Apr 6, 2024 Scritto da 

Domenica della Divina Misericordia

Seconda Domenica di Pasqua (7 aprile 2024)

1. Ogni anno nella seconda domenica di Pasqua viene proposto alla nostra riflessione questa pagina del vangelo di Giovanni che chiude il capitolo 20 e costituisce uno dei testi più importanti per la vita dei cristiani: è il compimento di tutto il mistero/progetto salvifico di Dio. Per l’evangelista Giovanni è evidente che con la risurrezione di Cristo, Dio ha portato a compimento il piano di salvezza dell’umanità. Quest’annuncio che sigilla il mistero pasquale avviene a Gerusalemme, città che nel suo nome ha la pace (Yerushalaïm): qui Gesù annuncia e dona la sua pace. Le sue prime parole sono infatti “Shalom, Pace a voi!” e ripeterà tre volte questo annuncio e dono di pace, a perfetto compimento di tutte le promesse messianiche. 

L’evangelista situa quest’evento nella sera “del primo giorno della settimana” ed è facile cogliere il riferimento al racconto della creazione, dove il primo giorno è chiamato “il giorno Uno” nel senso di primo e unico perché, in qualche modo, abbraccia tutti gli altri. Ancora oggi il popolo ebreo attende il giorno nuovo in cui Dio rinnoverà la prima creazione, mentre per i cristiani il giorno nuovo è già compiuto: è quello di Pasqua e ogni domenica ne rinnoviamo la memoria celebrandolo come giorno della nuova creazione realizzata in Cristo.  Infine, a completamento della sua missione, Gesù nel primo giorno dona il suo Spirito ai discepoli come era stato annunciato dal profeta Ezechiele: “Effonderò il mio Spirito su ogni creatura” (At. 2,17). “Soffiò” sugli apostoli e disse: “Ricevete lo Spirito Santo”.  Il termine «Spirito» traduce la parola ebraica “ruah" che, nel suo senso primario significa "soffio", "aria", "vento", "respiro" e lo troviamo nel libro della Genesi quando il Creatore “soffiò nelle narici dell’uomo un alito di vita” (Gn.2,7) iscrivendo così il suo nome nel nostro respiro, in ogni respiro dell’uomo. Ora il Risorto inaugura la nuova creazione soffiando sull’uomo il suo Spirito, “primo dono ai credenti” come viene proclamato nella quarta preghiera eucaristica.  Gerusalemme, città di tutte le promesse è pertanto pure la città del dono dello Spirito Santo a compimento di quanto profetizzò il profeta Gioele: “Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo…allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Gl 3,1.5).

2. “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Con il dono dello Spirito Santo Gesù affida agli apostoli la sua stessa missione di pace e di riconciliazione: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete non saranno perdonati”. C’è un annuncio di forte speranza che il mondo e tutti gli uomini hanno bisogno di ascoltare e vivere: Dio Trinità Santissima Infinita Misericordia. Ecco perché nel giubileo dell’anno 2000 papa Giovanni Paolo II, canonizzando santa Faustina Kowalska, ha voluto che la domenica dopo Pasqua fosse celebrata come “Domenica della misericordia, festa della Divina Misericordia”: questo è il mistero di Dio, mistero centrale della fede e della vita cristiana. Parlare di Misericordia è entrare nella Santissima Trinità: siamo infatti stati battezzati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo e due sono i pilastri su cui si fonda la nostra fede: la Trinità Santissima e l’incarnazione di Cristo. Dio Trinità Padre, Figlio e Spirito, Verità Amore Misericordia, ha deciso di donarsi nella creazione tutta e ancor più nell’uomo che ha creato a propria immagine e somiglianza. Il peccato originale infranse il piano divino, Dio però aveva previsto le difficoltà delle creature circa la comprensione del suo amore e persino il rifiuto di chi si sarebbe voluto sostituire a Lui, come fece l’angelo di luce perduto, e stabilì fin dall’eternità l’incarnazione del Figlio unigenito per riattivare il canale della vita divina tra la Trinità e l’universo.

3. E’ utile sempre precisare che la Misericordia Divina, traboccante nella grazia del perdono, non è solo opera di Dio ma è Dio stesso che si incarna, è tutta la Trinità che si dona e la Pasqua è il centro dell’opera della redenzione e il fine della salvezza. Adorando il mistero della Divina Misericordia l’uomo rende onore, lode e gloria alla Trinità per il dono dell’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Senza tuttavia nulla togliere alla centralità di Cristo, per cui si compie nella carne l’opera della redenzione, è giusto e importante che salga il grazie a Dio Santissima Trinità Misericordia, che ha donato all’uomo la Pasqua, centro dell’opera della Redenzione.  Con il battesimo siamo diventati tempio di Dio Trinità, non solo di un pezzo di Essa. Nel vangelo Gesù stesso sottolinea a più riprese la sua unione col Padre e lo Spirito Santo: si è squarciato il Cielo e Dio, Uno e Trino, in un modo incomprensibile, è sceso nel tempo con l’incarnazione del Verbo che ha assunto forma umana pur rimanendo Dio. Adoriamo Gesù Misericordia incarnata! Che Dio è Trinità Beata /Misericordia Infinita lo avevano intuito già alcuni Padri della Chiesa e l’aveva confermato l’esperienza dei mistici di ogni secolo. E’ però in questo tempo che Dio vuole essere conosciuto, adorato e amato come Trinità - Misericordia. Nel cuore di Dio tutto “È”, anche “gli attributi e le apposizioni”. la Misericordia è Dio stesso, come Gesù dice di sé che non è veritiero o uno che indica la via, ma dice di sé di essere “la Via, la Verità e la Vita”. In Dio “Tutto È” per cui oggi più che mai Dio vuole ribadire che “Tutto in LUI È”.  Questo è il cuore del messaggio di santa Faustina Kowalska e ancor più lo comprendiamo nella vicenda di Maccio che vive a Como ed è legato al Santuario diocesano Santissima Trinità Misericordia /Parrocchia Santa Maria Assunta nella città di Como. Per me è stata una vera scoperta che apre l’animo alla speranza. Nella nostra epoca la tentazione più seria è quella dell’uomo che si fa Dio, ma in Gesù è Dio che si è fatto uomo. Come non notare che spesso alcuni, anche tra credenti, enfatizzano così tanto la sua umanità da ridurre Cristo alla sua sola umanità, svilendone così la natura divina, giungendo sino a ridurre la santissima Eucaristia a qualcosa di simbolico che non penetra nel cuore dell’uomo. L’umanità di Gesù è invece dono divino che egli vuole sia così riconosciuto nel dono dell’Incarnazione. La fiducia in Cristo Redentore ci conduce e accompagna a immergerci con pieno abbandono nel cuore della Trinità Santissima pregando così: “MIO SIGNORE E MIO DIO, PER IL DONO DELLA TUA INCARNAZIONE, PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE, CONTEMPLO, ADORO E PREGO: SANTISSIMA TRINITÀ, MISERICORDIA INFINITA, CONFIDO E SPERO IN TE”.

4. In questi tempi per tantissimi versi bui dove si moltiplicano i “rapitori del gregge”, il Signore continua ad ispirare la Chiesa sua Sposa e questo deve non farci sentire soli e smarriti fra le difficoltà del momento. Dio stesso trasmise attraverso santa Faustina Kowalska, la richiesta della Festa della Divina Misericordia. Ora però la richiesta di Dio si è fatta più pressante attraverso la vicenda di Maccio e in particolare colpiscono queste parole: ”IO SONO parla al suo popolo! Alla sua sposa! A tutti gli uomini! Ma nessuno lo sa dire chiaramente. Forse molti non crederanno, ma sapranno che la Misericordia stessa sta parlando ai suoi figli che vanno vero l’abisso e la sua Sposa che si allontana sempre più dalla sua missione non ascoltando il mio vicario. Io sono la Misericordia”. Dio Trinità Santissima chiede che dopo la Settimana Santa, unico e irripetibile Dono del Signore, si consacri l’intera settimana da Pasqua alla Domenica“in albis” o della Divina Misericordia” come SETTIMANA EUCARISTICA PASQUALE. Dio vuole essere rimesso al centro e l’adorazione eucaristica è il cuore di questo. Nell’Eucaristia noi contempliamo il Dono di Gesù, ma anche il Dono di Tutto Dio, della Trinità Misericordia che si coinvolge con noi, come ebbe a ribadire papa Benedetto XVI nell’esortazione apostolica post -sinodale “Sacramentum Caritatis” (2007). Dall’Eucaristia possiamo attingere forza e ispirazione per la vita quaggiù e soprattutto ritroviamo il senso di questa vita nella prospettiva della vita eterna, che era e che è il motivo per cui Dio ha operato tutto questo. A Gesù infatti sta a cuore la salvezza! Il Signore ci converta in profondità con la potenza del suo amore perché possiamo proclamare con la nostra esistenza che Dio è Misericordia. Cristo ci ha rivelato il Mistero di Dio e chiede ai suoi discepoli, in primo luogo ai sacerdoti, di imitarlo come nell’ultima cena, offrendosi con Lui nel sacrificio eucaristico. E dal cuore dell’Eucaristia sgorghi per tutti il messaggio di Dio Misericordia: nessuno si scoraggi per le proprie ferite, le proprie cadute anche gravi, confidi piuttosto sempre in Dio che È Misericordia.

+ Giovanni D’Ercole

63
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Familiarity at the human level makes it difficult to go beyond this in order to be open to the divine dimension. That this son of a carpenter was the Son of God was hard for them to believe [Pope Benedict]
La familiarità sul piano umano rende difficile andare al di là e aprirsi alla dimensione divina. Che questo Figlio di un falegname sia Figlio di Dio è difficile crederlo per loro [Papa Benedetto]
Christ reveals his identity of Messiah, Israel's bridegroom, who came for the betrothal with his people. Those who recognize and welcome him are celebrating. However, he will have to be rejected and killed precisely by his own; at that moment, during his Passion and death, the hour of mourning and fasting will come (Pope Benedict)
Cristo rivela la sua identità di Messia, Sposo d'Israele, venuto per le nozze con il suo popolo. Quelli che lo riconoscono e lo accolgono con fede sono in festa. Egli però dovrà essere rifiutato e ucciso proprio dai suoi: in quel momento, durante la sua passione e la sua morte, verrà l'ora del lutto e del digiuno (Papa Benedetto)
Peter, Andrew, James and John are called while they are fishing, while Matthew, while he is collecting tithes. These are unimportant jobs, Chrysostom comments, "because there is nothing more despicable than the tax collector, and nothing more common than fishing" (In Matth. Hom.: PL 57, 363). Jesus' call, therefore, also reaches people of a low social class while they go about their ordinary work [Pope Benedict]
Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni sono chiamati mentre stanno pescando, Matteo appunto mentre riscuote il tributo. Si tratta di lavori di poco conto – commenta il Crisostomo -  “poiché non c'è nulla di più detestabile del gabelliere e nulla di più comune della pesca” (In Matth. Hom.: PL 57, 363). La chiamata di Gesù giunge dunque anche a persone di basso rango sociale, mentre attendono al loro lavoro ordinario [Papa Benedetto]
For the prodigious and instantaneous healing of the paralytic, the apostle St. Matthew is more sober than the other synoptics, St. Mark and St. Luke. These add broader details, including that of the opening of the roof in the environment where Jesus was, to lower the sick man with his lettuce, given the huge crowd that crowded at the entrance. Evident is the hope of the pitiful companions: they almost want to force Jesus to take care of the unexpected guest and to begin a dialogue with him (Pope Paul VI)
Per la prodigiosa ed istantanea guarigione del paralitico, l’apostolo San Matteo è più sobrio degli altri sinottici, San Marco e San Luca. Questi aggiungono più ampi particolari, tra cui quello dell’avvenuta apertura del tetto nell’ambiente ove si trovava Gesù, per calarvi l’infermo col suo lettuccio, data l’enorme folla che faceva ressa all’entrata. Evidente è la speranza dei pietosi accompagnatori: essi vogliono quasi obbligare Gesù ad occuparsi dell’inatteso ospite e ad iniziare un dialogo con lui (Papa Paolo VI)
The invitation given to Thomas is valid for us as well. We, where do we seek the Risen One? In some special event, in some spectacular or amazing religious manifestation, only in our emotions and feelings? [Pope Francis]
L’invito fatto a Tommaso è valido anche per noi. Noi, dove cerchiamo il Risorto? In qualche evento speciale, in qualche manifestazione religiosa spettacolare o eclatante, unicamente nelle nostre emozioni e sensazioni? [Papa Francesco]
His slumber causes us to wake up. Because to be disciples of Jesus, it is not enough to believe God is there, that he exists, but we must put ourselves out there with him; we must also raise our voice with him. Hear this: we must cry out to him. Prayer is often a cry: “Lord, save me!” (Pope Francis)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.