(Moneta unica e smart working: l’Amore)
(Mt 20,1-16)
Nell'atrio del tempio di Gerusalemme, il rampicante del portale era simbolo dei doni che il popolo era chiamato a presentare a Dio: accoglienza reciproca, comprensione, condivisione... per la felicità di tutti.
Ovvio che entrare all'inizio della giornata (ossia, della nostra esistenza) in questa logica dell'amore è meglio che entrare all'ultima ora.
Essere in comunione con Dio, stare nella sua Vigna e aver avuto la grazia di non perdere neppure un istante di vita senza la sua Presenza è un «portare il peso» o viceversa un piacere?
I credenti della prima ora si sentono profondamente offesi, perché sotto sotto identificano il “vantaggio” con ciò che si sono sempre negati.
Pensano il “godersi la vita” allo stesso modo dei pagani! Il lavoro è infatti... «sopportato» [v.12: notare il verbo!].
Ebbene, Dio non ha operai a stipendio: solo figli; nessun subalterno. E nessuno di noi è trascurabile per “inefficienza”.
Quello dei modelli è un effetto bloccante; legato a paragoni insignificanti.
Non in sincronia profonda con se stessi [vv.6-7].
Il Vangelo di Mt nasce da comunità siro-palestinesi, le quali iniziavano a fare esperienza di pagani e peccatori che accorrevano numerosi e stavano diventando maggioranza numerica.
L’atteggiamento dei forestieri che si presentavano alle porte delle comunità era molto più libero di quello dei veterani imbarazzati.
La nuova mentalità, sciolta da vincoli, provocava gelosie tra coloro che erano abituati a scrutare la vita altrui - quasi per dovere religioso.
In fondo, quella dei principianti e ‘meticci’ che volevano iniziare un cammino d’amore non era che un riflesso della fluidità sovrabbondante dei Doni divini.
‘Gratis’: comunicato senza diffidenze né esclusioni; non sulla base di meriti precedenti, bensì senza necessario contraccambio - e in forza del solo bisogno.
Pertanto, il brano di oggi resta un Richiamo forte.
L’importanza del lavoro induce il Padrone a non mandare il suo fattore (!) di cui sa purtroppo di non potersi fidare pienamente.
Egli stesso esce ripetutamente e non vuole interferenze dirigiste, nel chiamare personalmente gli operai.
Unico a capire: non è mai troppo tardi!
L’insegnamento è appunto per i responsabili di comunità, i quali spesso non si accollano l’onere di scomodarsi da casa alla continua ricerca di tutti, e adattarsi loro a persone e vicende.
Il Padre vuole invece una Famiglia (Vigna) che presenti al mondo il dolce e zuccherino frutto della Festa - unica cosa davvero importante, principio non negoziabile.
Così, ai sempre morbosi primi della classe il Signore continua a fare un “dispetto” assai educativo.
Già in vita devono scoprire che Egli non discrimina sulla base di percentuali redditizie esterne, o altrui stati mentali negativi.
“Paga” tutti senza riserve e con «moneta» unica: la sua Persona. Nessun pilota automatico è abilitato a turbare il nostro respiro.
Conta l’anima, non il curriculum o la prestazione.
[Mercoledì 20.a sett. T.O. 21 agosto 2024]