(Lc 9,57-62)
Per i semiti, le figure genitoriali indicano il legame con l’etnia, la tradizione, il passato e l’ambiente culturale.
Gesù sembra escludere la correlazione a tali figure, benché si rivolga ai suoi in modo esclusivo e singolare.
Mai parla di padri, ma del Padre - che non è un ripetitore.
Quindi impone a tutti un taglio orizzontale con le consuetudini che potrebbero ritardare o condizionare la sua Chiamata, la scoperta profonda del senso degli eventi, il sorgere d’una mentalità nuova, la Sequela.
Egli diversifica le Vocazioni, per far comprendere a ciascuno il carattere intimo, per Nome, del rapporto di Alleanza nella Fede - che non spersonalizza.
La simbiosi con la mentalità circostante o la stessa conoscenza intellettuale possono paradossalmente offuscare proprio l’intelligenza delle irripetibili inclinazioni che nel nostro intimo manifestano la firma impareggiabile del Creatore.
L’Appello autentico coglie la donna e l’uomo in modo esclusivo, penetrante, nell’unicità del loro vissuto.
A volte la cosa migliore da fare per se stessi e per il prossimo è tagliare un cordone ombelicale, e prendere distanza dalle aspettative di persone frequentate abitualmente.
Frequentando sempre i medesimi ambienti conformisti, ci s’identifica in ruoli, etichette, personaggi e situazioni: si blocca così il centro delle aspettative e dei sogni.
Non si aprono le porte di altri mondi, d’un altro regno.
La personalità vuole il suo spazio d’autonomia, perché la vita in pienezza è sperimentare una fresca cascata di rinascite in Cristo - facendo festa insieme, ma stando sulle proprie gambe.
Gesù è perentorio, perché la scelta è decisiva.
Chi sta con la testa bassa o all’indietro - o nel confronto - non può sperimentare l’avventura della Fede. Non vive, ma si trascina dietro la religione dei morti.
Chi sta solo nel futuro e non ha senso della realtà sperimenta illusioni. Ma chi rimane nel passato o coi modelli, sta con gli scheletri e non percepisce il senso del mutamento.
Dietro le linee portanti della personalità di ciascuno si nasconde una Perla, che per poter dare contributi significativi secondo Disegno del Signore deve manifestare le proprie singolarissime sfumature.
Nel tempo, il compromesso diventa un habitus che fa smarrire le tendenze naturali: in esse sono annidati i cromosomi della Vocazione.
La suggestione delle forme da perpetuare o superare a tutti i costi, il laccio dei giudizi ristretti, i legami di cerchia, possono sottrarci la ricchezza celata.
Configurazioni autoreferenziali, che rubano il presente, e il futuro: questo il vero errore da evitare!
Ciò che conta non è ripristinare la situazione, copiare gli antichi o gli acclamati e forti à la page, identificarsi per stare quieti e non sbagliare, ma rinnovare se stessi per evolvere, crescere, espandere, stupire.
Altrimenti i nostri goffi problemi saranno sempre identici e non ci sarà Cammino esuberante né Terra Promessa, ma solo un circolo vizioso di rimpianti o finte rassicurazioni.
Per vivere la Fede dell’attimo reale non si può essere scolaretti ripetenti del luogo o delle mode, del tempo o del giorno prima.
[Mercoledì 26.a sett. T.O. 1 ottobre 2025]