Gen 7, 2025 Scritto da 

«Guarì molti che erano affetti da varie malattie»

Predicazione e guarigioni.

 

Nel Vangelo odierno Marco presenta Gesù durante la sua missione, mentre predica e guarisce molti, a partire dalla suocera di Pietro.

Colui che fu definito il Minimo, Francesco, si era talmente conformato a Gesù da ricevere da Lui energie taumaturgiche e potere d’innumerevoli guarigioni.

Nelle Fonti sono molteplici gli episodi di lebbrosi guariti, di ciechi che riacquistano la vista, di morti risuscitati, di donne scampate ai pericoli del parto, e così via.

Ne proponiamo qualcuno.

“Un idropico di Fano, col corpo paurosamente tumefatto, fu guarito in maniera perfetta per i meriti del glorioso servo di Dio.

Un abitante di Todi soffriva di gotta artritica talmente brutta, che non poteva neppure sedersi né starsene disteso sul letto. La veemenza della malattia lo gettava in preda a continui brividi, così da sembrare prossimo alla morte. Chiamò medici, moltiplicò bagni e farmaci, ma tutto era inutile. Un giorno però, alla presenza di un sacerdote, fece voto a S. Francesco, implorando la grazia della guarigione. E subito si vide guarito” (FF 558). 

“Nel contado di Arezzo, una donna da molti giorni soffriva il travaglio del parto ed era ormai vicina alla morte. In quella situazione disperata, non le restava più rimedio alcuno, se non da Dio. Ebbene, il servo di Cristo era appena passato, a cavallo, da quelle parti e capitò che, nel riportare la bestia al padrone, gli incaricati passassero dal villaggio della povera donna. La gente del luogo, visto il cavallo su cui il Santo aveva viaggiato, gli strapparono via le briglie e le andarono a porre sul corpo della donna.

A quel contatto miracoloso, scomparve ogni pericolo e la donna, sana e salva, subito partorì” (FF 1220).

 

Francesco “Alter Christus” sapeva che lo Spirito lo inviava a predicare ovunque la Buona Novella del Regno e per tale missione ricevuta non si risparmiava.

Leggiamo nelle Fonti:

“Aveva predicato una volta al popolo dì Terni ed il vescovo della città, mentre alla fine della predicazione gli rivolgeva parole di elogio davanti a tutti, si espresse così:

«In questa ultima ora, Dio ha illuminato la sua Chiesa con questo uomo poverello e di nessun pregio, semplice e senza cultura.

Perciò siamo tenuti a lodare sempre il Signore, ben sapendo che non ha fatto così con nessun altro popolo».

Udite queste parole, il Santo accettò con incredibile piacere parole tanto chiare, ed entrati in chiesa, si gettò ai suoi piedi, dicendo:

«In verità, signor vescovo, mi hai fatto grande onore, perché mentre altri me lo tolgono, tu solo hai lasciato intatto ciò che è mio.

Hai separato, voglio dire, il prezioso dal vile e, da uomo prudente come sei, dando lode a Dio e a me la mia miseria» (FF 725).

“Passò, poi, a predicare nei luoghi vicini” (FF 1207).

Francesco, ricco solo di Spirito Santo, viveva il suo mandato con la consapevolezza di chi sa di dover restituire a Dio il dono ricevuto.

 

«Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto» (Mc 1,38).

 

 

Mercoledì 1.a sett. T.O. (Mc 1,29-39)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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The Kingdom of God grows here on earth, in the history of humanity, by virtue of an initial sowing, that is, of a foundation, which comes from God, and of a mysterious work of God himself, which continues to cultivate the Church down the centuries. The scythe of sacrifice is also present in God's action with regard to the Kingdom: the development of the Kingdom cannot be achieved without suffering (John Paul II)
Il Regno di Dio cresce qui sulla terra, nella storia dell’umanità, in virtù di una semina iniziale, cioè di una fondazione, che viene da Dio, e di un misterioso operare di Dio stesso, che continua a coltivare la Chiesa lungo i secoli. Nell’azione di Dio in ordine al Regno è presente anche la falce del sacrificio: lo sviluppo del Regno non si realizza senza sofferenza (Giovanni Paolo II)
For those who first heard Jesus, as for us, the symbol of light evokes the desire for truth and the thirst for the fullness of knowledge which are imprinted deep within every human being. When the light fades or vanishes altogether, we no longer see things as they really are. In the heart of the night we can feel frightened and insecure, and we impatiently await the coming of the light of dawn. Dear young people, it is up to you to be the watchmen of the morning (cf. Is 21:11-12) who announce the coming of the sun who is the Risen Christ! (John Paul II)
Per quanti da principio ascoltarono Gesù, come anche per noi, il simbolo della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla pienezza della conoscenza, impressi nell'intimo di ogni essere umano. Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci si può sentire intimoriti ed insicuri, e si attende allora con impazienza l'arrivo della luce dell'aurora. Cari giovani, tocca a voi essere le sentinelle del mattino (cfr Is 21, 11-12) che annunciano l'avvento del sole che è Cristo risorto! (Giovanni Paolo II)
Christ compares himself to the sower and explains that the seed is the word (cf. Mk 4: 14); those who hear it, accept it and bear fruit (cf. Mk 4: 20) take part in the Kingdom of God, that is, they live under his lordship. They remain in the world, but are no longer of the world. They bear within them a seed of eternity a principle of transformation [Pope Benedict]
Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola (cfr Mc 4,14): coloro che l’ascoltano, l’accolgono e portano frutto (cfr Mc 4,20) fanno parte del Regno di Dio, cioè vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo; portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione [Papa Benedetto]
In one of his most celebrated sermons, Saint Bernard of Clairvaux “recreates”, as it were, the scene where God and humanity wait for Mary to say “yes”. Turning to her he begs: “[…] Arise, run, open up! Arise with faith, run with your devotion, open up with your consent!” [Pope Benedict]
San Bernardo di Chiaravalle, in uno dei suoi Sermoni più celebri, quasi «rappresenta» l’attesa da parte di Dio e dell’umanità del «sì» di Maria, rivolgendosi a lei con una supplica: «[…] Alzati, corri, apri! Alzati con la fede, affrettati con la tua offerta, apri con la tua adesione!» [Papa Benedetto]
«The "blasphemy" [in question] does not really consist in offending the Holy Spirit with words; it consists, instead, in the refusal to accept the salvation that God offers to man through the Holy Spirit, and which works by virtue of the sacrifice of the cross [It] does not allow man to get out of his self-imprisonment and to open himself to the divine sources of purification» (John Paul II, General Audience July 25, 1990))

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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