattedrale, che tesse lodi divine; poi certamente hanno avuto un senso storico sia le alture che i templi.

Ma ora è Cristo il luogo in cui la donna e l’uomo incontrano Dio, il centro d’irruzione e dispiegamento dell’Amore del Padre, nel cosmo.

Il Signore viene volentieri, per fondersi con la vita del credente e dilatare le sue capacità, risorse qualitative, mondo di relazioni.

L’Eterno vive e agisce nell'Amico che - pur inconsapevolmente - ne accoglie le proposte.

Così, anche se i cieli non lo contengono, Egli si degna e diletta di stare tra noi e in noi.

Il grande Sovrano antico era relegato nel Tempio, e nelle vicende del quotidiano ci si dimenticava di Lui. Ora siamo noi i Santuari, veri e vivi.

Quindi, anche se la folla dei turisti si aggira per ammirarne l’arte, le Basiliche sono segno, non realtà.

Siamo noi le ‘chiese’ fuori delle chiese, ove abita la Fonte dell’essere che ‘si rivela’ e dobbiamo far incontrare agli altri.

Segno efficace e anticipazione di un cosmo più umano. In ognuno il Volto di Cristo.

Solo in tal senso «Laterano/ a le cose mortali andò di sopra» [Dante, Paradiso 31, 30-35].

 

«Era vicina la Pasqua»: tempo della liberazione dalla schiavitù - dai mercanti che avevano sequestrato il Dio dell’Esodo.

Il popolo riteneva di essere emancipato grazie all’acquisizione della ‘terra promessa’, e di praticare un culto gradito.

In realtà era ancora schiavo di una immagine pagana dell’Onnipotente.

Infatti, il complesso del Tempio era costituito da una serie di circuiti che via via scremavano i visitatori.

Gesù vuole smantellare le barriere che impediscono di accostarsi a Dio; tutti i pregiudizi e muri divisori.

La grande Novità è che in Lui ciascuno ha accesso al Padre.

Egli propone la comunione come convivialità delle differenze, non sinergia con scopi qualsiasi.

Poi, il timore inculcato dalla vecchia religiosità aveva trasformato i grandi luoghi di culto dell’oriente antico in banche.

La commistione di preghiera e denaro è davvero insopportabile.

Quando subentrano interessi economici, le conseguenze sulle persone senza peso [e sulla civiltà stessa] sono devastanti.

Così, il Maestro ci sbatte fuori dalla falsa immagine di Dio, per recuperarlo dentro ciascuno di noi.

Insomma, bisogna farla finita con le palizzate - pur “ideali” - in cui la gratuità e la preghiera hanno ben poco di somigliante al rapporto del Figlio col Padre.

Tutto ciò anche spingendoci a capire altrove, navigando verso impossibili territori.

Infine approdando sempre più alla densità del Mistero che vuole viaggiare con noi.

Faremo tutt’altro genere di acquisizioni.

 

Ormai il mercanteggiare è incompatibile con la nostra azione di ‘pietre vive’.

 

 

[Dedicazione della Basilica Lateranense, 9 novembre 2024]

423 Ultima modifica il Sabato, 09 Novembre 2024 12:00
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Herod is a figure we dislike, whom we instinctively judge negatively because of his brutality. Yet we should ask ourselves: is there perhaps something of Herod also in us? Might we too sometimes see God as a sort of rival? Might we too be blind to his signs and deaf to his words because we think he is setting limits on our life and does not allow us to dispose of our existence as we please? (Pope Benedict)
Erode è un personaggio che non ci è simpatico e che istintivamente giudichiamo in modo negativo per la sua brutalità. Ma dovremmo chiederci: forse c’è qualcosa di Erode anche in noi? Forse anche noi, a volte, vediamo Dio come una sorta di rivale? Forse anche noi siamo ciechi davanti ai suoi segni, sordi alle sue parole, perché pensiamo che ponga limiti alla nostra vita e non ci permetta di disporre dell’esistenza a nostro piacimento? (Papa Benedetto)i
John is the origin of our loftiest spirituality. Like him, ‘the silent ones' experience that mysterious exchange of hearts, pray for John's presence, and their hearts are set on fire (Athinagoras)
Giovanni è all'origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni e il loro cuore si infiamma (Atenagora)
Stephen's story tells us many things: for example, that charitable social commitment must never be separated from the courageous proclamation of the faith. He was one of the seven made responsible above all for charity. But it was impossible to separate charity and faith. Thus, with charity, he proclaimed the crucified Christ, to the point of accepting even martyrdom. This is the first lesson we can learn from the figure of St Stephen: charity and the proclamation of faith always go hand in hand (Pope Benedict
La storia di Stefano dice a noi molte cose. Per esempio, ci insegna che non bisogna mai disgiungere l'impegno sociale della carità dall'annuncio coraggioso della fede. Era uno dei sette incaricato soprattutto della carità. Ma non era possibile disgiungere carità e annuncio. Così, con la carità, annuncia Cristo crocifisso, fino al punto di accettare anche il martirio. Questa è la prima lezione che possiamo imparare dalla figura di santo Stefano: carità e annuncio vanno sempre insieme (Papa Benedetto)
“They found”: this word indicates the Search. This is the truth about man. It cannot be falsified. It cannot even be destroyed. It must be left to man because it defines him (John Paul II)
“Trovarono”: questa parola indica la Ricerca. Questa è la verità sull’uomo. Non la si può falsificare. Non la si può nemmeno distruggere. La si deve lasciare all’uomo perché essa lo definisce (Giovanni Paolo II)
Thousands of Christians throughout the world begin the day by singing: “Blessed be the Lord” and end it by proclaiming “the greatness of the Lord, for he has looked with favour on his lowly servant” (Pope Francis)
Migliaia di cristiani in tutto il mondo cominciano la giornata cantando: “Benedetto il Signore” e la concludono “proclamando la sua grandezza perché ha guardato con bontà l’umiltà della sua serva” (Papa Francesco)
The new Creation announced in the suburbs invests the ancient territory, which still hesitates. We too, accepting different horizons than expected, allow the divine soul of the history of salvation to visit us
La nuova Creazione annunciata in periferia investe il territorio antico, che ancora tergiversa. Anche noi, accettando orizzonti differenti dal previsto, consentiamo all’anima divina della storia della salvezza di farci visita

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don Giuseppe Nespeca

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