Feb 13, 2025 Scritto da 

Ave Crux

1. Adorazione della Croce.

Nel pomeriggio ci siamo accostati al legno a cui fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo: Ecce lignum Crucis. C’era un profondo silenzio nella grande Basilica di San Pietro; un forte raccoglimento regnava nei cuori dei presenti.

Si adorava la Croce!

2. Siamo poi venuti al Colosseo per ripercorrere la Via Crucis. Cristo ha detto: “Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me” (Mt 10, 38). Diceva questo non solo per i suoi discepoli di allora, ma anche per quelli che sarebbero venuti dopo. Lo ripete a noi suoi discepoli di oggi. Siamo venuti al Colosseo, che ci parla della Roma antica. Allora la Croce entrò nella vita e nella morte dei primi cristiani, chiamati a dare testimonianza a Cristo col sacrificio della loro esistenza. La Croce riempiva la loro morte con la morte di Cristo; riempiva la loro morte con l’inesprimibile Vita: la sua Vita. “Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Mc 8, 35). Immolavano la vita, e la salvavano in Cristo. Ave Crux!

3. L’adorazione della Croce perdura lungo i secoli, nel succedersi delle generazioni. Anche il nostro secolo – questo secolo XX – ha conosciuto l’amara esperienza della persecuzione religiosa nei moderni “colossei” d’Europa e del mondo, in Oriente e in Occidente. A distanza di secoli, ecco ancora persone che, come i cristiani nell’antica Roma pagana, hanno saputo adorare la Croce col sacrificio della propria vita, hanno saputo abbracciare la Croce con la suprema testimonianza del martirio. Cristiani che sono andati incontro alla morte gridando: Ave Crux! La loro morte, grazie alla Croce di Cristo, diventa seme di vita nuova.

Ecce lignum Crucis.

4. Carissimi fratelli e sorelle, siamo venuti questa sera al Colosseo per partecipare alla Via Crucis. La Croce è anche la via. Cristo ha affermato: “Se qualcuno vuol venire dietro a me... prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). La Croce quindi è la via, la via della vita quotidiana. È, in certo modo, compagna di questa vita. In quante forme l’esperienza del prendere la “croce ogni giorno” si ripropone anche per ciascuno di noi! Viene chiamata con modi e nomi diversi. Spesso anzi l’uomo freme, non vuole pronunciare questo nome: “la croce”. Cerca altre definizioni, altri appellativi. Eppure questo nome è pieno di contenuto e di senso. Croce è parola salvifica, con cui il Figlio di Dio svela a ciascun uomo la totale verità su se stesso e sulla propria vocazione (cf. Gaudium et Spes, 22). Svela tale verità ad ogni uomo e ad ogni donna, e particolarmente a quanti sono nella sofferenza.

Alla persona sofferente la parola “croce” rivela che non è sola, ma cammina con Colui che, per primo, ha accolto la croce e, mediante la croce, ha redento il mondo.

5. Ecce lignum Crucis... Ecco il legno della Croce, a cui fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo. Venite adoremus.

Oggi, Venerdì Santo, la Chiesa chiede a tutti di accogliere il messaggio salvifico della Croce di Cristo. Messaggio che è potenza di Dio e sapienza di Dio – come proclama san Paolo. Messaggio che racchiude la storia dell’uomo sulla terra, di ciascuno e di tutti: racchiude la speranza della Vita e dell’Immortalità.

Cristo ribadisce ad ogni creatura, a ciascuno di noi: “Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32).

Ave Crux!
Ave verum Corpus natum de Maria Virgine,
vere passum,
immolatum in Cruce pro homine...
Esto nobis praegustatum mortis in examine.
Amen!

[Papa Giovanni Paolo II, Via Crucis al Colosseo 9 aprile 1993]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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The works of mercy are “handcrafted”, in the sense that none of them is alike. Our hands can craft them in a thousand different ways, and even though the one God inspires them, and they are all fashioned from the same “material”, mercy itself, each one takes on a different form (Misericordia et misera, n.20)
Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico è Dio che le ispira e unica la “materia” di cui sono fatte, cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa (Misericordia et misera, n.20)
At this moment, the Lord repeats his question to each of us: “who do you say that I am?” (Mt 16:15). A clear and direct question, which one cannot avoid or remain neutral to, nor can one remand it or delegate the response to someone else. In this question there is nothing inquisitional (Pope Francis)
In questo momento, ad ognuno di noi il Signore Gesù ripete la sua domanda: «Voi, chi dite che io sia?» (Mt 16,15). Una domanda chiara e diretta, di fronte alla quale non è possibile sfuggire o rimanere neutrali, né rimandare la risposta o delegarla a qualcun altro. Ma in essa non c’è nulla di inquisitorio (Papa Francesco)
Love is indeed “ecstasy”, not in the sense of a moment of intoxication, but rather as a journey, an ongoing exodus out of the closed inward-looking self towards its liberation through self-giving, and thus towards authentic self-discovery and indeed the discovery of God (Deus Caritas est n.6)
Sì, amore è « estasi », ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio (Deus Caritas est n.6)
Before asking them, the Twelve, directly, Jesus wants to hear from them what the people think about him, and he is well aware that the disciples are very sensitive to the Teacher’s renown! Therefore, he asks: “Who do men say that I am?” (v. 27). It comes to light that Jesus is considered by the people as a great prophet. But, in reality, he is not interested in the opinions and gossip of the people (Pope Francis)
Prima di interpellare direttamente loro, i Dodici, Gesù vuole sentire da loro che cosa pensa di Lui la gente – e sa bene che i discepoli sono molto sensibili alla popolarità del Maestro! Perciò domanda: «La gente, chi dice che io sia?» (v. 27). Ne emerge che Gesù è considerato dal popolo un grande profeta. Ma, in realtà, a Lui non interessano i sondaggi e le chiacchiere della gente (Papa Francesco)
In the rite of Baptism, the presentation of the candle lit from the large Paschal candle, a symbol of the Risen Christ, is a sign that helps us to understand what happens in the Sacrament. When our lives are enlightened by the mystery of Christ, we experience the joy of being liberated from all that threatens the full realization (Pope Benedict)
Nel rito del Battesimo, la consegna della candela, accesa al grande cero pasquale simbolo di Cristo Risorto, è un segno che aiuta a cogliere ciò che avviene nel Sacramento. Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione (Papa Benedetto)
And he continues: «Think of salvation, of what God has done for us, and choose well!». But the disciples "did not understand why the heart was hardened by this passion, by this wickedness of arguing among themselves and seeing who was guilty of that forgetfulness of the bread" (Pope Francis)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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