Apr 3, 2025 Scritto da 

Ti fai Dio

(Gv 10,31-42)

 

L’intento del quarto Vangelo non è quello particolare di convertire Ebrei, piuttosto di rafforzare la Fede nella Persona del Consacrato del Signore che si proclamava «Figlio».

Il Richiamo è alle chiese giovannee dell’Asia Minore. E in Gv il termine «Giudei» indica non il popolo, bensì le guide spirituali.

A loro cospetto un Gesù “blasfemo” rivendica la mutua immanenza col Padre, e osa dilatare a noi i confini del Mistero che lo avvolge e riempie.

Ma la condizione divina che si manifesta nella pienezza umana viene rifiutata dai capi religiosi. Ciò in nome dell’adesione all’Eterno, immaginato distante e antico.

Il salmo 82 recita: «Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo».

Il riferimento poetico dell’inno è ai dirigenti e giudici d’Israele, ma Gesù [che amava autodefinirsi «Figlio dell’uomo»] lo estende agli ‘inviati del Padre’, a coloro che accolgono la sua Parola - fuori dell’élite.

Se la divinità può essere attribuita agli “agenti” di Dio non solo leaders, tanto più essa può essere assegnata alla Parola stessa di Dio - e ai figli che la recano, tutti degni di confidenza eminente.

Secondo Gesù, l’Eterno non è rivelato da ragionamenti e argomentazioni cerebrali, né da dottrine, codici orali e scritti, o discipline, bensì dalla qualità indistruttibile delle opere «belle» (vv.32-33) che sono «dal Padre» (v.32).

Il termine greco sta a indicare il senso di pienezza e meraviglia - verità, bontà, fascino, stupore - che emana dall’unica ‘azione’ richiesta in qualsiasi «opera» di rilievo o minuta: l'amore che risuscita il bisognoso.

E la Scrittura riconosce in ciascuno di noi questa sacra scintilla, che dà a tutti gli accadimenti e alle emozioni il passo della Vertigine: capogiro che supera le cose circostanti [o il “come dovrebbero essere” fatte].

Certo, a nostro sostegno abbiamo bisogno d’un Volto, di una relazione e vicenda di stretta parentela per identificare ciò che ci muove, per scrutare dentro quel che appare o viene suscitato.

L’Unità di nature - Lui in noi e noi col Padre - ci corrisponde nel Volto del Cristo.

Nessun cumulo di sassi (v.31) potrà seppellire l’anelito divino e la testimonianza di chi viene «da» Lui.

Anche se qualcuno uccidesse i figli, parlerebbero le loro «molte e splendide opere» (v.32).

Alcuni - interessati - tentano d’immobilizzare il Verbo che agisce in noi: il Logos partecipe di Comunione, fonte della Luce e della Vita.

 

I detrattori fanno ancora leva sull’atmosfera ostile della cruda e vanitosa religiosità di maniera [antica o alla moda]…

Ebbene, i figli intimi troveranno accoglienza altrove, in territorio straniero «al di là del Giordano» (v.40).

Ogni cosa che accade, anche le persecuzioni e i tentativi di omicidio per incomprensione o invidia [perfino spirituale] può essere guardata in un’altra ottica: di Fede inclusiva che riavvicina alle Radici.

Sono eventi, accadimenti esterni che attivano energie complessive: si fanno cosmiche fuori e acutamente divine in noi.

Più che pericoli e fastidi, tracciano un destino di Esodo - come un fiume che trasporta, ma che in Cristo ci scampa dalle mani d’una stasi mortifera (v.39), e risintonizza mirabilmente sulle forze che guidano alle periferie - dove dobbiamo andare.

È Presenza divina e Azione fuori del comune. Guida infallibile del mondo interiore - che ricolloca in missione e alla ricerca della libertà più sacra.

 

 

[Venerdì 5.a sett. Quaresima, 11 aprile 2025]

336 Ultima modifica il Venerdì, 11 Aprile 2025 12:03
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Before the Cross of Jesus, we apprehend in a way that we can almost touch with our hands how much we are eternally loved; before the Cross we feel that we are “children” and not “things” or “objects” [Pope Francis, via Crucis at the Colosseum 2014]
Di fronte alla Croce di Gesù, vediamo quasi fino a toccare con le mani quanto siamo amati eternamente; di fronte alla Croce ci sentiamo “figli” e non “cose” o “oggetti” [Papa Francesco, via Crucis al Colosseo 2014]
The devotional and external purifications purify man ritually but leave him as he is replaced by a new bathing (Pope Benedict)
Al posto delle purificazioni cultuali ed esterne, che purificano l’uomo ritualmente, lasciandolo tuttavia così com’è, subentra il bagno nuovo (Papa Benedetto)
If, on the one hand, the liturgy of these days makes us offer a hymn of thanksgiving to the Lord, conqueror of death, at the same time it asks us to eliminate from our lives all that prevents us from conforming ourselves to him (John Paul II)
La liturgia di questi giorni, se da un lato ci fa elevare al Signore, vincitore della morte, un inno di ringraziamento, ci chiede, al tempo stesso, di eliminare dalla nostra vita tutto ciò che ci impedisce di conformarci a lui (Giovanni Paolo II)
The school of faith is not a triumphal march but a journey marked daily by suffering and love, trials and faithfulness. Peter, who promised absolute fidelity, knew the bitterness and humiliation of denial:  the arrogant man learns the costly lesson of humility (Pope Benedict)
La scuola della fede non è una marcia trionfale, ma un cammino cosparso di sofferenze e di amore, di prove e di fedeltà da rinnovare ogni giorno. Pietro che aveva promesso fedeltà assoluta, conosce l’amarezza e l’umiliazione del rinnegamento: lo spavaldo apprende a sue spese l’umiltà (Papa Benedetto)
We are here touching the heart of the problem. In Holy Scripture and according to the evangelical categories, "alms" means in the first place an interior gift. It means the attitude of opening "to the other" (John Paul II)
Qui tocchiamo il nucleo centrale del problema. Nella Sacra Scrittura e secondo le categorie evangeliche, “elemosina” significa anzitutto dono interiore. Significa l’atteggiamento di apertura “verso l’altro” (Giovanni Paolo II)
Jesus shows us how to face moments of difficulty and the most insidious of temptations by preserving in our hearts a peace that is neither detachment nor superhuman impassivity (Pope Francis)
Gesù ci mostra come affrontare i momenti difficili e le tentazioni più insidiose, custodendo nel cuore una pace che non è distacco, non è impassibilità o superomismo (Papa Francesco)
If, in his prophecy about the shepherd, Ezekiel was aiming to restore unity among the dispersed tribes of Israel (cf. Ez 34: 22-24), here it is a question not only of the unification of a dispersed Israel but of the unification of all the children of God, of humanity - of the Church of Jews and of pagans [Pope Benedict]
Se Ezechiele nella sua profezia sul pastore aveva di mira il ripristino dell'unità tra le tribù disperse d'Israele (cfr Ez 34, 22-24), si tratta ora non solo più dell'unificazione dell'Israele disperso, ma dell'unificazione di tutti i figli di Dio, dell'umanità - della Chiesa di giudei e di pagani [Papa Benedetto]
St Teresa of Avila wrote: «the last thing we should do is to withdraw from our greatest good and blessing, which is the most sacred humanity of Our Lord Jesus Christ» (cf. The Interior Castle, 6, ch. 7). Therefore, only by believing in Christ, by remaining united to him, may the disciples, among whom we too are, continue their permanent action in history [Pope Benedict]

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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