Lug 17, 2025 Scritto da 

Diventare primi ministri

(Mt 20,20-28)

 

L’Impero soggiogava il bacino mediterraneo con la forza delle Legioni.

Attraverso una vasta base di schiavi e tributi, esso concentrava titoli e ricchezze in mano a piccole cerchie - con abuso di potere e coercizioni.

Il nuovo Regno dev’essere germe di società alternativa.

Il perno sarà riappropriarsi di una sorta di sintesi della vita di Gesù per farla propria, come espressa nel v.28.

Sono qui enunciati tre titoli che hanno dato inizio alla Cristologia:

 

«Figlio dell’uomo» è Colui che ha manifestato l’uomo nella condizione divina: pienezza di umanità che riflette e rivela la stessa vita intima di Dio.

Figura di una “santità” accessibile e trasmissibile, tutta incarnata - perfino sommaria.

Figlio dell’uomo è infatti lo sviluppo autentico e pieno della persona secondo il Sogno attivo del Padre, che spazza via il «Giogo» ossessivo della Religione comune - dilatando la vita (e i confini dell’ego).

Nell’adesione al «Figlio dell’uomo» siamo introdotti come protagonisti nella storia della salvezza.

Collaboratori nell’apice della Creazione - ossia nel processo dell’amore. E veniamo distaccati dal pre-umano delle competizioni [condizione belluina per brama di supremazie].

 

«Servo» di Yahweh: Giusto che patisce pene d’Amore, per farci salvi - icona della forza dimessa e sapiente del Padre che attraverso i figli si esprime non come vincitore, ma al pari di agnello mansueto.

Icona sacrificale - nel senso antico di «sacrum facere», rendere Sacro - per risollevare un popolo incapace di andare a Dio attraverso i fratelli.

Nel giudaismo la ‘morte del giusto’ - persino nella dimensione giuridica della Torah - era pari a un riscatto, già inteso come riparazione-espiazione per la moltitudine (v.28) dei colpevoli (cf. Is 53,11-12).

In Cristo svanisce il meccanismo vicario: il Padre invia il Figlio non come vittima esterna o propiziatoria, necessaria e predestinata, bensì per farci riflettere, primo passo della umanizzazione.

Così recuperando la dimensione di consapevolezza e Comunione [ossia convivialità delle differenze].

 

Quindi: unico titolo di “preminenza” resta quello di «Go’el»: farsi (ciascuno) «Parente prossimo» che si accolla ogni debito per il riscatto altrui, per il ripristino in dignità personale - e totale possesso di sé.

Piena fraternità con la donna e l’uomo di ogni condizione: dovrebbe essere il programma crescente dell’apostolo.

 

Malgrado la sproporzione, solo questo rivolgimento di Volto sta al centro della storia e non abbassa Dio al livello del banale ‘dominio’.

Capovolgimento e Libertà che si fa programma permanente di solidarietà fattiva, e stimola il fervore.

Principio determinante del nuovo Regno, dove non si rincorrono ambizioni.

Piuttosto, si condivide la sorte del Maestro, ossia «bere il medesimo Calice» (vv.22-23) e il destino di realizzazione altrui; anche paradossale.

 

In Cristo, il popolo della Chiesa-Famiglia procede verso Gerusalemme, senza meriti né funzioni che accampino un diritto - ma con le chiavi della ‘vita’.

È così che ci si trova concretamente «a destra e sinistra» (vv.21.23) del regale Crocifisso - e nell’Unione mistica col Risorto piagato.

 

Salendo assieme.

 

 

[S. Giacomo Apostolo, 25 luglio]

107 Ultima modifica il Venerdì, 25 Luglio 2025 12:01
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Saint John Chrysostom affirms that all of the apostles were imperfect, whether it was the two who wished to lift themselves above the other ten, or whether it was the ten who were jealous of them (“Commentary on Matthew”, 65, 4: PG 58, 619-622) [Pope Benedict]
San Giovanni Crisostomo afferma che tutti gli apostoli erano ancora imperfetti, sia i due che vogliono innalzarsi sopra i dieci, sia gli altri che hanno invidia di loro (cfr Commento a Matteo, 65, 4: PG 58, 622) [Papa Benedetto]
St John Chrysostom explained: “And this he [Jesus] says to draw them unto him, and to provoke them and to signify that if they would covert he would heal them” (cf. Homily on the Gospel of Matthew, 45, 1-2). Basically, God's true “Parable” is Jesus himself, his Person who, in the sign of humanity, hides and at the same time reveals his divinity. In this manner God does not force us to believe in him but attracts us to him with the truth and goodness of his incarnate Son [Pope Benedict]
Spiega San Giovanni Crisostomo: “Gesù ha pronunciato queste parole con l’intento di attirare a sé i suoi ascoltatori e di sollecitarli assicurando che, se si rivolgeranno a Lui, Egli li guarirà” (Comm. al Vang. di Matt., 45,1-2). In fondo, la vera “Parabola” di Dio è Gesù stesso, la sua Persona che, nel segno dell’umanità, nasconde e al tempo stesso rivela la divinità. In questo modo Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira a Sé con la verità e la bontà del suo Figlio incarnato [Papa Benedetto]
This belonging to each other and to him is not some ideal, imaginary, symbolic relationship, but – I would almost want to say – a biological, life-transmitting state of belonging to Jesus Christ (Pope Benedict)
Questo appartenere l’uno all’altro e a Lui non è una qualsiasi relazione ideale, immaginaria, simbolica, ma – vorrei quasi dire – un appartenere a Gesù Cristo in senso biologico, pienamente vitale (Papa Benedetto)
She is finally called by her name: “Mary!” (v. 16). How nice it is to think that the first apparition of the Risen One — according to the Gospels — took place in such a personal way! [Pope Francis]
Viene chiamata per nome: «Maria!» (v. 16). Com’è bello pensare che la prima apparizione del Risorto – secondo i Vangeli – sia avvenuta in un modo così personale! [Papa Francesco]
Jesus invites us to discern the words and deeds which bear witness to the imminent coming of the Father’s kingdom. Indeed, he indicates and concentrates all the signs in the enigmatic “sign of Jonah”. By doing so, he overturns the worldly logic aimed at seeking signs that would confirm the human desire for self-affirmation and power (Pope John Paul II)
Gesù invita al discernimento in rapporto alle parole ed opere, che testimoniano l'imminente avvento del Regno del Padre. Anzi, Egli indirizza e concentra tutti i segni nell'enigmatico "segno di Giona". E con ciò rovescia la logica mondana tesa a cercare segni che confermino il desiderio di autoaffermazione e di potenza dell'uomo (Papa Giovanni Paolo II)
Without love, even the most important activities lose their value and give no joy. Without a profound meaning, all our activities are reduced to sterile and unorganised activism (Pope Benedict)
Senza amore, anche le attività più importanti perdono di valore, e non danno gioia. Senza un significato profondo, tutto il nostro fare si riduce ad attivismo sterile e disordinato (Papa Benedetto)
In reality, an abstract, distant god is more comfortable, one that doesn’t get himself involved in situations and who accepts a faith that is far from life, from problems, from society. Or we would even like to believe in a ‘special effects’ god (Pope Francis)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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