(Lc 1,67-79)
L’inno è una preghiera di lode delle prime comunità, e ci dà un’idea di come erano vissute la vita di fede e la liturgia: insieme celebrazione del mistero, professione, animazione della speranza e catechesi.
Il Cantico di Zaccaria si mantiene a un livello teologico giudaizzante che esprime il compimento del Patto, e sprizza letizia per la consapevolezza di essere stati visitati da Dio.
Nel Figlio, l’Eterno Padre ‘viene’ a coronare le Promesse.
Il componimento risponde al medesimo schema dell’inno di Maria (vv.46-55) che loda Dio perché rivela il suo potere in modo convergente e decisivo, donandoci il passo d’una vita liberata dalle oppressioni.
Nella nascita di Giovanni è annunciato il Cristo: l’attesa d’Israele - qui ancora vagamente confusa con un Germoglio dominante (davidico) dalle venature culturali vincolate, particolari.
Ora però l’aspettativa dei cuori si rende viva in una realtà di unione umana - imprevedibile per culture targate: in modo diverso da quello che ci si aspetterebbe.
Tutto un popolo è sacerdotale.
Giunge finalmente il mondo della verità e della pienezza nel vivere: della presenza divina non ingessata, bensì ‘in mezzo’.
Certezza precisata nelle forme tradizionali della “nazione eletta”, sulla quale però si eleva la fiducia generata dall’esperienza di un nuovo assetto fraterno.
L’intervento di Giovanni e Gesù sostanzia l’invocata pienezza dei tempi. Così «il Dio d’Israele ha visitato e fatto la redenzione per il suo popolo, e ha suscitato per noi un corno di salvezza» (vv.68-69).
In questo passaggio dalla Prima alla Nuova Alleanza le comunità di Lc esprimono una voglia di testimoniare convinzioni di Fede ormai «senza paura» (v.74), con senso di Presenza: «dinanzi» (vv.75.76).
Ciò per consapevolezza di «perdono» incondizionato e «conoscenza»: «Via di Pace» (vv.77.79).
Un’esperienza che evolve armonizzando le Scritture antiche, lasciando avanzare una nuova Liberazione.
Riscatto per opera intrinseca, non accessoria: azione della Luce che evita condanne; solo concilia.
L’unità della storia della salvezza produce l’affrancamento delle sue esigenze spirituali, sociali e di criterio, senza più contese convenzionali - nell’Aurora del Messia atteso.
[Feria propria del 24 dicembre]