Feb 14, 2025 Scritto da 

Il nuovo compito della ‘Cattedra’ di San Pietro

(Mt 16,13-19)

 

Gesù guida i suoi intimi lontano dal territorio dell’ideologia di potere e dal centro sacro dell’istituzione religiosa ufficiale, affinché prendano distanza da condizionamenti e apprezzamenti.

[Il relativo successo ottenuto dal Maestro in Galilea aveva ravvivato le speranze degli apostoli].

Il territorio di Cesarea di Filippo, all’estremo nord della Palestina, era incantevole; celebre per fertilità e pascoli rigogliosi - zona famosa per la bellezza del contesto e la fecondità di greggi e armenti.

Anche i discepoli sono affascinati dal paesaggio e dalla vita agiata degli abitanti della regione; per non dire della magnificenza dei palazzi.

Cristo chiede agli apostoli - in pratica - cosa la gente si aspettasse da Lui - e così vuole si rendano conto degli effetti nefasti della loro stessa predicazione.

Il richiamo del contesto allude alle agiatezze che la religione pagana propone, e imbambolava i Dodici.

Mentre gli dèi mostrano di saper colmare di beni i loro devoti - e una sfarzosa vita di corte che (appunto) ammaliava tutti - Cristo cosa offre?

Il Maestro si accorge che i discepoli erano ancora fortemente condizionati dalla propaganda del governo politico e religioso (cf. vv.6.11), che assicurava benessere (vv.5-12; cf. Mt 15,32-38).

 

Gesù li istruisce ancora, affinché almeno i suoi più intimi possano superare la cecità, la crisi prodotta dalla sua Croce (v.21) e dall’impegno richiesto nell’ottica del dono di sé.

Egli non è solo un continuatore dell’atteggiamento limpido del Battista, mai incline al compromesso nei confronti delle corti e dell’opulenza; né uno dei tanti restauratori della legge di Mosè, con lo zelo di Elia.

Neppure voleva limitarsi a purificare la religione da elementi spuri, bensì ‘sostituirsi’ al Tempio (Mt 21,12-17.18-19.42; 23,2.37-39; 24,30) - luogo dell’incontro tra il Padre e i suoi figli.

Su tale questione, in quel momento erano particolarmente vive le distanze non solo col paganesimo, ma anche le contrapposizioni tra giudei convertiti al Signore e osservanti secondo tradizione.

Infatti, nei libri sacri del giudaismo tardivo si parlava di grandi personaggi che avevano lasciato un’impronta nella storia d’Israele, e avrebbero dovuto riapparire per inaugurare i tempi messianici.

Ma anche all’interno delle comunità perseguitate di Galilea e Siria di Mt si constatava una scarsa capacità di comprensione, e tutta la difficoltà d’abbracciare la nuova proposta che non garantiva gloria, né traguardi materiali.

Ci si rendeva conto che la Fede non si accordava facilmente con i primi impulsi umani: era sconcertante per le vedute ovvie e le sue pulsioni.

Così Gesù contraddice lo stesso Pietro (vv.20.23), la cui opinione restava legata all’idea conformista e popolaresca de «il» (vv.16.20: «quel») Messia atteso.

Da ciò il ‘segreto messianico’ imposto a chi lo predica in quel modo equivoco (v.20).

Il capo degli apostoli - debole nella Fede - deve smetterla di indicare a Cristo quale strada percorrere «dietro» lui (v.23), deviandoLo!

Simone - ciascuno dei responsabili di chiesa - deve ricominciare a fare l’allievo; piantarla di tracciare strade, sequestrando Dio in nome di Dio.

 

Egli è stato costretto dal Signore a rendersi conto in prima persona della Novità di Dio.

Le sue «Chiavi» non sono dunque per chiudere il Regno, bensì per spalancare le sue Porte, ossia far diventare la Chiesa una Comunità umanizzante, aperta; libera da condizionamenti unilaterali.

Ecco il nuovo compito della ‘Cattedra di Pietro’: aiutare i credenti a uscire da un canovaccio di aspettative scontate, o élitarie, normalizzanti e artificiali, incapaci di rigenerare il mondo.

 

 

[Cattedra di s. Pietro,  22 febbraio]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

At this moment, the Lord repeats his question to each of us: “who do you say that I am?” (Mt 16:15). A clear and direct question, which one cannot avoid or remain neutral to, nor can one remand it or delegate the response to someone else. In this question there is nothing inquisitional (Pope Francis)
In questo momento, ad ognuno di noi il Signore Gesù ripete la sua domanda: «Voi, chi dite che io sia?» (Mt 16,15). Una domanda chiara e diretta, di fronte alla quale non è possibile sfuggire o rimanere neutrali, né rimandare la risposta o delegarla a qualcun altro. Ma in essa non c’è nulla di inquisitorio (Papa Francesco)
Love is indeed “ecstasy”, not in the sense of a moment of intoxication, but rather as a journey, an ongoing exodus out of the closed inward-looking self towards its liberation through self-giving, and thus towards authentic self-discovery and indeed the discovery of God (Deus Caritas est n.6)
Sì, amore è « estasi », ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio (Deus Caritas est n.6)
Before asking them, the Twelve, directly, Jesus wants to hear from them what the people think about him, and he is well aware that the disciples are very sensitive to the Teacher’s renown! Therefore, he asks: “Who do men say that I am?” (v. 27). It comes to light that Jesus is considered by the people as a great prophet. But, in reality, he is not interested in the opinions and gossip of the people (Pope Francis)
Prima di interpellare direttamente loro, i Dodici, Gesù vuole sentire da loro che cosa pensa di Lui la gente – e sa bene che i discepoli sono molto sensibili alla popolarità del Maestro! Perciò domanda: «La gente, chi dice che io sia?» (v. 27). Ne emerge che Gesù è considerato dal popolo un grande profeta. Ma, in realtà, a Lui non interessano i sondaggi e le chiacchiere della gente (Papa Francesco)
In the rite of Baptism, the presentation of the candle lit from the large Paschal candle, a symbol of the Risen Christ, is a sign that helps us to understand what happens in the Sacrament. When our lives are enlightened by the mystery of Christ, we experience the joy of being liberated from all that threatens the full realization (Pope Benedict)
Nel rito del Battesimo, la consegna della candela, accesa al grande cero pasquale simbolo di Cristo Risorto, è un segno che aiuta a cogliere ciò che avviene nel Sacramento. Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione (Papa Benedetto)
And he continues: «Think of salvation, of what God has done for us, and choose well!». But the disciples "did not understand why the heart was hardened by this passion, by this wickedness of arguing among themselves and seeing who was guilty of that forgetfulness of the bread" (Pope Francis)
E continua: «Pensate alla salvezza, a quello che anche Dio ha fatto per noi, e scegliete bene!». Ma i discepoli «non capivano perché il cuore era indurito per questa passione, per questa malvagità di discutere fra loro e vedere chi era il colpevole di quella dimenticanza del pane» (Papa Francesco)
[Faith] is the lifelong companion that makes it possible to perceive, ever anew, the marvels that God works for us. Intent on gathering the signs of the times in the present of history […] (Pope Benedict, Porta Fidei n.15)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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