Predicazione e guarigioni.
Nel Vangelo odierno Marco presenta Gesù durante la sua missione, mentre predica e guarisce molti, a partire dalla suocera di Pietro.
Colui che fu definito il Minimo, Francesco, si era talmente conformato a Gesù da ricevere da Lui energie taumaturgiche e potere d’innumerevoli guarigioni.
Nelle Fonti sono molteplici gli episodi di lebbrosi guariti, di ciechi che riacquistano la vista, di morti risuscitati, di donne scampate ai pericoli del parto, e così via.
Ne proponiamo qualcuno.
“Un idropico di Fano, col corpo paurosamente tumefatto, fu guarito in maniera perfetta per i meriti del glorioso servo di Dio.
Un abitante di Todi soffriva di gotta artritica talmente brutta, che non poteva neppure sedersi né starsene disteso sul letto. La veemenza della malattia lo gettava in preda a continui brividi, così da sembrare prossimo alla morte. Chiamò medici, moltiplicò bagni e farmaci, ma tutto era inutile. Un giorno però, alla presenza di un sacerdote, fece voto a S. Francesco, implorando la grazia della guarigione. E subito si vide guarito” (FF 558).
“Nel contado di Arezzo, una donna da molti giorni soffriva il travaglio del parto ed era ormai vicina alla morte. In quella situazione disperata, non le restava più rimedio alcuno, se non da Dio. Ebbene, il servo di Cristo era appena passato, a cavallo, da quelle parti e capitò che, nel riportare la bestia al padrone, gli incaricati passassero dal villaggio della povera donna. La gente del luogo, visto il cavallo su cui il Santo aveva viaggiato, gli strapparono via le briglie e le andarono a porre sul corpo della donna.
A quel contatto miracoloso, scomparve ogni pericolo e la donna, sana e salva, subito partorì” (FF 1220).
Francesco “Alter Christus” sapeva che lo Spirito lo inviava a predicare ovunque la Buona Novella del Regno e per tale missione ricevuta non si risparmiava.
Leggiamo nelle Fonti:
“Aveva predicato una volta al popolo dì Terni ed il vescovo della città, mentre alla fine della predicazione gli rivolgeva parole di elogio davanti a tutti, si espresse così:
«In questa ultima ora, Dio ha illuminato la sua Chiesa con questo uomo poverello e di nessun pregio, semplice e senza cultura.
Perciò siamo tenuti a lodare sempre il Signore, ben sapendo che non ha fatto così con nessun altro popolo».
Udite queste parole, il Santo accettò con incredibile piacere parole tanto chiare, ed entrati in chiesa, si gettò ai suoi piedi, dicendo:
«In verità, signor vescovo, mi hai fatto grande onore, perché mentre altri me lo tolgono, tu solo hai lasciato intatto ciò che è mio.
Hai separato, voglio dire, il prezioso dal vile e, da uomo prudente come sei, dando lode a Dio e a me la mia miseria» (FF 725).
“Passò, poi, a predicare nei luoghi vicini” (FF 1207).
Francesco, ricco solo di Spirito Santo, viveva il suo mandato con la consapevolezza di chi sa di dover restituire a Dio il dono ricevuto.
«Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto» (Mc 1,38).
Mercoledì 1.a sett. T.O. (Mc 1,29-39)