Nov 28, 2025 Scritto da 

1a Domenica di Avvento (anno A)

(Mt 24,37-44) 

Matteo 24:37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.

Matteo 24:38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca,

Matteo 24:39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.

Matteo 24:40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato.

Matteo 24:41 Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.

 

Matteo 24:42 Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Matteo 24:43 Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

Matteo 24:44 Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.

 

Il tema di questo brano è l'incertezza del tempo della “parousia” e della fine dei tempi che l'accompagna. Il ritorno di Cristo (= il Figlio dell'uomo) è certo, ma nello stesso tempo è del tutto inaspettato. Poiché non si conosce il tempo della sua venuta, i cristiani sono chiamati ad essere in uno stato di continua prontezza.

Il tema del giudizio è palese. Gesù paragona coloro che vivono nella fase finale della storia (che può avvenire in qualunque generazione) alla generazione dei tempi di Noè che fu travolta dal diluvio. Nessuno se lo aspettava, così che tutti vennero colti all'improvviso da un cataclisma che non lasciò scampo. 

 

Nel v. 38, in greco, abbiamo una simpatica eufonia, gradevole all'orecchio: 

 

                    trōgontes kai pinontes gamountes kai gamizontes

lett.,            "mangianti e beventi, sposanti e danti in matrimonio"

 

Nessun significato speciale deve essere letto in questi participi. Stanno semplicemente come indicatori del vivere la vita quotidiana (mangiare e bere) e del progettare il futuro (matrimoni). Ai giorni di Noè la gente era ignara di tutto ciò che non era la propria vita di piacere; e non avevano idea del giudizio che sarebbe venuto su di loro: "e non si accorsero di nulla (cioè del pericolo imminente) finché venne il diluvio (“kataklysmòs”) e inghiottì tutti". La parousia del Figlio dell'uomo, in modo analogo, arriverà all'improvviso su una generazione ignara, che sta svolgendo le sue attività ordinarie. Questo innesca un confronto tra i tempi di Noè e quelli ultimi.

L'insistente sottolineatura sul mangiare, sul bere, sullo sposarsi e sul contrarre matrimoni, dà l'idea di una umanità tutta intenta a organizzare il proprio tempo, radicata nei propri affari, senza badare ai segni che le vengono inviati; non c'è spazio se non per i propri interessi. La gente, nella normalità di vita, nella routine di alimentarsi e sposarsi, viveva come se il mondo non dovesse mai aver fine, impreparata davanti al disastro che stava per venire, senza alcuna aspettativa che le cose potessero cambiare. Gli uomini, ignari della tragica sorte che li attendeva, trascuravano ciò che era essenziale per la loro sopravvivenza: invece di prepararsi i mezzi di salvataggio come Noè, erano assorbiti dai loro affari quotidiani e intenti a godersi beatamente la vita.

Nello stesso modo in cui quella umanità ignorava l'imminente giudizio, così le persone dei tempi di Gesù hanno respinto Lui e il suo messaggio, e sono state sopraffatte dalla devastazione che colpì Gerusalemme e il tempio. Lo stesso scenario ci sarà anche negli ultimi giorni. La parousia e la fine dei tempi sopraggiungeranno all'improvviso, e la storia di Noè è usata come un ammonimento relativo alla subitaneità del disastro per coloro che non sono preparati. Non sono preparati perché non prendono in considerazione il messaggio evangelico e di conseguenza credono alla menzogna e rifiutano la verità.

In quel giorno ci sarà una divisione dell'umanità. Ciò è descritto in modo molto vivido nel riferimento a due uomini che lavorano in un campo e due donne che macinano al mulino. Stanno svolgendo le loro normali attività, inconsapevoli di ciò che sta per accadere, quando improvvisamente uno di loro viene preso e l'altro viene lasciato, dove "essere preso" significa essere salvato, ed "essere lasciato" significa perire nell'imminente distruzione. Si tratta di un prendere che ha il senso di salvaguardare, di porre sotto la propria protezione e, quindi, di elezione; mentre essere lasciato ha il senso di abbandonato al proprio destino.

Il fatto che siano sempre due le persone interessate non indica una percentuale quantitativa, bensì due condizioni, due stati di vita: chi è fedele e chi non lo è; mentre l'uso di due personaggi, al maschile e al femminile, indica la generalità dell'umanità. Il fatto che questi siano colti nel campo e alla macina, indica come la venuta del Signore li sorprenderà intenti alle faccende quotidiane, in modo improvviso e inaspettato, così come ai tempi di Noè la gente venne colta dal cataclisma intenta alle attività ordinarie della vita.

Uno vive in maniera superficiale: mangia, si sposa, lavora, però gli scivola tutto; un altro mangia, si sposa, lavora e la domenica, anziché andare al mare, va ad ascoltare il Vangelo. Tutti lavorano durante la settimana, però c'è un vivere la vita con un'altra consapevolezza invece che pensare soltanto a mangiare e divertirsi.

Il cristiano non deve lasciarsi sorprendere da un avvenimento così imprevisto. Egli sa molto bene quello che lo attende e che la rapidità degli avvenimenti ultimi non permette di pensare alla conversione nell'ultimo momento. Le cose di Dio avvengono all'improvviso. Tutto è repentino, quando agisce il Signore, per cui l'urgente necessità di vigilare sempre. Il Signore, quando verrà, e verrà all'improvviso, dovrà trovarci pronti. È doveroso prepararsi per la parousia senza stare a calcolare la sua data, ma vivendo pronti e attenti agli avvertimenti di Dio. Essere preparati non significa incrociare le braccia ed attendere, significa essere impegnati nel servizio fedele in Colui che viene.  

  

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede
  •  La Chiesa e Israele secondo San Paolo – Romani 9-11

 

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41 Ultima modifica il Venerdì, 28 Novembre 2025 07:14
Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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What kind of Coming is it? A shortcut or an act of power to equalize our stormy waves? The missionaries are animated by this certainty: the best stability is instability: that «Deluge» Coming, where no wave resembles the others
Che tipo di Venuta è? Una scorciatoia o un atto di potenza che pareggi le nostre onde in tempesta? I missionari sono animati da questa certezza: la migliore stabilità è l’instabilità: quel «Diluvio» che Viene, dove nessuna onda somiglia alle altre
The community of believers is a sign of God’s love, of his justice which is already present and active in history but is not yet completely fulfilled and must therefore always be awaited, invoked and sought with patience and courage (Pope Benedict)
La comunità dei credenti è segno dell’amore di Dio, della sua giustizia che è già presente e operante nella storia ma che non è ancora pienamente realizzata, e pertanto va sempre attesa, invocata, ricercata con pazienza e coraggio (Papa Benedetto)
"In aeternum, Domine, verbum tuum constitutum est in caelo... firmasti terram, et permanet". This refers to the solidity of the Word. It is solid, it is the true reality on which one must base one's life (Pope Benedict)
«In aeternum, Domine, verbum tuum constitutum est in caelo... firmasti terram, et permanet». Si parla della solidità della Parola. Essa è solida, è la vera realtà sulla quale basare la propria vita (Papa Benedetto)
It has made us come here the veneration of martyrdom, on which, from the beginning, the kingdom of God is built, proclaimed and begun in human history by Jesus Christ (Pope John Paul II)
Ci ha fatto venire qui la venerazione verso il martirio, sul quale, sin dall’inizio, si costruisce il regno di Dio, proclamato ed iniziato nella storia umana da Gesù Cristo (Papa Giovanni Paolo II)
The evangelization of the world involves the profound transformation of the human person (Pope John Paul II)
L'opera evangelizzatrice del mondo comporta la profonda trasformazione delle persone (Papa Giovanni Paolo II)
The Church, which is ceaselessly born from the Eucharist, from Jesus' gift of self, is the continuation of this gift, this superabundance which is expressed in poverty, in the all that is offered in the fragment (Pope Benedict)
La Chiesa, che incessantemente nasce dall’Eucaristia, dall’autodonazione di Gesù, è la continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella povertà, del tutto che si offre nel frammento (Papa Benedetto)
He is alive and wants us to be alive; he is our hope (Pope Francis)
È vivo e ci vuole vivi. Cristo è la nostra speranza (Papa Francesco
The Sadducees, addressing Jesus for a purely theoretical "case", at the same time attack the Pharisees' primitive conception of life after the resurrection of the bodies; they in fact insinuate that faith in the resurrection of the bodies leads to admitting polyandry, contrary to the law of God (Pope John Paul II)
I Sadducei, rivolgendosi a Gesù per un "caso" puramente teorico, attaccano al tempo stesso la primitiva concezione dei Farisei sulla vita dopo la risurrezione dei corpi; insinuano infatti che la fede nella risurrezione dei corpi conduce ad ammettere la poliandria, contrastante con la legge di Dio (Papa Giovanni Paolo II)
Are we disposed to let ourselves be ceaselessly purified by the Lord, letting Him expel from us and the Church all that is contrary to Him? (Pope Benedict)

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don Giuseppe Nespeca

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