Nel Vangelo di Luca, al c.6 Gesù introduce la discussione sul sabato di cui Lui è signore, al servizio della vita, più importante delle regole - e che in ogni caso non devono schiavizzare la persona, sempre al centro dell’opera salvifica.
Francesco d’Assisi, colui che si definiva semplice e idiota, aveva ricevuto dall’Alto l’autentica sapienza evangelica.
Non era legato a luoghi comuni, era un uomo nuovo, libero da orpelli e schemi precostituiti, vivendo solo della Parola - che dichiara Signore Gesù.
Nelle Fonti c’è un episodio che ben lo evidenzia:
“Quando Francesco cominciò ad avere dei fratelli, dimorava con essi presso Rivotorto*.
Una volta, sulla mezzanotte, mentre tutti riposavano […] un frate gridò all’improvviso: Muoio! Muoio! Tutti gli altri si svegliarono stupefatti e atterriti.
Francesco si alzò e disse: «Levatevi, fratelli, e accendete un lume». Accesa la lucerna, il Santo interrogò:
«Chi ha gridato: Muoio?». Quello rispose: «Sono io». Riprese Francesco:
«Che hai fratello? Di cosa muori?». E lui: «Muoio di fame».
Francesco, da uomo pieno di bontà e gentilezza, fece subito preparare la mensa.
E affinché quel fratello non si vergognasse a mangiare da solo, si posero tutti a mangiare insieme con lui […]
Dopo la refezione Francesco parlò:
«Come ci dobbiamo trattenere dal soverchio mangiare, nocivo al corpo e all’anima, così, e anche di più, dalla eccessiva astinenza, poiché il Signore preferisce la misericordia al sacrificio»” (FF 1545).
Il Signore dell’anima signoreggia su ogni cosa!
E il Poverello lo aveva ben compreso.
«È signore del sabato il Figlio dell’uomo» (Lc 6,5)
*Rivotorto: località nella piana di Assisi, a circa tre chilometri dalla Porziuncola.
Sabato della 22.a sett. T.O. (Lc 6,1-5)