Gesù annuncia ai suoi la sua morte e resurrezione. Egli fa scuola di umiltà e minorità ai suoi pagando la tassa per il tempio.
Il primo biografo di San Francesco, Tommaso da Celano, nella Vita Seconda, narra l’incontro che avvenne tra Domenico e Francesco, in casa del Cardinal Ugolino, poi Papa Gregorio IX, probabilmente tra la fine del 1219 e l’inizio del 1221.
Lo stesso Cardinale si commosse profondamente nel sentire dialogare
due santi, che parlavano di Dio con tanta dolcezza e umiltà, servitori di Dio in modo originale, entrambi vivendo il mistero Pasquale.
"Si trovarono insieme a Roma, in casa del cardinale d'Ostia che poi fu Sommo Pontefice, le fulgide luci del mondo san Francesco e san Domenico.
Sentendoli parlare fra loro del Signore con tanta dolcezza, alla fine il vescovo disse:
"Nella Chiesa primitiva i pastori erano poveri e persone di carità, senza cupidigia. Perché - chiese - tra i vostri frati quelli che emergono per dottrina e buon esempio, non li facciamo vescovi e prelati?".
Fra i due Santi sorse una gara, non per precedersi nella risposta, ma perché l'uno proponeva all'altro l'onore ed anzi voleva costringerlo a parlare per primo. In realtà si superavano a vicenda nella venerazione che nutrivano reciprocamente.
Alla fine vinse l'umiltà in Francesco, perché non si mise avanti e vinse pure in Domenico, perché ubbidì umilmente e rispose per primo.
Disse dunque Domenico al vescovo:
«Signore, i miei frati, se lo capiscono, sono già posti in alto grado, e per quanto sta in me non permetterò che ottengano altra dignità».
Dopo questa breve e convinta risposta, Francesco si inchinò al vescovo e disse a sua volta:
«Signore, i miei frati proprio per questo sono stati chiamati Minori, perché non presumano di diventare maggiori.
Il nome stesso insegna loro a rimanere in basso ed a seguire le orme dell'umiltà di Cristo, per essere alla fine innalzati più degli altri al cospetto dei Santi.
Se volete - continuò - che portino frutto nella Chiesa di Dio, manteneteli e conservateli nello stato della loro vocazione, e riportateli in basso anche contro loro volontà.
Per questo, Padre, ti prego: affinché non siano tanto più superbi quanto più poveri e non si mostrino arroganti verso gli altri, non permettere in nessun modo che ottengano cariche».
Queste furono le risposte dei Santi" (FF 732).
Sapienza ed umiltà al seguito di Cristo, figli liberi del Regno.
«Ora, trovandosi essi riuniti insieme nella Galilea, Gesù disse loro: Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini, e lo uccideranno, e il terzo giorno risorgerà - Ed essi furono grandemente rattristati» (Mt 17,22).
Lunedì della 19.a sett. T.O. (Mt 17,22-27)