Set 24, 2025 Scritto da 

Servetti, Angeli e Piccoli: Vocazione e fioritura

Volto alla Persona, Padre in relazione

Mt 18,1-5.10.(12-14)

 

Il brano di Vangelo detta la linea di tutto il discorso ecclesiale di Mt (18,1-35).

Il termine chiave dei vv.1-5 è «paidìon» - diminutivo di «pàis» - che sta a indicare il garzone di bottega, il ragazzino fra 9-11 anni circa, che anche in casa doveva scattare dopo ogni ordine ricevuto.

Gesù tramortisce le ambizioni di grandezza dei suoi bramosi discepoli, che vorrebbero pignorarlo e mettergli il guinzaglio.

Modello del Regno non è il comandante, bensì il servitore; colui che non agisce con mentalità corrente, per spirito d’interesse o promozione.

Non è un peccato desiderare di dare significato alla propria vita, ma c’è un rovesciamento: ‘maggiore’ è il ‘minore’ - colui che non brama posti preminenti; resta umile di sentimento, condizione, e posizioni.

L’importanza palese è un inganno: i veri “grandi” della comunità ecclesiale non appartengono al mondo dei perfettamente installati, che si fanno avanti, che sanno a chi appoggiarsi, e così sanno imporsi.

Dal v.6 l’autore parla di «mikròi»: i senza voce. Sono coloro che non hanno peso alcuno.

Questi “piccoli” sono «minuscoli» che hanno sentito parlare dello spirito di comunione che vige tra sorelle e fratelli di Fede...

Vorrebbero sperimentare il beneficio di questa nuova Via senza pretese mortificanti, sollecita al recupero...

Provano a iniziare, ma talora se ne scostano. Affaticati da situazioni improprie.

Gesù ci spiazza: gli ‘esclusi’ sono gli unici che fanno gridare di gioia, e valgono più di tutto il gregge dei soliti abitudinari (vv.12-14).

Il Richiamo vale anche per noi: proprio nelle persone isolate, smarrite e apparentemente più insignificanti è particolarmente vivace la fioritura dei grandi contenuti spontanei.

In essi si annida la Linfa che rigenera il mondo, e si rivela la Novità di Dio [che anche oggi vuole guidarci nell’esodo vocazionale e sociale].

Insomma: le idee fisse condizionano la vita e non lasciano che l’organismo interiore - psichico e spirituale - possa nutrirsi di verità trasparenti (non pregiudicate) e sensazioni sincere, che vorrebbero donarci respiro.

Liberarsi da soliti modi di scendere in campo, sciogliere pregiudizi e convinzioni schematiche, consentirebbe di spezzare le catene che trattengono le facoltà, spalancando altre visuali.

Infatti, la soluzione delle complicazioni che soffocano l’anima e l’esperienza della pienezza di essere che cerchiamo non è esterna, bensì insita nella nostra stessa domanda.

 

Nel linguaggio biblico, la figura dell’Angelo (v.10) esprime Dio stesso in dialogo con l’anima personale; la Sua Presenza in noi, in situazione - e qui la nostra paradossale fecondità.

L’Angelo è il nostro stesso Sé eminente e totale, che sa recuperare gli opposti, che coglie i segreti, suggerisce, guida; conosce la nostra poliedricità unica, e in tal guisa sa dove andare.

Così, la vita autentica è avvolta di Mistero, perfino nel passo dopo passo.

L’esistenza che ci contraddistingue non è tutta nel circolo dei traguardi visibili, delle apparenti affermazioni, e delle cose materiali, banali, più o meno a portata di mano.

La Vita completa introduce nella Chiamata per Nome che sfocia nella realizzazione e fioritura, ci apre alla Relazione che vale.

 

 

Per interiorizzare e vivere il messaggio:

 

Secondo te perché Gesù parla di Angeli in cielo, e di Gioia in riferimento all’unica pecorella?

 

 

[Ss. Angeli Custodi, 2 ottobre]

161 Ultima modifica il Giovedì, 02 Ottobre 2025 12:05
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Those living beside us, who may be scorned and sidelined because they are foreigners, can instead teach us how to walk on the path that the Lord wishes (Pope Francis)
Chi vive accanto a noi, forse disprezzato ed emarginato perché straniero, può insegnarci invece come camminare sulla via che il Signore vuole (Papa Francesco)
Many saints experienced the night of faith and God’s silence — when we knock and God does not respond — and these saints were persevering (Pope Francis)
Tanti santi e sante hanno sperimentato la notte della fede e il silenzio di Dio – quando noi bussiamo e Dio non risponde – e questi santi sono stati perseveranti (Papa Francesco)
In some passages of Scripture it seems to be first and foremost Jesus’ prayer, his intimacy with the Father, that governs everything (Pope Francis)
In qualche pagina della Scrittura sembra essere anzitutto la preghiera di Gesù, la sua intimità con il Padre, a governare tutto (Papa Francesco)
It is necessary to know how to be silent, to create spaces of solitude or, better still, of meeting reserved for intimacy with the Lord. It is necessary to know how to contemplate. Today's man feels a great need not to limit himself to pure material concerns, and instead to supplement his technical culture with superior and detoxifying inputs from the world of the spirit [John Paul II]
Occorre saper fare silenzio, creare spazi di solitudine o, meglio, di incontro riservato ad un’intimità col Signore. Occorre saper contemplare. L’uomo d’oggi sente molto il bisogno di non limitarsi alle pure preoccupazioni materiali, e di integrare invece la propria cultura tecnica con superiori e disintossicanti apporti provenienti dal mondo dello spirito [Giovanni Paolo II]
This can only take place on the basis of an intimate encounter with God, an encounter which has become a communion of will, even affecting my feelings (Pope Benedict)
Questo può realizzarsi solo a partire dall'intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento (Papa Benedetto)
We come to bless him because of what he revealed, eight centuries ago, to a "Little", to the Poor Man of Assisi; - things in heaven and on earth, that philosophers "had not even dreamed"; - things hidden to those who are "wise" only humanly, and only humanly "intelligent"; - these "things" the Father, the Lord of heaven and earth, revealed to Francis and through Francis (Pope John Paul II)
Veniamo per benedirlo a motivo di ciò che egli ha rivelato, otto secoli fa, a un “Piccolo”, al Poverello d’Assisi; – le cose in cielo e sulla terra, che i filosofi “non avevano nemmeno sognato”; – le cose nascoste a coloro che sono “sapienti” soltanto umanamente, e soltanto umanamente “intelligenti”; – queste “cose” il Padre, il Signore del cielo e della terra, ha rivelato a Francesco e mediante Francesco (Papa Giovanni Paolo II)
We are faced with the «drama of the resistance to become saved persons» (Pope Francis)
Siamo davanti al «dramma della resistenza a essere salvati» (Papa Francesco)
That 'always seeing the face of the Father' is the highest manifestation of the worship of God. It can be said to constitute that 'heavenly liturgy', performed on behalf of the whole universe [John Paul II]
Quel “vedere sempre la faccia del Padre” è la manifestazione più alta dell’adorazione di Dio. Si può dire che essa costituisce quella “liturgia celeste”, compiuta a nome di tutto l’universo [Giovanni Paolo II]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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