Dopo la sua conversione, Francesco diceva ai suoi frati:
«Un peccatore può digiunare, pregare, piangere e macerare la propria carne […] Dunque noi dobbiamo gloriarci solo in questo caso: se rendiamo a Dio la gloria che è sua» (FF 1105).
Cosa che ben fece la donna peccatrice in casa del fariseo e che questi non capì.
Francesco e Chiara, consapevoli della misericordia usata loro da Dio, passarono la vita ad amare senza misura, sapendo di essere stati graziati dall’Altissimo. Da qui il loro vivere facendo continui atti d’amore verso gli altri, baciando, chinandosi sui bisogni del prossimo, perdonando.
Le Fonti informano in proposito, e, nello specifico, così racconta S. Bonaventura nella Leggenda maggiore:
“Un uomo della contea di Spoleto, aveva una malattia orrenda che gli devastava la bocca [...]
Costui si era recato a Roma, per visitare la tomba degli Apostoli e impetrare loro la grazia. Tornando dal pellegrinaggio, incontrò il servo di Dio, al quale avrebbe voluto, per devozione, baciare i piedi. Ma l’umile Francesco non lo permise, anzi baciò in volto colui che avrebbe voluto baciargli i piedi.
Appena Francesco, il servitore dei lebbrosi, mosso dalla sua mirabile pietà, ebbe toccato con la sua sacra bocca quella piaga orrenda, questa scomparve completamente e il malato recuperò la sospirata salute.
Non so che cosa ammirare maggiormente, a ragion veduta, in questo fatto, se l’umiltà profonda, che spinse a quel bacio così benevolo, o la splendida potenza che operò un miracolo così stupendo” (FF 1046).
Ma pure Chiara, nella Bolla papale (Clara Claris praeclara) così viene contemplata:
“Spezzando duramente nell’angusta solitudine della sua cella l’alabastro del suo corpo, riempiva degli aromi della sua santità l’intero edificio della Chiesa” (FF 3285).
“Quel vaso veramente purissimo sì rivelò un vaso di grazie” (FF 3157).
E “molto spesso lavava i piedi delle servigiali* che tornavano da fuori e, lavatili, li baciava” (FF 3182).
A chi molto ama, molto verrà perdonato!
*sorelle addette al servizio esterno del Monastero.