Il nemico suggerisce al Figlio di Dio una via diversa dal Padre, ma Gesù si smarca da quel fetore.
La vita di Francesco aveva conosciuto un radicale cambiamento quando il Medico Gesù gli aveva parlato.
Il Poverello aveva compreso d’essere amato e che, seguendoLo, sarebbe guarito dall’adorazione di sé per renderla solo a Dio.
Il Crocifisso di S. Damiano e il lebbroso incontrato lo avevano cambiato interiormente.
Il Minimo d’Assisi si dedicava a frequenti digiuni e notti in preghiera, per periodi di quaranta giorni (in consonanza ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto).
Lo faceva spesso - oltre al periodo precedente la Pasqua.
In quei momenti sospendeva i suoi impegni apostolici, ritirandosi negli eremi: luoghi semplici e austeri, lontano dalle città.
Ivi, come ricorda il suo biografo Celano, costruiva il suo nido tra le fenditure della roccia*.
Le Fonti si fanno croniste dei suoi periodi quaresimali, dove spesso era messo alla prova.
"Due anni prima che rendesse lo spirito a Dio, dopo molte e varie fatiche, la Provvidenza divina lo trasse in disparte e lo condusse su un monte eccelso, chiamato monte della Verna.
Qui egli aveva iniziato, secondo il suo solito, a digiunare la quaresima in onore di S. Michele arcangelo, quando incominciò a sentirsi inondato da straordinaria dolcezza nella contemplazione, acceso da più viva fiamma di desideri celesti, ricolmo di più ricche elargizioni divine […] teso alla ricerca del volere di Dio, a cui bramava con sommo ardore di conformarsi in tutto e per tutto" (FF1223).
La Verna è stato per eccellenza "il deserto" di Francesco, dove, come accadde a Gesù in luoghi aridi, fu oggetto di tentazioni vessatorie.
Mentre il Santo era in orazione ecco "venire una grande moltitudine di demoni ferocissimi […] e cominciarono fortemente a dargli battaglia e noia" (FF 1901).
Ma egli cominciò a gridare ad alta voce:
"«O spiriti dannati, voi non potete niente se non quanto la mano di Dio vi permette […] E io sono apparecchiato a sostenere allegramente ogni pena e ogni avversità che tu, Iddio mio, mi vuoi mandare per li miei peccati».
Allora li demoni, confusi e vinti dalla sua costanza e pazienza, si partirono" (FF 1901).
Si nutriva più che del pane materiale di quello della Santa Parola e aveva insegnato ai suoi frati ad adorare Dio solo, ovunque si trovassero, confidando nella cura e sollecitudine divine.
Infatti, i suoi figli, fedeli all’esortazione di Francesco, quando passavano vicino ad una chiesa, si fermavano e proni, con il corpo e con lo spirito, adoravano l’Onnipotente, dicendo: «Ti adoriamo, o Cristo, in tutte le tue chiese» (FF 401).
La forza dello Spirito Santo li ponevano nell’atteggiamento giusto nel bisogno, dinanzi al potere o al successo, così come Cristo li aveva istruiti, senza lasciarsi ingabbiare da simili seduzioni.
«Sta scritto: il Signore Dio tuo adorerai e a lui solo renderai culto»
«E lo Spirito lo spinge nel deserto, ed era nel deserto tentato dal satana, ed era con le fiere»
*Famoso è l’eremo delle Carceri, vicino ad Assisi; in realtà Francesco ne creò venti nell’Italia centrale.
[1a Domenica di Quaresima]