Per divina ispirazione, Francesco aveva compreso che per aderire a Cristo e alla sua Santa volontà, la Via sicura era sottrarsi alla mentalità del mondo e vivere del Vangelo.
Infatti le Fonti c’informano:
“La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di imitare fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l’impegno, con tutto lo slancio dell’anima e del cuore la dottrina e gli esempi del Signore nostro Gesù Cristo” (FF 466).
E ancora:
“Ascoltandolo, il servo di Dio si sentì ripieno della consolazione dello Spirito Santo, perché aveva concepito il suo primo figlio, ed esclamò:
«Un simile consiglio dobbiamo chiederlo a Dio!».
Poiché era ormai mattina, entrarono nella chiesa di S. Nicolò. Dopo aver pregato, Francesco, devoto adoratore della Trinità, per tre volte aprì il libro dei Vangeli, chiedendo a Dio che per tre volte confermasse il proposito di Bernardo.
Alla prima apertura si imbatté nel passo che dice: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri».
Alla seconda: «Non portate niente durante il viaggio».
Alla terza: «Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».
Questa - disse il Santo - è la vita e la Regola nostra e di tutti quelli che vorranno unirsi alla nostra compagnia. Va’, dunque, se vuoi essere perfetto, e fa come hai sentito” (FF 1054).
Francesco aveva l’occhio vigile sulla capacità di rinnegamento di quanti volevano entrare in quella fraternità evangelica.
Infatti, nei documenti francescani, troviamo un episodio molto significativo.
Il Minimo d’Assisi, percorrendo la provincia della Marca per predicare, conobbe un uomo che gli chiese di entrare nella sua comunità.
Il padre si rivolse a lui così:
«Fratello, se vuoi entrare nella nostra famiglia, è necessario per prima cosa che tu distribuisca ai poveri tutti i tuoi beni, secondo la perfezione consigliata dal santo Vangelo, e poi che tu rinunzi completamente alla tua volontà» (Fonti 1567).
A queste parole l’uomo ispirato da amore carnale e non spirituale, donò tutti i suoi beni ai suoi consanguinei.
Poi andò da Francesco riferendo di essersi privato di quanto aveva.
Ma il padre gli chiese come aveva fatto.
E quello rispose: «Fratello, ho donato tutto il mio ad alcuni parenti, che erano nella necessità» (Fonti 1567).
Il brano continua: "Conobbe Francesco, per mezzo dello Spirito Santo, che quello era un uomo carnale, e subito lo accomiatò:
«Va’ per la tua strada, frate Mosca, poiché hai dato il tuo ai consanguinei, e ora vorresti vivere di elemosine tra i frati».
E colui se ne andò per la sua strada, ricusando di distribuire i suoi averi ad altri poveri” (Fonti 1567).
Perdere la vita per il Vangelo era, dunque, il fondamento del cammino di Francesco e dei suoi figli.