Emergenza grande, per piccolo Nome
(Mt 10,1-7)
Nessuno degli apostoli era per sé degno della Chiamata; eppure viene interpellato, e può accogliere il suo Mandato - come fosse già perfetto!
Gran parte di loro ha nomi tipici del giudaismo, addirittura del tempo dei patriarchi - il che indica un’estrazione culturale e spirituale radicata più nella religione che nella Fede... non facile da gestire.
Pietro smaniava per farsi avanti, ma pure retrocedendo spesso (marcia indietro) sino a diventare per Gesù un «satàn» [nella cultura dell’oriente antico, un funzionario del gran sovrano, inviato a fare il controllore e delatore - praticamente un accusatore]. Giacomo di Zebedeo e Giovanni erano fratelli, accesi fondamentalisti, e istericamente volevano il Maestro solo per loro. Filippo non sembrava un tipo molto pratico, né svelto o formato a cogliere le cose di Dio. Andrea pare invece cavarsela bene: persona inclusiva. Bartolomeo era probabilmente aperto ma perplesso, perché il Messia non gli corrispondeva granché. Tommaso era un poco dentro e un po’ fuori. Matteo un collaborazionista, avido complice del sistema oppressivo. Simone il Cananeo una testa calda. Giuda Iscariota uno che si autodistrugge fidandosi delle vecchie guide spirituali, impregnate di un’ideologia nazionalista, d’interesse privato, opportunismo e potere. Altri due (Giacomo figlio di Alfeo e Giuda Taddeo) forse semplici discepoli di non grande rilievo o capacità d’iniziativa.
Ma il Regno è «vicino» [v.7: «si è fatto vicino»]: Dio è nella nostra storia - già lo si sperimentava negli albori, nella sua prima comunità di figli.
Nella devozione antica, l’idea di un Dio distante produceva separazioni, gerarchie piramidali, coltivazione d’interessi interni di cerchia.
L’idea di un Eterno condottiero e vendicatore lasciava prolificare una classe sacerdotale che invece di conciliare e integrare, trascurava e abbandonava le persone ininfluenti.
Il fatto di credere a una Presenza divina legata all’abbondanza materiale ottundeva le menti e la capacità di lettura della Redenzione.
[L’idea di vantaggio e svantaggio, floridezza e penuria, hanno sempre origine in noi oppure nella mentalità convenzionale, delle opinioni].
Pertanto, è fondamentale prima maturare, ovunque viviamo.
Infatti non di rado ci sono motivi poco nobili per voler giungere ovunque, correre dappertutto, diffondere, incrementare e farlo subito.
Non per distinguere il momento della Chiamata da quello dell’Invio.
È la ‘via dell’intimo’ che compenetra sul serio la via delle periferie. Infatti, solo amando la forza si preferisce partire dal troppo distante.
Unico modo di scrutare lontano è attenersi alla ragione delle cose, principio che si conosce se non fuorviati dalla dispersione.
Intesa la natura di sé e delle creature, tutti vengono ispirati a completarsi.
Insomma, la Strada del Cielo è intrecciata alla Via della Persona, non dell’eccellenza; non dei modelli - o saremo «pescatori» da strapazzo.
Il Regno si è fatto ‘vicino’ e per Nome, sin dai primordi (vv.2-4): non c’è Missione autentica e sanante più incisiva.
[Mercoledì 14.a sett. T.O. 10 luglio 2024]