2. Alla luce della Rivelazione, sappiamo però con certezza consolante che Dio comprende l’umana debolezza ed è pronto al perdono. Egli è Padre ricco di amore e di misericordia. Ce lo dimostra in maniera eloquente il racconto della “donna peccatrice” che, pentita e confidente, onora Gesù nella casa di Simone il fariseo.
A Simone Gesù dice, riferendosi alla donna peccatrice: “Le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato!”; ed alla donna: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!”. Gesù afferma con autorità divina il perdono dei peccati. Esige allo stesso tempo il pentimento e il cambiamento di vita.
3. Carissimi Fratelli e Sorelle! Manteniamo sempre vivo in noi il senso della fiducia nella bontà e nella misericordia di Dio. Non c’è peccato che Dio non voglia perdonare, quando si è pentiti e risoluti a non più peccare. Il pentimento della Maddalena e la parabola narrata da Gesù a Simone sono al riguardo molto ricchi di significato. Decisa, certo, deve essere la condanna del male, ma occorre comprensione e pazienza verso colui che pecca. La liturgia ci invita così ad essere messaggeri di verità e di misericordia, di perdono e di gioia.
Ci troviamo presso la Grotta della Vergine che richiama quella di Lourdes. Ricordiamo la definizione che santa Bernardetta dava del peccato: “Peccatore è colui che ama il peccato!”. Invitata a recarsi alla Grotta di Massabielle, per chiedere ed eventualmente ottenere dalla Madonna la guarigione dal suo male, Bernardetta rispose: “Lourdes non è per me! Lourdes è per i poveri peccatori!”.
Invochiamo Maria Santissima per la salvezza dei peccatori; preghiamo perché mai venga meno nei credenti la fiducia nel Signore che attende i suoi figli con amore e misericordia infinita.
“Beato l’uomo a cui e rimessa la colpa e perdonato il peccato!” (Sal 32)
[Papa Giovanni Paolo II, omelia 18 giugno 1995]