Set 15, 2024 Scritto da 

Ecclesiologia e piccoli gesti

La concezione di chiusura e inquisizione

(Mc 9,38-40)

 

Non è strano che la santa Inquisizione sia nata nel tempo di una ecclesiologia assente.

Il ‘lievito’ dei farisei e di Erode (Mc 8,14) porta anche i discepoli diretti di Cristo a una mentalità sigillata - secondo la quale se qualcuno “non è dei nostri” [«non ‘ci’ seguiva» v.38] dev’essere emarginato.

Non c’è nessun criterio banale che porga l’imprimatur di poter discriminare “fedeli” e “non”.

Vale: quanto conta la Persona del Figlio dell’uomo, per la nostra vita e nelle scelte quotidiane?

Per il Signore ciò che conta non è l’appartenenza formale - che tende a omologare.

Vediamo infatti che proprio le situazioni fuori le righe diventano pungolo: sollecitano i ‘cristiani’ scialbi e opachi a farsi Seme.

Così, anche la “comunità” non è importante perché si ritiene tale.

 

La chiamata universale alla promozione dell’umanità è divina: ricchezza che sorvola gli ostacoli, patrimonio di gioia da qualsiasi parte provenga.

Se relegata e stretta negli schedari, la storia della Salvezza non si fa vita da salvati.

«Ma Gesù disse: Non glielo impedite. Infatti non c’è nessuno che faccia una meraviglia potente nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me» (v.39).

Con i suoi intimi, il Maestro non usa un linguaggio diplomatico [espressioni attente a non offendere la loro suscettibilità di esperti].

 

La formazione dei discepoli è essenziale alla costruzione del Regno dai larghi confini, anzitutto mentali.

Nelle religioni esoteriche esistono modelli. Qui no, solo carismi, anche personalissimi - condizione dell’amore vero.

Siamo governati da Dio solo - unico a sapere quel che suscita in ciascuno, e ‘dove andare’.

 

Gesù è rivelatore e cardine di questa Notizia lieta, impensabile: ma nel senso di Motivo e Motore intimo, del tutto non esteriore - che chiama la persona nel modo che agli altri pare incomprensibile.

Cristo marca la sua Amicizia nella vita dei credenti, quale centro e asse. Eppure sono moltissimi i gesti e le sensibilità che il mondo nuovo suscita, e parimenti segnano la sua Presenza.

Né si stanca di ripetere ciò che non desideriamo capire.

Ordina solo di ‘percepire’ bene la realtà (Mc 8,27-29) dove si annida il segreto di Dio - che il pensiero conformista non riesce neanche lontanamente a immaginare (Mc 8,30-35).

 

Lo standard non ha peso specifico per l’eccedenza dell'avventura di Fede.

Lo squilibrio dell’amore è personale: serenamente ammette la diversità e l’incremento eccentrico di vita che ne sussegue.

È tale la nuova coscienza della Missione fatta nell’Ascolto, e nel rispetto non solo nei confronti dell’intelligenza e cultura altrui, ma anche di se stessi.

Nessuno ha il monopolio della Grazia: motivo per non rattrappire il cuore sui canoni o sulle mode.

 

Nella verità del Bene, il senso di proprietà è fuori luogo. 

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Che peso hanno su di te gli interessi materiali, le vuote rigidezze, o le fantasie senza nerbo, di chi (senza neppure aver titolo) scimmiotta piccole gerarchie e fulmina i diversi con mediocri sentenze impersonali?

Come vivi la Parola: «Chi non è contro, è per»?

 

 

Il rapporto con gli esclusi e le loro esigenze (modeste)

(Mc 9,41-50)

 

Con linguaggio tipico della vivacità orientale, le esortazioni di Gesù alla convivenza rovesciano la gerarchia tra forti e deboli.

Nelle religioni troviamo frotte di emarginati che non possono accedere agli allestimenti della religione piramidale.

Al contrario, chi come Gesù è in grado di donare tutto, non deve dimenticare i piccoli gesti, che parlano d’un gratis non “esemplare” quindi autentico [limitato nel giorno dopo giorno].

È questo venire incontro nel sommario - poco encomiato - che valorizza il clima e non spinge i deboli al risentimento, e al male.

La nuova ‘dottrina’ di Gesù è sapiente e finalizzata alla decisione. E non smarrisce l’entusiasmo; anzi, ci fa già sperimentare la stessa qualità di Vita come dell’Eterno, allontanando da ciò che corrompe.

Chi è tutto preso dal “grande” e non s’accorge del dettaglio, mai ha il senso del valore delle cose, e presto o tardi finirà per disprezzare tutto.

 

Gesù s’identifica con noi (v.41) perché ci abita: siamo la sua Vittoria reale, incarnata.

Una pietra d’inciampo o anche solo nella scarpa (v.42) allontana i «mikròi» dal cammino di Fede.

Gli «incipienti» - appunto, i dotati di poca energia e relazioni - iniziano a fare i primi passi… sono ancora fuori dalle cordate.

Coloro che pretendono e si mettono di traverso, o danno scialba e pessima testimonianza, hanno però in serbo altro che una pietruzza: una mola al collo e una fine indegna (esistenza mortifera: v.42).

Non perché Dio la fa pagare, ma perché buttano la vita e rovinano gli altri, che infine si allontanano ripugnati - mentre l’avventura di condivisione potrebbe essere meravigliosa per ciascuno.

 

La scelta - se c’è - è radicale, o non convince più. E l’odore che si sprigiona è peggio che maleodorante (v.43).

Invece, la comunità in cui si sperimenta gioia è come quel pizzico di sapidità e sapienza che rende piena - bella - l’onda vitale spontanea della gente.

Ciò nelle religioni dell’impero era abituale pensarlo, anche in nome della legge... dunque, qual è la differenza?

«Avere sale in noi stessi» (v.50) significa che in Cristo siamo resi capaci di dare alle cose minime e consuete quella tonalità e ‘gusto’ in grado di trasmettere anche al prossimo il sapore di una vita da salvati - a partire ‘da dentro’.

 

Nella cultura del medio oriente antico, il «sale» era messo in relazione con Dio e aveva dunque un’importanza anche religiosa: simbolo di durata [per conservare i cibi] e di coraggio [sapidità, condimento, purificazione].

Il sale aveva potere di scacciare i demoni, che corrompevano la vita e suscitavano fetore. Per tale motivo era largamente usato nei sacrifici cultuali e nel sancire Alleanze.

Insomma, il sale era garanzia di durata genuina.

Ma il sale cristiano è solo… Amore al prossimo e capacità di corrispondere alla propria Vocazione.

Se non vi fosse, scomparirebbe il carattere stesso della vita in Cristo.

 

Quindi il «patto del sale» è essenziale per la credibilità, per l’Annuncio, per il tenore della vita; per la sopravvivenza stessa delle comunità, e il loro tocco inconfondibile. 

Nessun’altra opera di difesa dall’esterno - inquisizione, prevenzione o repressione - può garantire la sopravvivenza della Chiesa.

Per il nostro progresso umano, spirituale e della vita intera, Gesù parteggia forse non come ci si attenderebbe - perché a nessuno è data l’esclusiva.

 

 

[26.a Domenica T.O. (B)  29 settembre 2024]

508 Ultima modifica il Domenica, 29 Settembre 2024 12:47
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

«Whoever tries to preserve his life will lose it; but he who loses will keep it alive» (Lk 17:33)
«Chi cercherà di conservare la sua vita, la perderà; ma chi perderà, la manterrà vivente» (Lc 17,33)
«And therefore, it is rightly stated that he [st Francis of Assisi] is symbolized in the figure of the angel who rises from the east and bears within him the seal of the living God» (FS 1022)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)
This is where the challenge for your life lies! It is here that you can manifest your faith, your hope and your love! [John Paul II at the Tala Leprosarium, Manila]
È qui la sfida per la vostra vita! È qui che potete manifestare la vostra fede, la vostra speranza e il vostro amore! [Giovanni Paolo II al Lebbrosario di Tala, Manila]
The more we do for others, the more we understand and can appropriate the words of Christ: “We are useless servants” (Lk 17:10). We recognize that we are not acting on the basis of any superiority or greater personal efficiency, but because the Lord has graciously enabled us to do so [Pope Benedict, Deus Caritas est n.35]
Quanto più uno s'adopera per gli altri, tanto più capirà e farà sua la parola di Cristo: « Siamo servi inutili » (Lc 17, 10). Egli riconosce infatti di agire non in base ad una superiorità o maggior efficienza personale, ma perché il Signore gliene fa dono [Papa Benedetto, Deus Caritas est n.35]
A mustard seed is tiny, yet Jesus says that faith this size, small but true and sincere, suffices to achieve what is humanly impossible, unthinkable (Pope Francis)
Il seme della senape è piccolissimo, però Gesù dice che basta avere una fede così, piccola, ma vera, sincera, per fare cose umanamente impossibili, impensabili (Papa Francesco)
Hypocrisy: indeed, while they display great piety they are exploiting the poor, imposing obligations that they themselves do not observe (Pope Benedict)
Ipocrisia: essi, infatti, mentre ostentano grande religiosità, sfruttano la povera gente imponendo obblighi che loro stessi non osservano (Papa Benedetto)
Each time we celebrate the dedication of a church, an essential truth is recalled: the physical temple made of brick and mortar is a sign of the living Church serving in history (Pope Francis)
Ogni volta che celebriamo la dedicazione di una chiesa, ci viene richiamata una verità essenziale: il tempio materiale fatto di mattoni è segno della Chiesa viva e operante nella storia (Papa Francesco)
As St. Ambrose put it: You are not making a gift of what is yours to the poor man, but you are giving him back what is his (Pope Paul VI, Populorum Progressio n.23)
Non è del tuo avere, afferma sant’Ambrogio, che tu fai dono al povero; tu non fai che rendergli ciò che gli appartiene (Papa Paolo VI, Populorum Progressio n.23)
Here is the entire Gospel! Here! The whole Gospel, all of Christianity, is here! But make sure that it is not sentiment, it is not being a “do-gooder”! (Pope Francis))
Qui c’è tutto il Vangelo! Qui! Qui c’è tutto il Vangelo, c’è tutto il Cristianesimo! Ma guardate che non è sentimento, non è “buonismo”! (Papa Francesco)
Christianity cannot be, cannot be exempt from the cross; the Christian life cannot even suppose itself without the strong and great weight of duty [Pope Paul VI]
Il Cristianesimo non può essere, non può essere esonerato dalla croce; la vita cristiana non può nemmeno supporsi senza il peso forte e grande del dovere [Papa Paolo VI]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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