E il molto lievito, che impoverisce
(Mc 8,14-21)
Gesù dice una cosa, gli apostoli ne comprendono un’altra. Il «lievito dei farisei e quello di Erode» è tema che allude all’ideologia di dominio.
I discepoli erano vicini al Cristo, perché personaggio del momento.
Ma rapiti da illusioni dozzinali, essi non ascoltavano più il Maestro, che li stava incalzando.
Ancora oggi alcuni seguaci non se la sentono di coinvolgersi in cose che non vogliono conoscere e li metterebbero in penuria (v.14) - con la sola possibilità della condivisione fraterna.
Costoro non sembrano disposti a percepire altro che proclami di potere, opulenza, fama e vittoria imperiale.
La loro testa e i loro desideri restano distanti, impegnati solo nei riscontri di “gonfiore” e tornaconto - malgrado le apparenze contrarie.
Essi giungono a voler sequestrare il Figlio di Dio, perché sembrano diventati esattamente come gli avversari della nuova Fede: cuore indurito (v.17) - occhi che non guardano, orecchi che non ascoltano (v.18).
Allontanandosi da Lui per volgersi volentieri alle consuete idolatrie e speranze paganeggianti.
Ovvio, in giro c’erano idee confuse sul Messia - tutte però legate alla concezione [infedele] di ‘grandiosità’.
Ma il Messia autentico non vuole raggiungere una posizione eminente grazie a contatti e raggiri, bensì sovvenire l'umanità bisognosa e spaurita.
Molti attendevano un Re, altri un sommo sacerdote finalmente santo.
Alcuni si aspettavano un guerrigliero, o un guaritore; altri un giudice o un profeta.
Certo, nessuno un Servitore.
Tutti lo riducevano a normalissime lusinghe, secondo i propri interessi - e ceto di appartenenza.
Infatti proprio gli intimi del Maestro si dimostravano disposti ad andar dietro a qualsiasi venticello di dottrina, purché ciò potesse consentir loro di trattenere i tesori del Regno.
Ogni titolo per il Messia - religioso, politico, nazionalista - poteva essere tollerato, digerito e reso addomesticabile... meno quello che li costringeva a farsi servitori degli altri.
Unica presenza scomoda.
Eppure, la prolungata assenza di spirito profetico diventa causa principale di molti tormenti.
L’inclinazione alla convivenza e alla comunione è ‘verità’ missionaria. Strumento per la redenzione di tutti, a partire da chi si protende verso sorelle e fratelli bisognosi.
Per sua natura e mandato, la Barchetta della Chiesa resta inviata a tutte le nazioni. ‘Sale della terra’, ‘Luce del mondo’.
Nessun fedele deve credersi esonerato.
Il Battesimo ci ha incorporati, affinché veniamo lanciati a cooperare - secondo capacità e contesti.
Un respiro che non può interrompersi, né limitarsi. Pena la morte.
Insomma, il Signore non ci chiede comportamenti marginali e sfumati, bensì ricettivi e globali.
Attitudini che intaccano il senso della storia e i suoi “quadri”…
Perché spartire il poco «pane» non impoverisce; piuttosto, arricchisce.
Per interiorizzare e vivere il messaggio:
«Non avevano se non ‘un solo pane’ con sé nella barca»: te ne lamenti o ne valuti il senso?
[Martedì 6.a sett. T.O. 18 febbraio 2025]