La cena di Betania è uno dei passi più belli e commoventi del Vangelo di Giovanni.
Maria cosparge i piedi di Gesù con una libbra di olio di nardo molto profumato, che Gesù accoglie come prefigurazione della sua sepoltura. Gli astanti si scandalizzano per lo "spreco".
Francesco d’Assisi, pensando alla Passione e morte di Gesù, piangeva per ogni via l’Amore non amato; in ogni luogo e persona.
Lo riconosceva specialmente nei poveri e derelitti, nei lebbrosi tenuti ai margini della società - e presso di loro effondeva il profumo della Carità senza la quale siamo solo cembali che tintinnano.
Le Fonti ci aiutano a cercare e avvistare episodi che tratteggiano questo suo lavare i piedi a Gesù e profumarli negli abbandonati e respinti.
"Amante di ogni forma d’umiltà, si trasferì presso i lebbrosi, restando con loro e servendo a loro tutti con somma cura.
Lavava loro i piedi, fasciava le piaghe, toglieva dalle piaghe la marcia e le ripuliva dalla purulenza.
Baciava anche, spinto da ammirevole devozione, le loro piaghe incancrenite, lui che sarebbe ben presto diventato il buon samaritano del Vangelo" (FF 1045).
Il Minimo cospargeva di compassione e amore i piedi dei feriti dalla vita e li ungeva con l’olio della consolazione.
La sua premurosa umiltà era evidenziata da come si poneva ai piedi di tutti.
"Un giorno montato su un asinello, perché debole e infermo non poteva andare a piedi, attraversava il campo di un contadino, che stava lavorando.
Questi gli corse incontro e gli chiese premuroso se fosse frate Francesco. Avendogli risposto umilmente che era proprio lui quello che cercava:
«Guarda - disse il contadino - di essere tanto buono quanto tutti dicono che tu sia, perché molti hanno fiducia in te. Per questo ti esorto a non comportarti mai diversamente da quanto si spera».
Francesco, a queste parole, scese dall’asino e, prostratosi davanti al contadino, più volte gli baciò i piedi umilmente ringraziandolo che si era degnato di ammonirlo" (FF 726).
Stando ai piedi di ogni creatura, il Poverello esalava "lo spreco" di quella carità, preveniente e guaritrice di ogni male.
Così come anche Chiara, cospargeva l’unguento speciale dell’Amore che mira a sanare e far risorgere quanti giacciono nella dimenticanza umana.
I «piedi» nel cammino francescano, sono luogo d’incontro, di scambio amorevole, di nudità che tutto attende da ogni creatura di buona volontà.
I piedi degli umili, dei poveri, dei malati erano per Francesco e Chiara quelli crocifissi del Figlio di Dio, confitti sulla croce perché tutti potessimo camminare gli uni verso gli altri.
«Maria allora presa una libbra di profumo di nardo genuino di gran valore, unse i piedi di Gesù e asciugò con i suoi capelli i piedi di lui. Ora, la Casa fu ripiena della fragranza del profumo» (Gv 12,3)
Lunedì santo (Gv 12,1-11)