Ott 16, 2024 Scritto da 

Preghiera e testimonianza: compiti non facili, ma delle colonne

«Preghiera e testimonianza» sono i «due compiti dei vescovi» che sono «colonne della Chiesa». Ma se si indeboliscono a soffrirne è tutto il popolo di Dio. Perciò, ha chiesto Papa Francesco durante la messa celebrata venerdì mattina 22 gennaio nella cappella della Casa Santa Marta, bisogna pregare insistentemente per i successori dei dodici apostoli.

La riflessione del Pontefice sulla figura e la missione del vescovo ha preso le mosse dal passo dell’evangelista Marco (3, 13-19) proclamato durante la liturgia odierna. «C’è una parola, in questo passo del Vangelo, che attira l’attenzione: Gesù “costituì”». E questa parola «appare due volte». Scrive infatti Marco: «“Ne costituì dodici, che chiamò apostoli”. E poi riprende: “Costituì dunque i dodici”, e li nomina, uno dietro l’altro». Dunque, ha spiegato il Pontefice, «Gesù, tra tanta gente che lo seguiva — ci dice il Vangelo — “chiamò a sé quelli che voleva”». Insomma «c’è una scelta: Gesù ha scelto quelli che Lui voleva». E, appunto, «ne costituì dodici. Che chiamò apostoli». Infatti, ha proseguito Francesco, «c’erano altri: c’erano i discepoli» e «il Vangelo parla di settantadue, in una occasione». Ma «questi erano un’altra cosa».

I «dodici sono costituiti perché stiano con Lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni» ha spiegato il Papa. «È il gruppo più importante che Gesù ha scelto, “perché stessero con Lui”, più vicini, “e per mandarli a predicare” il Vangelo». E «con il potere di scacciare i demoni», aggiunge ancora Marco. Proprio quei «dodici sono i primi vescovi, il primo gruppo di vescovi».

Questi dodici «eletti — ha fatto notare Francesco — avevano coscienza dell’importanza di questa elezione, tanto che dopo che Gesù era stato assunto in cielo, Pietro parlò agli altri e spiegò loro che, visto il tradimento di Giuda, era necessario fare qualcosa». E così proprio tra coloro che erano stati con Gesù, dal battesimo di Giovanni fino all’ascensione, scelsero «un testimone “con noi” — dice Pietro — della risurrezione». Ecco, ha proseguito il Papa, che «il posto di Giuda viene occupato, viene preso da Mattia: è stato eletto Mattia».

Poi «la liturgia della Chiesa, riferendosi ad «alcune espressioni di Paolo», chiama i dodici «le colonne della Chiesa». Sì, ha affermato il Pontefice, «gli apostoli sono le colonne della Chiesa. E i vescovi sono colonne della Chiesa. Quella elezione di Mattia è stata la prima ordinazione episcopale della Chiesa».

«Mi piacerebbe oggi dire qualche parola sui vescovi» ha confidato Francesco. «Noi vescovi abbiamo questa responsabilità di essere testimoni: testimoni che il Signore Gesù è vivo, che il Signore Gesù è risorto, che il Signore Gesù cammina con noi, che il Signore Gesù ci salva, che il Signore Gesù ha dato la sua vita per noi, che il Signore Gesù è la nostra speranza, che il Signore Gesù ci accoglie sempre e ci perdona». Ecco «la testimonianza». Di conseguenza, ha proseguito, «la nostra vita dev’essere questo: una testimonianza, una vera testimonianza della risurrezione di Cristo».

E quando Gesù, come racconta Marco, fa «questa scelta» dei dodici, ha due ragioni. Anzitutto «perché stessero con Lui». Perciò «il vescovo ha l’obbligo di stare con Gesù». Sì, «è il primo obbligo del vescovo: stare con Gesù». Ed è vero «a tal punto che quando è sorto, ai primi tempi, il problema che gli orfani e le vedove non erano ben curati, i vescovi — questi dodici — si sono radunati, e hanno pensato a cosa fare». E «hanno introdotto la figura dei diaconi, dicendo: “Che i diaconi si occupino degli orfani, delle vedove”». Mentre ai dodici, «dice Pietro», spettano «due compiti: la preghiera e l’annuncio del Vangelo».

Dunque, ha rilanciato Francesco, «il primo compito del vescovo è stare con Gesù nella preghiera». Infatti «il primo compito del vescovo non è fare piani pastorali... no, no!». È «pregare: questo è il primo compito». Mentre «il secondo compito è essere testimone, cioè predicare: predicare la salvezza che il Signore Gesù ci ha portato».

Sono «due compiti non facili — ha riconosciuto il Pontefice — ma sono propriamente questi due compiti che fanno forte le colonne della Chiesa». Infatti «se queste colonne si indeboliscono, perché il vescovo non prega o prega poco, si dimentica di pregare; o perché il vescovo non annuncia il Vangelo, si occupa di altre cose, la Chiesa anche si indebolisce; soffre. Il popolo di Dio soffre». Proprio «perché le colonne sono deboli».

Per questa ragione, ha affermato Francesco, «io vorrei oggi invitare voi a pregare per noi vescovi: perché anche noi siamo peccatori, anche noi abbiamo debolezze, anche noi abbiamo il pericolo di Giuda: anche lui era stato eletto come colonna». Sì, ha proseguito, «anche noi corriamo il pericolo di non pregare, di fare qualcosa che non sia annunciare il Vangelo e scacciare i demoni». Di qui, ha ribadito il Papa, l’invito a «pregare perché i vescovi siano quello che Gesù voleva e che tutti noi diamo testimonianza della risurrezione di Gesù».

Del resto, ha aggiunto, «il popolo di Dio prega per i vescovi, in ogni messa si prega per i vescovi: si prega per Pietro, il capo del collegio episcopale, e si prega per il vescovo del luogo». Ma «questo può non essere abbastanza: si dice il nome per abitudine e si va avanti». È importante «pregare per il vescovo con il cuore, chiedere al Signore: “Signore, abbi cura del mio vescovo; abbi cura di tutti i vescovi, e mandaci vescovi che siano veri testimoni, vescovi che preghino e vescovi che ci aiutino, con la loro predica, a capire il Vangelo, a essere sicuri che Tu, Signore, sei vivo, sei fra noi”».

Prima di riprendere la celebrazione, il Papa ha suggerito, nuovamente, di pregare «dunque per i nostri vescovi: è un compito dei fedeli». Infatti «la Chiesa senza vescovo non può andare avanti». Ecco, allora, che «la preghiera di tutti noi per i nostri vescovi è un obbligo, ma un obbligo d’amore, un obbligo dei figli nei confronti del Padre, un obbligo di fratelli, perché la famiglia rimanga unita nella confessione di Gesù Cristo, vivo e risorto».

[Papa Francesco, s. Marta, in L’Osservatore Romano 23/01/2016]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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«And therefore, it is rightly stated that he [st Francis of Assisi] is symbolized in the figure of the angel who rises from the east and bears within him the seal of the living God» (FS 1022)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)
This is where the challenge for your life lies! It is here that you can manifest your faith, your hope and your love! [John Paul II at the Tala Leprosarium, Manila]
È qui la sfida per la vostra vita! È qui che potete manifestare la vostra fede, la vostra speranza e il vostro amore! [Giovanni Paolo II al Lebbrosario di Tala, Manila]
The more we do for others, the more we understand and can appropriate the words of Christ: “We are useless servants” (Lk 17:10). We recognize that we are not acting on the basis of any superiority or greater personal efficiency, but because the Lord has graciously enabled us to do so [Pope Benedict, Deus Caritas est n.35]
Quanto più uno s'adopera per gli altri, tanto più capirà e farà sua la parola di Cristo: « Siamo servi inutili » (Lc 17, 10). Egli riconosce infatti di agire non in base ad una superiorità o maggior efficienza personale, ma perché il Signore gliene fa dono [Papa Benedetto, Deus Caritas est n.35]
A mustard seed is tiny, yet Jesus says that faith this size, small but true and sincere, suffices to achieve what is humanly impossible, unthinkable (Pope Francis)
Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili (Papa Francesco)
Hypocrisy: indeed, while they display great piety they are exploiting the poor, imposing obligations that they themselves do not observe (Pope Benedict)
Ipocrisia: essi, infatti, mentre ostentano grande religiosità, sfruttano la povera gente imponendo obblighi che loro stessi non osservano (Papa Benedetto)
Each time we celebrate the dedication of a church, an essential truth is recalled: the physical temple made of brick and mortar is a sign of the living Church serving in history (Pope Francis)
Ogni volta che celebriamo la dedicazione di una chiesa, ci viene richiamata una verità essenziale: il tempio materiale fatto di mattoni è segno della Chiesa viva e operante nella storia (Papa Francesco)
As St. Ambrose put it: You are not making a gift of what is yours to the poor man, but you are giving him back what is his (Pope Paul VI, Populorum Progressio n.23)
Non è del tuo avere, afferma sant’Ambrogio, che tu fai dono al povero; tu non fai che rendergli ciò che gli appartiene (Papa Paolo VI, Populorum Progressio n.23)
Here is the entire Gospel! Here! The whole Gospel, all of Christianity, is here! But make sure that it is not sentiment, it is not being a “do-gooder”! (Pope Francis))
Qui c’è tutto il Vangelo! Qui! Qui c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Cristianesimo! Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo”! (Papa Francesco)
Christianity cannot be, cannot be exempt from the cross; the Christian life cannot even suppose itself without the strong and great weight of duty [Pope Paul VI]
Il Cristianesimo non può essere, non può essere esonerato dalla croce; la vita cristiana non può nemmeno supporsi senza il peso forte e grande del dovere [Papa Paolo VI]
The horizon of friendship to which Jesus introduces us is the whole of humanity [Pope Benedict]
L’orizzonte dell’amicizia in cui Gesù ci introduce è l’umanità intera [Papa Benedetto]

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