Mc sottolinea il non senso del digiuno mentre lo Sposo Gesù è ancora con i suoi ed è festa!
Quando sarà tolto lo Sposo allora digiuneranno.
Inoltre non si ripone il vino nuovo in otri vecchi, dice il Signore, altrimenti si perdono entrambi.
Guardiamo nelle Fonti.
Francesco pur essendo una creatura che ha praticato innumerevoli digiuni, sapeva ben discernere il come e il quando fosse opportuno farlo.
Aveva ben chiaro il digiuno non come fine a se stesso ma funzionale al valore della persona dinanzi a Dio.
Non fedeltà alla legge in sé, ma al Vangelo.
In tale contesto possiamo ben comprendere gli episodi offerti dalle Fonti.
Leggiamo:
“Molto egli aveva faticato nella vigna del Signore, sollecito e fervente nelle orazioni, nei digiuni, nelle veglie, nelle predicazioni e peregrinazioni evangeliche, nella cura e compassione verso il prossimo, nel disprezzo verso se stesso: e ciò dai primordi della conversione fino al giorno che migrò a Cristo.
Aveva amato Gesù con tutto il cuore, tenendo costantemente nel pensiero il suo ricordo, sempre lodando con la parola e glorificandolo con le sue opere fruttuose” (FF 1482).
Ancora:
“Dimostrava una grande compassione per gli infermi e una tenera sollecitudine per le loro necessità.
Se a volte la bontà dei secolari gli mandava qualche corroborante per la sua salute, lo regalava agli altri ammalati, mentre ne aveva bisogno più di tutti.
Faceva proprie le loro sofferenze e li consolava con parole di compassione, quando non poteva recare loro soccorso.
Mangiava perfino nei giorni di digiuno, perché gli infermi non provassero rossore, e non si vergognava nei luoghi pubblici della città di questuare carne per un fratello ammalato” (FF 761).
Chiara fece del digiuno il luogo della manifestazione della gioia per amore dello Sposo, esercizio di grande sollecitudine.
Le Fonti c’informano:
“E mentre avviene di solito che un’aspra macerazione fisica produce per conseguenza depressione di spirito, ben diverso era l’effetto che splendeva in Chiara: in ogni sua mortificazione manteneva infatti un aspetto gioioso e sereno, così che sembrava non avvertire o ridere delle angustie del corpo.
Da ciò si può chiaramente intuire che traboccava all’esterno la santa letizia di cui abbondava il suo intimo perché ai flagelli del corpo toglie ogni asprezza l’amore del cuore” (FF 3196).
Francesco e Chiara hanno testimoniato il vero digiuno; cosa significa nel quotidiano vivere la Parola ‘vino nuovo in otri nuovi’ (Mc 2,22).
Lunedì 2a sett. T.O. (Mc 2,18-22)