Dic 20, 2024 Scritto da 

LE COMPLESSITÀ DELL’ESISTENZA (di Francesco Giovannozzi, psicologo e psicoterapeuta)

Le complessità dell’esistenza.

La vita non è sempre facile e le contrarietà dell’esistenza sono sempre esistite; ci accompagnano lungo il percorso del nostro vivere quotidiano.

Nei tempi passati spesso era il medico di famiglia che le ascoltava e le associava come connesse con la salute dei suoi pazienti e dava loro consigli.

Quando invece le difficoltà erano di ordine etico, le persone si rivolgevano al sacerdote che attraverso l’accompagnamento e la confessione dava suggerimenti sul modo di redimersi. 

In seguito con la scoperta della psicologia nelle sue varie forme, ci si è occupati delle problematiche dell’uomo. La figura  dello psicologo in senso lato o dello psichiatra si sono aggiunte alle figure precedenti. Per quanto riguardata più specificamente il campo dello psichiatra, le problematicità non sono malattie visibili.   

Le persone che sono afflitte da complicazione della vita non sono dei pazienti intesi in senso usuale. Possono essere delle persone normali e produttive - per quanto lo si possa essere nella nostra collettività.

Generalmente queste contrarietà quotidiane possono riguardare i rapporti interpersonali, il modo  di lavorare, le questioni legate al rendimento… ma anche il tema del vivere onestamente, in linea con i propri principi e col il credo personale. Ci sono poi  le contrarietà della vita pratica, che spesso possono accentuare le altre.

Molto dipende anche dai nostri comportamenti tipici con i quali ci difendiamo o costruiamo il nostro modo di vivere, e che si sono formati in un periodo precoce - imitando inconsapevolmente le persone che hanno avuto significato nella nostra vita (il cosiddetto carattere, molto succintamente).

Jung sostiene che l’inconscio del bambino dipende dall’inconscio genitoriale.

Quasi sempre nella mia lunga pratica professionale ho incontrato questo costrutto, e ho dovuto faticare per far comprendere che erano proprio i genitori a innescare i comportamenti.

Spesso quando incontravo genitori che non volevano accettare certe responsabilità, quest’ultimi ricorrevano a scuse che non reggevano in nessun modo.

Nei rapporti fra gli individui la problematica più fastidiosa riguarda come viviamo i nostri  affetti.

Ci sono persone aggressive che cercano persone da dominare. C’è chi sfrutta l’altro (lo sprovveduto); e cosi via.

Nelle relazioni amorose si deve far caso a come ognuno si pone nei confronti dell’altro. Facciamo alcuni esempi.

Una donna che soffre a causa del coniuge che ostacola ogni suo sviluppo (o viceversa) deve capire o farsi aiutare a comprendere che in qualche modo ha cercato questa situazione, e che solo trovando fiducia nelle proprie possibilità e nella capacità di gestirsi che troverà sollievo alle sue pene.

In caso contrario, ossia se non scopre le proprie potenzialità, neanche separandosi risolverà il suoi problemi - perché inconsapevolmente andrà alla ricerca dello stesso tipo di coniuge.

Solo le persone in grado di rispettare i bisogni e gli interessi dell’altro sono capaci di un amore adulto. Spesso infatti confondiamo il nostro desiderio con quello dell’altro.

Quante volte nelle consulenze con le coppie ho incontrato questo.

Nelle difficoltà lavorative troviamo sovente persone che passano da un lavoro all’altro perché non sono soddisfatte dei mancati riconoscimenti. Può ad es. trattarsi di un individuo con idee grandiose sulle sue attitudini e che deve cercare ammirazione nell’ambiente lavorativo . 

Vi sono poi persone che fanno un lavoro creativo e che pensano di non produrre come vorrebbero. Qui siamo spesso davanti a un perfezionismo inattuabile. Spesso tali soggetti non riescono ad ammettere di avere dei limiti, e trovarsi di fronte alle loro reali capacità.

Succede poi che molte persone si rivolgono ad un analista poiché pur non presentando una forma di depressione, non sono contenti di sé.

Nella sua Psicoanalisi della società contemporanea, Erich Fromm sostiene che il consumismo ci indirizza ad una “alienazione da se stessi”. Con ‘alienazione’ si intende ciò che in principio appartiene all’uomo e gli diventa poi estraneo - finendo per dominarci.

Dobbiamo essere come gli altri ci vogliono.

La pubblicità e la stessa moda influiscono anche coscientemente, e in tal guisa se non ci conformiamo possiamo sentirci arretrati.

Spesso si entra nel conflitto tra i nostri convincimenti e il bisogno di “piacere” alla gente.

Certo non dobbiamo essere degli isolati, ma anche qui un giusto equilibrio ci “salva” poiché ripudiare alcuni cardini fondamentali del nostro modo di essere, danneggia parecchio. 

Che il Natale ormai prossimo ci illumini, ci indichi la via. Non di rado anche qui ci uguagliamo alle tendenze attuali della popolazione, e sovente dimentichiamo il suo vero significato.

 

Francesco Giovannozzi   Psicologo-psicoterapeuta

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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The Kingdom of God grows here on earth, in the history of humanity, by virtue of an initial sowing, that is, of a foundation, which comes from God, and of a mysterious work of God himself, which continues to cultivate the Church down the centuries. The scythe of sacrifice is also present in God's action with regard to the Kingdom: the development of the Kingdom cannot be achieved without suffering (John Paul II)
Il Regno di Dio cresce qui sulla terra, nella storia dell’umanità, in virtù di una semina iniziale, cioè di una fondazione, che viene da Dio, e di un misterioso operare di Dio stesso, che continua a coltivare la Chiesa lungo i secoli. Nell’azione di Dio in ordine al Regno è presente anche la falce del sacrificio: lo sviluppo del Regno non si realizza senza sofferenza (Giovanni Paolo II)
For those who first heard Jesus, as for us, the symbol of light evokes the desire for truth and the thirst for the fullness of knowledge which are imprinted deep within every human being. When the light fades or vanishes altogether, we no longer see things as they really are. In the heart of the night we can feel frightened and insecure, and we impatiently await the coming of the light of dawn. Dear young people, it is up to you to be the watchmen of the morning (cf. Is 21:11-12) who announce the coming of the sun who is the Risen Christ! (John Paul II)
Per quanti da principio ascoltarono Gesù, come anche per noi, il simbolo della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla pienezza della conoscenza, impressi nell'intimo di ogni essere umano. Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci si può sentire intimoriti ed insicuri, e si attende allora con impazienza l'arrivo della luce dell'aurora. Cari giovani, tocca a voi essere le sentinelle del mattino (cfr Is 21, 11-12) che annunciano l'avvento del sole che è Cristo risorto! (Giovanni Paolo II)
Christ compares himself to the sower and explains that the seed is the word (cf. Mk 4: 14); those who hear it, accept it and bear fruit (cf. Mk 4: 20) take part in the Kingdom of God, that is, they live under his lordship. They remain in the world, but are no longer of the world. They bear within them a seed of eternity a principle of transformation [Pope Benedict]
Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola (cfr Mc 4,14): coloro che l’ascoltano, l’accolgono e portano frutto (cfr Mc 4,20) fanno parte del Regno di Dio, cioè vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo; portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione [Papa Benedetto]
In one of his most celebrated sermons, Saint Bernard of Clairvaux “recreates”, as it were, the scene where God and humanity wait for Mary to say “yes”. Turning to her he begs: “[…] Arise, run, open up! Arise with faith, run with your devotion, open up with your consent!” [Pope Benedict]
San Bernardo di Chiaravalle, in uno dei suoi Sermoni più celebri, quasi «rappresenta» l’attesa da parte di Dio e dell’umanità del «sì» di Maria, rivolgendosi a lei con una supplica: «[…] Alzati, corri, apri! Alzati con la fede, affrettati con la tua offerta, apri con la tua adesione!» [Papa Benedetto]
«The "blasphemy" [in question] does not really consist in offending the Holy Spirit with words; it consists, instead, in the refusal to accept the salvation that God offers to man through the Holy Spirit, and which works by virtue of the sacrifice of the cross [It] does not allow man to get out of his self-imprisonment and to open himself to the divine sources of purification» (John Paul II, General Audience July 25, 1990))

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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