Feb 21, 2025 Scritto da 

Lasciate che gli esclusi a ruota libera vengano a Me

La rinuncia all’orgoglio e il Fiuto senza cittadinanza

(Mc 10,13-16)

 

«Nel cammino sinodale, l’ascolto deve tener conto del sensus fidei, ma non deve trascurare tutti quei “presentimenti” incarnati dove non ce l’aspetteremmo: ci può essere un “fiuto senza cittadinanza”, ma non meno efficace. Lo Spirito Santo nella sua libertà non conosce confini, e non si lascia nemmeno limitare dalle appartenenze. Se la parrocchia è la casa di tutti nel quartiere, non un club esclusivo, mi raccomando: lasciate aperte porte e finestre […] Non siate disincantati, preparatevi alle sorprese» (Papa Francesco, Discorso alla Diocesi di Roma 18/09/ 2021).

Gesù s’identifica con i malfermi (v.16). E senza mezzi termini intende addirittura proporli ai seguaci veterani!

Questo proprio per indicare il tipo di credente che sogna diventino (v.15): la persona che riconosce legittimi i desideri degli altri, e non fa troppe storie se si vede diminuito nella considerazione sociale.

I responsabili di chiesa non di rado già dai primi tempi si sentivano esperti e autosufficienti…

Viceversa, devono essere pronti in Cristo Gesù a ‘nascere’ sempre di nuovo, altrimenti il loro occhio resterà malato d’una visione del Regno caricaturale e bloccata.

Il “piccolo” ha invece assai meno riserve mentali - nonché meno zavorre pratiche: si getta in modo genuino ed entusiasta nelle imprese dell’avventura di Fede.

 

Il Signore non ha schifo di «toccare» direttamente (v.13) i considerati impuri, le donne, i piccoli o le loro mamme: obbrobrio secondo le norme rituali dell’epoca.

Donne e ragazzini - insieme ai pagani - erano valutati esseri inaffidabili e impuri per natura, anzi contaminanti.

Il Maestro non ha alcun timore a trasgredire la legge religiosa, o di essere valutato Egli stesso un infetto!

Cristo abbraccia, benedice, impone la sua mano sui servetti - come a riconoscerli e consacrarli davvero: vi si rispecchia quasi fosse uno di loro.

Vuol dire che la preoccupazione dei discepoli non dev’essere quella della “rieducazione” comune a tutti i vari ‘credo’ più o meno misterici dell’epoca.

Anzi, il segno più eloquente del Regno di Dio sulla terra è proprio lo spirito di accoglienza dei marginali: coloro che neppure sanno cosa significhi rivendicare diritti solo per se stessi.

 

La qualità di Vita nello Spirito si commisura sulla capacità di recuperare i lati opposti in ciascun fedele che ha desiderio di camminare verso la propria stessa completezza.

Così, in Comunità tale dinamica di ripresa incrementa e rimonta grazie alla ‘integrazione’ che diviene convivialità feconda delle differenze.

Accogliere, ospitare deboli, lontani, piccoli ed esclusi è arricchimento personale e comune - segno eloquente della stessa vita e caratura divina in noi e nella Chiesa.

Non un’istituzione vincente, bensì servitrice dell’umanità bisognosa di tutto.

E proprio i ‘piccoli’ diventano in Cristo professori degli adulti.

 

Questa la modestia angelica e la ‘piccolezza’ evangelica che ci fa emancipati e subito all’altezza; ma soprattutto felici, contenti di essere «minori» anche malconsiderati.

 

 

[Sabato 7.a sett. T.O.  1 marzo 2025]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

For the future is not “monochrome”; if we are courageous, we can contemplate it in all the variety and diversity of what each individual person has to offer. How much our human family needs to learn to live together in harmony and peace, without all of us having to be the same! (FT n.100)
Perché il futuro non è “monocromatico”, ma, se ne abbiamo il coraggio, è possibile guardarlo nella varietà e nella diversità degli apporti che ciascuno può dare. Quanto ha bisogno la nostra famiglia umana di imparare a vivere insieme in armonia e pace senza che dobbiamo essere tutti uguali! (FT n.100)
I trust in the witness of those families that draw their energy from the sacrament of marriage; with them it becomes possible to overcome the trial that befalls them, to be able to forgive an offence, to accept a suffering child, to illumine the life of the other, even if he or she is weak or disabled, through the beauty of love. It is on the basis of families such as these that the fabric of society must be restored (Pope Benedict)
Ho fiducia nella testimonianza di quelle famiglie che traggono la loro energia dal sacramento del matrimonio; con esse diviene possibile superare la prova che si presenta, saper perdonare un'offesa, accogliere un figlio che soffre, illuminare la vita dell'altro, anche se debole e disabile, mediante la bellezza dell'amore. È a partire da tali famiglie che si deve ristabilire il tessuto della società (Papa Benedetto)
St Louis IX, King of France put into practice what is written in the Book of Sirach: "The greater you are, the more you must humble yourself; so you will find favour in the sight of the Lord" (3: 18). This is what the King wrote in his "Spiritual Testament to his son": "If the Lord grant you some prosperity, not only must you humbly thank him but take care not to become worse by boasting or in any other way, make sure, that is, that you do not come into conflict with God or offend him with his own gifts" (cf. Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Pope Benedict]
San Luigi IX, re di Francia […] ha messo in pratica ciò che è scritto nel Libro del Siracide: "Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore" (3,18). Così egli scriveva nel suo "Testamento spirituale al figlio": "Se il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventare peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi" (Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Papa Benedetto]
The temptation is to be “closed off”. The disciples would like to hinder a good deed simply because it is performed by someone who does not belong to their group. They think they have the “exclusive right over Jesus”, and that they are the only ones authorised to work for the Kingdom of God. But this way, they end up feeling that they are privileged and consider others as outsiders, to the extent of becoming hostile towards them (Pope Francis)
La tentazione è quella della chiusura. I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo. Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e di essere gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio. Ma così finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti (Papa Francesco)
“If any one would be first, he must be last of all and servant of all” (Mk 9:35) […] To preside at the Lord’s Supper is, therefore, an urgent invitation to offer oneself in gift, so that the attitude of the Suffering Servant and Lord may continue and grow in the Church (Papa Giovanni Paolo II)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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