Nov 2, 2024 Scritto da 

Sofferenze, ripulsa e malintesi

“Mga kaibigan” (Cari amici)  

“Maraming salamat sa inyong lahat” (Ringrazio calorosamente voi tutti).  

Avrei voluto visitarvi al vostro domicilio, ma non è stato possibile. Vi ringrazio per essere venuti invece a incontrare me. Vi ringrazio per avere voluto rappresentare gli altri che volevano tanto venire ma che non hanno potuto. Lo stare con voi oggi reca grande gioia al mio cuore. Vi saluto con affetto e spero che sappiate quanto ho atteso questo nostro incontro.  

Nelle mie precedenti visite pastorali in Africa e in Brasile ho incontrato altri uomini e donne malati di lebbra. Questi incontri hanno lasciato in me una profonda impressione, perché ho potuto apprezzare la pazienza amorosa e il coraggio con cui vivono nonostante le prove e le avversità.  

1. Mi trovo qui in nome di Cristo Gesù per ricordarvi il suo straordinario amore per tutti i suoi fratelli e sorelle, ma in particolare per ciascuno di voi. I Vangeli danno testimonianza di questa verità. Pensate per un momento quanto spesso Gesù manifestò la sua preoccupazione trasformando situazioni di necessità in momenti di grazia. Nel Vangelo di San Luca, per esempio, Gesù è avvicinato da dieci lebbrosi che chiedono di essere guariti. Il Signore ordina loro di mostrarsi ai sacerdoti, e lungo la via vengono guariti. Uno di essi ritorna per rendere grazie. Nella sua gratitudine dimostra una fede che è forte, gioiosa e piena di lode per la meraviglia dei doni di Dio. Evidentemente Gesù ha toccato con il suo amore l’intimità profonda dell’essere di questo uomo.  

2. Ancora nei Vangeli di Matteo e Marco, ci viene presentato un lebbroso che chiede a Gesù di guarirlo ma soltanto se è la sua volontà. Che grande riconoscenza prova l’uomo quando la sua domanda e ascoltata! Egli parte per diffondere la gioiosa notizia del miracolo a tutti coloro che incontra. Una felicità così grande deriva dalla fede dell’uomo. Le sue parole “se vuoi tu puoi mondarmi” riflettono una disponibilità ad accettare qualunque cosa Gesù desideri per lui. E la sua fede in Gesù non fu delusa! Cari fratelli e sorelle, possa la vostra fede in Gesù essere non meno ferma e costante della fede di queste persone nei Vangeli.  

3. So che la vostra afflizione comporta intense sofferenze, non soltanto attraverso le sue manifestazioni fisiche, ma anche per i malintesi che tante persone della società continuano ad associare al morbo di Hansen. Spesso vi imbattete in pregiudizi molto antichi, e questi diventano una fonte di sofferenza ancora maggiore. Da parte mia continuerò a proclamare davanti al mondo la necessità di una consapevolezza ancora maggiore del fatto che, attraverso un aiuto appropriato, questa malattia potrà effettivamente essere vinta. Per questo motivo chiedo a tutti dovunque di appoggiare sempre di più i coraggiosi sforzi che vengono fatti per debellare la lebbra e curare efficacemente coloro che ne sono ancora affetti.  

4. Prego affinché non siate mai scoraggiati o inaspriti. Dovunque e ogni qualvolta incontrate la Croce, abbracciatela come fece Gesù, affinché venga compiuta la volontà del Padre. Che la vostra sofferenza sia offerta a beneficio di tutta la Chiesa, in modo che possiate dire con san Paolo: “Perciò sono lieto nelle mie sofferenze... e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del Suo Corpo che è la Chiesa...”(Col 1,24).  

Tre giorni or sono beatificavo nel vostro Paese sedici martiri di Nagasaki. Tra di essi vi è il Beato Lazzaro di Kyoto, che era lebbroso. Quanto esultiamo per l’aiuto che il beato Lazzaro fornì ai missionari come traduttore e guida. Infine il suo impegno a diffondere il Vangelo gli costò la vita; morì spargendo il suo sangue per la fede. Il suo amore per Cristo comportò molta sofferenza, anche dolori torturanti! Sperimentò l’incomprensione, la ripulsa e l’odio degli altri nel suo servizio alla Chiesa! Ma con la forza della grazia di Dio, il Beato Lazzaro diede testimonianza della fede e meritò il dono prezioso della corona del martirio.  

Cari amici, vi invito a imitare il coraggio del Beato Lazzaro che è così vicino a voi. Condividete le convinzioni della vostra fede con i vostri fratelli e sorelle che soffrono con voi. Contraccambiate l’amore dei medici, degli infermieri e dei volontari che si prendono così generosamente cura di voi. Lavorate per costruire una comunità di fede vivente, una comunità che dia supporto, che rinforzi e che arricchisca la Chiesa universale. È qui il vostro servizio a Cristo! È qui la sfida per la vostra vita! È qui che potete manifestare la vostra fede, la vostra speranza e il vostro amore!  

Che Dio vi benedica, cari fratelli e sorelle! Benedica tutti i malati di lebbra in questo Paese! Benedica le vostre famiglie, i vostri amici e tutti quelli che vi assistono! “Ai higit sa lahat, inihahabilin ko ang aking sarili sa inyong panalangin, sa inyong pagmamahal” (E soprattutto, mi raccomando alla vostra preghiera e al vostro amore).

[Papa Giovanni Paolo II, Discorso al Lebbrosario di Tala, Manila 21 febbraio 1981]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Are we disposed to let ourselves be ceaselessly purified by the Lord, letting Him expel from us and the Church all that is contrary to Him? (Pope Benedict)
Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario? (Papa Benedetto)
Jesus makes memory and remembers the whole history of the people, of his people. And he recalls the rejection of his people to the love of the Father (Pope Francis)
Gesù fa memoria e ricorda tutta la storia del popolo, del suo popolo. E ricorda il rifiuto del suo popolo all’amore del Padre (Papa Francesco)
Today, as yesterday, the Church needs you and turns to you. The Church tells you with our voice: don’t let such a fruitful alliance break! Do not refuse to put your talents at the service of divine truth! Do not close your spirit to the breath of the Holy Spirit! (Pope Paul VI)
Oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi e si rivolge a voi. Essa vi dice con la nostra voce: non lasciate che si rompa un’alleanza tanto feconda! Non rifiutate di mettere il vostro talento al servizio della verità divina! Non chiudete il vostro spirito al soffio dello Spirito Santo! (Papa Paolo VI)
Sometimes we try to correct or convert a sinner by scolding him, by pointing out his mistakes and wrongful behaviour. Jesus’ attitude toward Zacchaeus shows us another way: that of showing those who err their value, the value that God continues to see in spite of everything (Pope Francis)
A volte noi cerchiamo di correggere o convertire un peccatore rimproverandolo, rinfacciandogli i suoi sbagli e il suo comportamento ingiusto. L’atteggiamento di Gesù con Zaccheo ci indica un’altra strada: quella di mostrare a chi sbaglia il suo valore, quel valore che continua a vedere malgrado tutto (Papa Francesco)
Deus dilexit mundum! God observes the depths of the human heart, which, even under the surface of sin and disorder, still possesses a wonderful richness of love; Jesus with his gaze draws it out, makes it overflow from the oppressed soul. To Jesus, therefore, nothing escapes of what is in men, of their total reality, in which good and evil are (Pope Paul VI)
Deus dilexit mundum! Iddio osserva le profondità del cuore umano, che, anche sotto la superficie del peccato e del disordine, possiede ancora una ricchezza meravigliosa di amore; Gesù col suo sguardo la trae fuori, la fa straripare dall’anima oppressa. A Gesù, dunque, nulla sfugge di quanto è negli uomini, della loro totale realtà, in cui sono il bene e il male (Papa Paolo VI)
People dragged by chaotic thrusts can also be wrong, but the man of Faith perceives external turmoil as opportunities
Un popolo trascinato da spinte caotiche può anche sbagliare, ma l’uomo di Fede percepisce gli scompigli esterni quali opportunità
O Lord, let my faith be full, without reservations, and let penetrate into my thought, in my way of judging divine things and human things (Pope Paul VI)
O Signore, fa’ che la mia fede sia piena, senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero, nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane (Papa Paolo VI)
«Whoever tries to preserve his life will lose it; but he who loses will keep it alive» (Lk 17:33)
«Chi cercherà di conservare la sua vita, la perderà; ma chi perderà, la manterrà vivente» (Lc 17,33)
«E perciò, si afferma, a buon diritto, che egli [s. Francesco d’Assisi] viene simboleggiato nella figura dell’angelo che sale dall’oriente e porta in sé il sigillo del Dio vivo» (FF 1022)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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