Nel brano odierno del Vangelo, ai farisei che cercavano di coglierlo in fallo, in merito al ripudio della propria donna, Gesù risponde sottolineando la durezza del loro cuore.
È a causa di questa che Mosè dovette stilare l’atto di ripudio; ma nella creazione, all’inizio, si viveva la perfetta Comunione, nella vera armonia.
Francesco, pur avendo fatto una scelta di totale dedizione a Dio - e sul suo esempio pure Chiara - vedeva nel matrimonio il luogo dove il Vangelo santifica, dando testimonianza di unità bella, incarnando la propria originale chiamata.
Nelle Fonti troviamo un episodio emblematico:
"Una devota nobildonna si recò dal Santo, per esporgli il proprio dolore e richiedere il rimedio: aveva un marito molto cattivo, che la faceva soffrire osteggiandola nel servizio di Cristo" (FF 1193).
La donna chiese a Francesco di pregare per lui, affinché Dio gli toccasse il cuore.
Il Santo l’ascoltò e poi le rispose: "«Va’ in pace e sta’ sicura che fra poco avrai dal tuo uomo la consolazione che desideri».
E aggiunse: «Gli dirai da parte di Dio e mia che ora è tempo di misericordia; poi, di giustizia»" (FF 1193).
La donna andò a casa e riferì quelle parole al suo consorte. Lo Spirito Santo, sceso su di lui, lo rese un uomo nuovo, mansueto.
Disse: "«Signora, mettiamoci a servire il Signore e salviamo l’anima nostra»" (FF 1193).
Condussero un vita santa e operosa, tornando a Dio nello stesso giorno.
Questa coppia visse secondo il volere divino, facendo proprio il progetto delle origini, nella sua specifica chiamata.
Focolare che preferì stare nell’amore, così come era stata pensata dal Signore, in quel: «Ma dall’inizio della creazione…» (Mc 10,6).
Due creature dimoranti in un progetto qualificato e qualificante, opera d’arte dell’Eterno, cui Francesco, con il suo spirito profetico, prestò attenzione per rinnovare e dare vigore a membra inaridite, imprimendo pietà nei cuori induriti.
«Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma» (Mc 10,5).
Venerdì 7.a sett. T.O. (Mc 10,1-12)