Le manifestazioni del potere di Dio sulla terra: nulla di esteriore
(Mc 8,11-13)
Gesù si scontra con l’incredulità. Essa viene da vari accecamenti, o nasce da disattenzione.
Incarnazione: non ci sono altri Segni validi che gli accadimenti e le nuove relazioni con se stessi e gli altri, le quali porgono la Persona stessa e inaudita del Risorto.
Dio non è più la pura trascendenza dei giudei, né la vetta della sapienza del mondo antico: Traccia di Dio è la vicenda di Gesù vivo in noi. Essa apre la strada che conduce verso il Padre.
I «farisei» cui Gesù si rivolge sono quelli di ritorno nelle sue comunità (cf. vv.10-11), i quali volevano inquadrare il Messia nello schema delle normali attese.
Essi facevano difficoltà ad abbracciare l’idea del Figlio di Dio come Servitore, fiducioso nei ‘sogni’ senza prestigio.
Insomma, Cristo vuole un cambio di passo che possa segnare il tramonto della società plateale, disumanizzante, dell’esterno.
Ai leaders “popolari” spesso sfugge il significato del Segno-Persona: Cristo Alimento della vita.
Per causa loro, non dei lontani, il Signore «geme nello spirito» (v.12) - rattristato da tanta cecità.
La vita è preclusa a chi non sa spostare lo sguardo.
Subito dopo Mc 8,15 si riferisce infatti al pericolo dell’ideologia dominante che faceva perdere alle stesse guide la percezione obiettiva degli accadimenti.
Un «lievito» grossolano ma radicato nell’esperienza penosa della gente e che stimolava “gonfiori” persino nei discepoli, contaminandoli.
Ai primi della classe poteva sembrare che Gesù fosse un leader come Mosè, per il fatto che aveva appena alimentato il popolo affamato nel deserto (vv.1-9).
Ma il rifiuto è netto: Mc lo rende vivo sottolineando sia il senso di sofferenza del Maestro che il suo radicale, perentorio diniego (vv.12-13).
A chi non vuole aprire gli occhi se non per farsi catturare i sensi, perché rimane legato a una ideologia di potere - il Signore non riserva conferme impressionanti venute «dal cielo» (v.11) che ne sarebbero la paradossale convalida.
Unico segnale è e sarà la sua Chiesa vivente, il Risorto che pulsa in tutti coloro che lo prendono sul serio.
Ma Egli non elargisce alcuna esibizione cosmica, che obblighi gli spettatori a chinare il capo.
[Nel corso dei secoli siamo caduti talora in questa tentazione che inaridisce: cercare segni meravigliosi e sbandierarli per mettere a tacere gli avversari]...
Stratagemmi per un banale tentativo di chiudere la bocca a coloro che viceversa chiedono esperienze di concreta disalienazione; di essere una sola umanità nel Maestro, rimanendo se stessi.
Nell’anima abbiamo una potenza fresca, che non si lascia impressionare da cose vistose e lampanti.
Unico Segno di salvezza è la ‘immagine e somiglianza’ dell’umanità nuova; Manifestazione senza espedienti, del potere di Dio sulla terra.
Cristo dentro. Nulla di esteriore.
[Lunedì 6.a sett. T.O. 17 febbraio 2025]