Feb 25, 2025 Scritto da 

Sia di esempio la carità 

In questo mercoledì delle Ceneri la liturgia pone alla nostra riflessione tre punti cardini del periodo quaresimale che inizia.

L’indice è puntato sulla carità discreta, sulla preghiera nel nascondimento, sul digiuno dal peccato unito a quello corporale, attestato da un volto gioioso.

 

Il Povero di Assisi, dopo la sua iniziale conversione, non cessava mai di meditare i quaranta giorni di Gesù nel deserto, prima della sua vita pubblica e, costantemente, pensava alla Pasqua dell’Agnello immolato per la nostra redenzione.

Francesco visse tutta la sua esistenza secondo uno stile penitenziale, senza mai che la forma dominasse sulla sostanza; attuando la Parola in un saggio equilibrio umano e spirituale, sinonimo di statura interiore.

Era duro con se stesso, ma tenero e compassionevole con i frati che eccedevano in digiuni debilitanti.

Nelle Fonti leggiamo:

"Francesco muoveva rimproveri ai suoi fratelli troppi duri verso se stessi, e che arrivavano allo sfinimento a forza di veglie, digiuni, orazioni e penitenze corporali.

Certuni infatti, per reprimere l’ardore dei sensi, si infliggevano tormenti così crudeli, da sembrare animati da suicidio.

L’uomo di Dio vietava simili eccessi, ammonendo quei fratelli con amorevolezza e richiamandoli al buonsenso, curando le loro ferite con la medicina di sagge istruzioni" (FF 1470).

Continuamente portava nella memoria la Passione di Cristo e si richiamava a mortificazione.

"Se stava a mensa con persone del mondo e gli offrivano cibi di suo gusto, li assaggiava appena, adducendo qualche scusa, affinché non si accorgessero che se ne privava per penitenza.

E mangiando con i fratelli, metteva spesso cenere sugli alimenti, dicendo, per dissimulare la sua astinenza: «Sorella cenere è casta!»" (FF 1414).

Ma altresì, per amore verso i frati, sapeva farsi uno con le loro necessità e debolezze.

“Benché, poi, con tutte le sue forze stimolasse i frati ad una vita austera, pure non amava quella severità intransigente che non riveste viscere di pietà e non è condita con il sale della discrezione.

Un frate, a causa dei digiuni eccessivi, una notte non riusciva assolutamente a dormire, tormentato come era dalla fame. Comprendendo il pietoso pastore che la sua pecorella si trovava in pericolo, chiamò il frate, gli mise davanti un po’ di pane e, per evitargli il rossore, incominciò a mangiare lui per primo, mentre con dolcezza invitava l’altro a mangiare" (FF 1095).

Così il fratello scacciò la vergogna e contento prese cibo.

La vigilanza e condiscendenza di Francesco avevano evitato il danno del corpo al frate, offrendogli motivo di grande edificazione.

Al mattino, spiegando l’accaduto ai suoi figli, disse loro:

«A voi fratelli, sia di esempio non il cibo, ma la carità» (FF 1095).

 

Il Minimo era animato da un forte senso contemplativo.

Il Celano, nella Vita seconda, c’informa:

"Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso tutto trasformato in preghiera vivente" (FF 681).

Cercava sempre spazi appartati dove potersi unire a Cristo.

"E se all’improvviso si sentiva visitato dal Signore, per non rimanere senza cella, se ne faceva una piccola col mantello.

E se a volte era privo di questo, ricopriva il volto con la manica, per non svelare la manna nascosta" (FF 681).

 

«Quando preghi, entra nella tua camera, e chiusa la tua porta [Is 26,20; 2Re 4,33] prega il Padre tuo, che [è] nel segreto» (Mt 6,6).

 

Quella conversione, che iniziò per il Poverello quando smise di adorare se stesso (come dicono le Fonti), durò tutta la vita, stemperandosi nelle tre direzioni descritte e suggerite dal Vangelo.

 

«Ma quando tu fai l’elemosina non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra, affinché la tua elemosina sia nel segreto, e il Padre tuo che guarda nel segreto te [lo] renderà» (Mt 6,3-4)

 

 

Mercoledì delle Ceneri (Mt 6,1-6.16-18)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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St Teresa of Avila wrote: «the last thing we should do is to withdraw from our greatest good and blessing, which is the most sacred humanity of Our Lord Jesus Christ» (cf. The Interior Castle, 6, ch. 7). Therefore, only by believing in Christ, by remaining united to him, may the disciples, among whom we too are, continue their permanent action in history [Pope Benedict]
Santa Teresa d’Avila scrive che «non dobbiamo allontanarci da ciò che costituisce tutto il nostro bene e il nostro rimedio, cioè dalla santissima umanità di nostro Signore Gesù Cristo» (Castello interiore, 7, 6). Quindi solo credendo in Cristo, rimanendo uniti a Lui, i discepoli, tra i quali siamo anche noi, possono continuare la sua azione permanente nella storia [Papa Benedetto]
Just as he did during his earthly existence, so today the risen Jesus walks along the streets of our life and sees us immersed in our activities, with all our desires and our needs. In the midst of our everyday circumstances he continues to speak to us; he calls us to live our life with him, for only he is capable of satisfying our thirst for hope (Pope Benedict)
Come avvenne nel corso della sua esistenza terrena, anche oggi Gesù, il Risorto, passa lungo le strade della nostra vita, e ci vede immersi nelle nostre attività, con i nostri desideri e i nostri bisogni. Proprio nel quotidiano continua a rivolgerci la sua parola; ci chiama a realizzare la nostra vita con Lui, il solo capace di appagare la nostra sete di speranza (Papa Benedetto)
Truth involves our whole life. In the Bible, it carries with it the sense of support, solidity, and trust, as implied by the root 'aman, the source of our liturgical expression Amen. Truth is something you can lean on, so as not to fall. In this relational sense, the only truly reliable and trustworthy One – the One on whom we can count – is the living God. Hence, Jesus can say: "I am the truth" (Jn 14:6). We discover and rediscover the truth when we experience it within ourselves in the loyalty and trustworthiness of the One who loves us. This alone can liberate us: "The truth will set you free" (Jn 8:32) [Pope Francis]
La verità ha a che fare con la vita intera. Nella Bibbia, porta con sé i significati di sostegno, solidità, fiducia, come dà a intendere la radice ‘aman, dalla quale proviene anche l’Amen liturgico. La verità è ciò su cui ci si può appoggiare per non cadere. In questo senso relazionale, l’unico veramente affidabile e degno di fiducia, sul quale si può contare, ossia “vero”, è il Dio vivente. Ecco l’affermazione di Gesù: «Io sono la verità» (Gv 14,6). L’uomo, allora, scopre e riscopre la verità quando la sperimenta in sé stesso come fedeltà e affidabilità di chi lo ama. Solo questo libera l’uomo: «La verità vi farà liberi» (Gv 8,32) [Papa Francesco]
God approached man in love, even to the total gift, crossing the threshold of our ultimate solitude, throwing himself into the abyss of our extreme abandonment, going beyond the door of death (Pope Benedict)
Dio si è avvicinato all’uomo nell’amore, fino al dono totale, a varcare la soglia della nostra ultima solitudine, calandosi nell’abisso del nostro estremo abbandono, oltrepassando la porta della morte (Papa Benedetto)
And our passage too, which we received sacramentally in Baptism: for this reason Baptism was called, in the first centuries, the Illumination (cf. Saint Justin, Apology I, 61, 12), because it gave you the light, it “let it enter” you. For this reason, in the ceremony of Baptism we give a lit blessed candle, a lit candle to the mother and father, because the little boy or the little girl is enlightened (Pope Francis)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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