La Liturgia ci dona il racconto della guarigione dell’emorroissa, una povera donna malata - e la rianimazione della figlia di Giairo, capo della sinagoga.
Il denominatore comune di questi episodi è la fiducia sincera che il Signore chiede e trova in alcune persone.
Animato da indomita Fede, Francesco divenuto Alter Christus ebbe dal Signore l’Energia Divina per la guarigione, testimoniando che Dio era in lui e con lui.
Già in vita compì molti prodigi: ad esempio, quello avvenuto a Nardi. Una donna riacquistò la vista nel momento in cui Francesco fece il segno della croce.
Oppure quello che ritrae Francesco in pena per un frate colpito da epilessia. Si recò da lui e, dopo averlo benedetto, lo guarì.
Nel processo di canonizzazione sono stati riconosciuti dalle Autorità più di 40 miracoli.
Ne riportiamo uno, tratto dalle Fonti e relativo a dopo la sua morte.
“Il figlioletto appena settenne d’un notaio di Roma, si era messo in testa, come usano i bambini, di seguire la mamma che stava andando alla chiesa di S. Marco.
Siccome la mamma lo aveva costretto a restare a casa, si buttò dalla finestra del palazzo […] La madre, vedendo che aveva improvvisamente perduto il figlio […] incominciò a straziarsi con le proprie mani […]
Ma un frate dell’Ordine dei Minori, di nome Rao, che si stava recando in quel luogo a predicare, si avvicinò al bambino e poi, pieno di fede, disse al padre:
«Credi tu che Francesco, il santo di Dio, può risuscitare dai morti tuo figlio, in forza di quell’amore che ha sempre avuto verso Gesù Cristo, morto in croce per ridare la vita agli uomini?».
Il padre rispose che lo credeva fermamente. Quel frate si prostrò in orazione con il frate suo compagno e incitò tutti i presenti a pregare.
Come fu terminata la preghiera, il bambino incominciò a sbadigliare un poco, aprì gli occhi e sollevò le braccia, finalmente si alzò da solo e subito, alla presenza di tutti, si mise a camminare, sano e salvo, restituito alla vita e, insieme, alla salvezza per la mirabile potenza del Santo” (FF 1266).
Preghiera di Francesco davanti al Crocifisso (FF 276).
Altissimo glorioso Dio,
illumina le tenebre de lo core mio.
Et dame fede dricta
speranza certa e carità perfecta,
senno e cognoscemento,
Signore,
che faccia lo tuo santo e verace comandamento.
Amen.
Martedì 4.a sett. T.O. (Mc 5,21-43)