Il Vangelo odierno evidenzia la durezza di cuore dei farisei pronti ad accusare Gesù per la guarigione di una mano paralizzata.
Per loro l’osservanza viene prima della persona. Ed è terrificante!
Francesco, il Piccolo d’Assisi invece, sulle orme di Cristo, metteva al centro la sanità dell’uomo, fisica e interiore.
Per lui il fratello (o la sorella) da curare veniva prima di ogni criterio.
Annunciare la salvezza e attuarla era la prima ragione che regge l’universo e per questo era pronto a tutto.
Nelle Fonti troviamo vicende di vita che pongono attenzione alla compassione di Francesco per chi aspetta d’essere guarito.
“Una bambina di Gubbio dalle mani rattrappite, già da un anno aveva perduto l’uso di tutte le membra. La balia, fiduciosa di ottenerne la guarigione, la porta sulla tomba di S. Francesco, recando con sé anche una figura di cera della misura della bimba*.
Dopo otto giorni di attesa, ecco avverarsi il miracolo: la piccola inferma recupera l’uso delle sue membra, così da essere ritenuta idonea alle faccende di prima” (FF 549).
“Una donna della città di Gubbio aveva tutt’e due le mani rattrappite e secche, tanto che non poteva assolutamente farne uso. Appena il Santo le fece il segno della croce nel nome del Signore, guarì così perfettamente che, tornata subito a casa, si mise a preparare con le proprie mani il cibo, come un tempo la suocera di Simone, a servizio di Francesco e dei poveri” (FF 1217).
Ma il Santo, come anzidetto, fu colpito dalla durezza di cuore mostrata da alcuni romani, dinanzi alla predicazione della Parola.
Nelle Testimonianze successive alla morte di Francesco:
“Ma il popolo romano […] lo coprì di disprezzo, a tal punto che non solo non voleva ascoltarlo, ma disertava anche le sue prediche. E per molti giorni continuò a schernire la predicazione di lui. Allora Francesco li rimproverò per la durezza dei loro cuori, dicendo:
«Mi compiango assai per la vostra miseria, perché non soltanto coprite di disprezzo me, servo del Signore, ma in me fate vergogna a quel Redentore di cui vi annuncio la buona novella […]
Me ne andrò ad annunciare Cristo agli animali bruti e agli uccelli dell’aria; essi ascolteranno queste parole di salvezza e obbediranno a Dio con tutto il cuore» (FF 2288).
*Era una forma devozionale abbastanza diffusa nel Medioevo, quella di offrire, come ex voto, per strappare una grazia, figure di cera, di pane, di metallo, dello stesso peso o misura del supplicante.
Mercoledì 2.a sett. T.O. (Mc 3,1-6)