(Lc 14,12-14)
Invitare gli esclusi, senza spirito d’interesse: la comunità cristiana è aperta a tutti, in particolare a chi non ha nulla da porgere in cambio.
Non può essere complice di coloro che trasformano il mondo in un affare.
E davvero oggi stiamo finalmente imparando a invitare gratis, non in modo più interessato e mercantile?
Sappiamo bene che l’intreccio dei circuiti di calcolo che stanno dietro le nostre azioni è sbalorditivo, quasi complesso al pari dei complicatissimi circuiti da calcolatore elettronico.
E qualcuno cerca pure la sacralizzazione:
Prima di esporci in un’opera soppesiamo con rapidità incredibile tutte le possibili ricadute, le reazioni utili o nocive ai nostri interessi.
Anche durante lo svolgimento dell’agire sociale ricalibriamo ogni modifica atta a produrre l’effetto desiderato, e insieme il compenso sperato.
Se questo non dovesse venire, sicuramente immaginiamo che debba esserci stato un guasto (meccanico) da qualche parte.
Se non stiamo attenti, buona parte della nostra esistenza si trasforma in una cibernetica dell’interesse.
Succede anche con Dio.
Invece è l’Amore che conquista il mondo.
È il dono senza condizioni che scuote, commuove, conquista; prelude e riflette il Mistero.
Nella trasformazione dei propri beni in Incontro, Relazione, Vita intima e altrui, ecco zampillare la sorgente della Gioia.
Letizia della completezza di essere, Vita stessa della Trinità: Felicità diversa, senza dovuti o attesi ritorni; anticipo di Risurrezione.
Un’esistenza divina, non dietro le nuvole o alla fine della storia, ma fin d’ora.
Nessun contraccambio vale davvero tale vertigine sconfinata e reale.
Così il tipo di partecipanti allo spezzare del Pane nelle chiese - oggi di mentalità sempre più variegata - descrive l’essenza di Dio.
Il ‘poliedro’ si fa icona e attributo della tollerante misericordia dell’Eterno.
Ma non si tratta di un rattoppo esterno, o paternalista; né si configura quale salvataggio della situazione [o rimorso di coscienza].
La condizione di peccato non annulla il disegno di salvezza. Piuttosto, accentua l’Esodo personale e la passione delle cose.
I volti e le circostanze differenti diventano sacramenti della Grazia, Amore così aperto che nessuna grettezza umana può chiudere.
Anche una formazione personale non a senso unico è ben richiamata dalle mille insolite presenze di un mondo multipolare [come appello intimo e concreto].
In tal guisa, ogni aspetto eterogeneo viene oggi finalmente apprezzato come valore aggiunto, invece di essere considerato espressione “carnale” o “impurità”.
Insomma, la nostra attitudine di sorelle e fratelli imita la magnanimità divina: accogliamo volentieri e gratuitamente i ‘diversi’ e i non dotati di grande energia o appeal.
Non perché siamo o sono “buoni”, ma affinché lo diventiamo tutti. E stando vicini, insieme, in modo imprevisto, quindi vitale; sovreminente.
Per interiorizzare e vivere il messaggio:
Cosa non innalza le tue relazioni? e il senso completo di te?
[Lunedì 31.a sett. T.O. 4 novembre 2024]