2. Anche il contesto in cui si realizzano le due annunciazioni contribuisce ad esaltare l’eccellenza della fede di Maria. Nel racconto di Luca cogliamo la situazione più favorevole di Zaccaria e la inadeguatezza della sua risposta. Egli riceve l’annuncio dell’angelo nel tempio di Gerusalemme, all’altare davanti al "Santo dei Santi" (cf. Es 30, 6-8 ); l’angelo gli si rivolge mentre offre l’incenso, durante quindi il compimento della sua funzione sacerdotale, in un momento saliente della sua vita; la decisione divina gli viene comunicata durante una visione. Queste particolari circostanze favoriscono una più facile comprensione dell’autenticità divina del messaggio e costituiscono un motivo d’incoraggiamento ad accoglierlo prontamente.
L’annuncio a Maria avviene, invece, in un contesto più semplice e feriale, senza gli elementi esterni di sacralità che accompagnano quello fatto a Zaccaria. Luca non indica il luogo preciso in cui avviene l’Annunciazione della nascita del Signore: riferisce solo che Maria si trovava a Nazaret, villaggio poco importante, che non appare predestinato all’evento. Inoltre, l’evangelista non attribuisce singolare rilevanza al momento in cui l’angelo si rende presente, non precisandone le circostanze storiche. Nel contatto con il messaggero celeste l’attenzione verte sul contenuto delle sue parole, che esigono da Maria un ascolto intenso e una fede pura.
Quest’ultima considerazione ci permette di apprezzare la grandezza della fede in Maria, soprattutto se confrontata con la tendenza a chiedere con insistenza, ieri come oggi, segni sensibili per credere. L’assenso della Vergine alla Volontà divina è motivato, invece, solo dal suo amore per Dio.
3. A Maria è proposto di aderire ad una verità molto più alta di quella annunciata a Zaccaria. Questi è invitato a credere in una nascita meravigliosa che si realizzerà all’interno di un’unione matrimoniale sterile, che Dio vuole rendere feconda: intervento divino analogo a quelli di cui avevano beneficiato alcune donne dell’Antico Testamento: Sara ( Gen 17, 15-21 ; 18,10-14 ), Rachele ( Gen 30, 22 ), la madre di Sansone ( Gdc 13, 1-7 ), Anna, madre di Samuele ( 1Sam 1, 11-20 ).In tali episodi viene sottolineata soprattutto la gratuità del dono di Dio.
[Papa Giovanni Paolo II, Udienza Generale 3 luglio1996]