Ago 6, 2024 Scritto da 

Chicco Eucaristia Chiesa Famiglia

1. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto” (Gv 12, 24).

Queste parole furono pronunciate dal Signore Gesù mentre pensava alla sua morte. È lui in primo luogo quel “chicco di grano” che “cade in terra e muore” Il Figlio di Dio, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, fu fatto uomo. Egli entrò nella vita degli uomini e delle donne comuni come il Figlio della Vergine Maria di Nazaret. E infine egli accettò la morte sulla croce come sacrificio per i peccati del mondo. Precisamente in questo modo il chicco di grano muore e produce molto frutto. È il frutto della redenzione del mondo, il frutto della salvezza delle anime, la potenza della verità e dell’amore come principio di vita eterna in Dio.

In questo senso la parabola del chicco di grano ci aiuta a capire il vero mistero di Cristo.

2. Nello stesso tempo, il chicco di grano che “cade in terra e muore” diventa la promessa del pane. Un uomo raccoglie dai suoi campi le spighe di grano che sono cresciute dal semplice chicco e, trasformando il grano raccolto in farina, con essa fa il pane che è nutrimento per il suo corpo. In questo modo la parabola di Cristo sul chicco di grano ci aiuta a capire il mistero dell’Eucaristia.

Infatti, all’ultima cena, Cristo prese il pane nelle sue mani, lo benedisse e pronunciò queste parole: “Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto per voi”. Ed egli distribuì agli apostoli il pane spezzato che era divenuto in modo sacramentale il suo proprio corpo.

In modo simile egli compì la transustanziazione del vino nel proprio sangue, e, distribuendolo agli apostoli, disse: “Prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue, il sangue della nuova ed eterna alleanza. Esso sarà versato per voi e per tutti in remissione dei vostri peccati”. E aggiunse: “Fate questo in memoria di me”.

3. È così che il mistero di Cristo ci è stato tramandato per il tramite del sacramento dell’Eucaristia.

Il mistero del Redentore del mondo che sacrificò se stesso per noi tutti, offrendo il suo corpo e il suo sangue nel sacrificio della croce. Grazie all’Eucaristia si adempiono le parole del nostro Redentore: “Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi” (Gv 14, 18).

Attraverso questo sacramento egli ritorna sempre da noi.

Non siamo orfani. Egli è con noi! Nell’Eucaristia egli porta a noi anche la sua pace, e ci aiuta a superare le nostre debolezze e i nostri timori. È proprio come egli aveva annunciato:

“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore” (Gv 14, 27).

E quindi, fin dal principio, i discepoli e i testimoni del nostro Signore crocifisso e risorto “erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (At 2, 42).

Essi rimasero fedeli “nella frazione del pane”. In altre parole, l’Eucaristia costituiva il vero centro della loro vita, il centro della vita della comunità cristiana, il centro della vita della Chiesa.

Così è stato fin dal principio a Gerusalemme. Così è stato ovunque siano stati introdotti la fede nel Vangelo e l’insegnamento degli apostoli. Di generazione in generazione è stato così, fra popoli e nazioni differenti. Così è anche stato nel continente africano, fin dal primo momento in cui il Vangelo raggiunse queste terre per opera dei missionari, e produsse i suoi primi frutti in una comunità raccolta per celebrare l’Eucaristia [...]

8. Nutrire, vestire e prendersi cura di ciascun figlio richiede molto sacrificio e duro lavoro. Oltre a ciò, i genitori hanno il dovere di educare i loro figli. Come afferma il Concilio Vaticano II: “Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può a stento essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell’atmosfera vivificata dell’amore e della pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l’educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia dunque è la prima scuola delle virtù sociali, di cui appunto hanno bisogno tutte le società” (Gravissimum educationis, 3).

9. La preghiera è essenziale nella vita di ogni cristiano, ma la preghiera della famiglia ha un suo posto speciale. Dal momento che essa è una forma partecipativa di preghiera, deve essere modellata e adattata alle particolarità e alla composizione di ciascuna famiglia. Poche attività influiscono su una famiglia quanto la preghiera in comune. La preghiera alimenta il rispetto per Dio e il rispetto reciproco. Essa pone le gioie e i dolori, le speranze e le delusioni, ogni evento e ogni situazione, nella prospettiva della divina misericordia e provvidenza. La preghiera della famiglia apre il cuore di ciascuno al Sacro Cuore di Gesù, e aiuta la famiglia a essere più unita, e ancora più pronta a servire la chiesa e la società.

[Papa Giovanni Paolo II, dall’omelia a Nairobi, 18 agosto 1985]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Still today Jesus repeats these comforting words to those in pain: "Do not weep". He shows solidarity to each one of us and asks us if we want to be his disciples, to bear witness to his love for anyone who gets into difficulty (Pope Benedict)
Gesù ripete ancor oggi a chi è nel dolore queste parole consolatrici: "Non piangere"! Egli è solidale con ognuno di noi e ci chiede, se vogliamo essere suoi discepoli, di testimoniare il suo amore per chiunque si trova in difficoltà (Papa Benedetto))
Faith: the obeying and cooperating form with the Omnipotence of God revealing himself
Fede: forma dell’obbedire e cooperare con l’Onnipotenza che si svela
Jesus did not come to teach us philosophy but to show us a way, indeed the way that leads to life [Pope Benedict]
Gesù non è venuto a insegnarci una filosofia, ma a mostrarci una via, anzi, la via che conduce alla vita [Papa Benedetto]
The Cross of Jesus is our one true hope! That is why the Church “exalts” the Holy Cross, and why we Christians bless ourselves with the sign of the cross. That is, we don’t exalt crosses, but the glorious Cross of Christ, the sign of God’s immense love, the sign of our salvation and path toward the Resurrection. This is our hope (Pope Francis)
La Croce di Gesù è la nostra unica vera speranza! Ecco perché la Chiesa “esalta” la santa Croce, ed ecco perché noi cristiani benediciamo con il segno della croce. Cioè, noi non esaltiamo le croci, ma la Croce gloriosa di Gesù, segno dell’amore immenso di Dio, segno della nostra salvezza e cammino verso la Risurrezione. E questa è la nostra speranza (Papa Francesco)
«Rebuke the wise and he will love you for it. Be open with the wise, he grows wiser still; teach the upright, he will gain yet more» (Prov 9:8ff)
«Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s)
These divisions are seen in the relationships between individuals and groups, and also at the level of larger groups: nations against nations and blocs of opposing countries in a headlong quest for domination [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
Queste divisioni si manifestano nei rapporti fra le persone e fra i gruppi, ma anche a livello delle più vaste collettività: nazioni contro nazioni, e blocchi di paesi contrapposti, in un'affannosa ricerca di egemonia [Reconciliatio et Paenitentia n.2]
But the words of Jesus may seem strange. It is strange that Jesus exalts those whom the world generally regards as weak. He says to them, “Blessed are you who seem to be losers, because you are the true winners: the kingdom of heaven is yours!” Spoken by him who is “gentle and humble in heart”, these words present a challenge (Pope John Paul II)
È strano che Gesù esalti coloro che il mondo considera in generale dei deboli. Dice loro: “Beati voi che sembrate perdenti, perché siete i veri vincitori: vostro è il Regno dei Cieli!”. Dette da lui che è “mite e umile di cuore”, queste parole  lanciano una sfida (Papa Giovanni Paolo II)
The first constitutive element of the group of Twelve is therefore an absolute attachment to Christ: they are people called to "be with him", that is, to follow him leaving everything. The second element is the missionary one, expressed on the model of the very mission of Jesus (Pope John Paul II)
Il primo elemento costitutivo del gruppo dei Dodici è dunque un attaccamento assoluto a Cristo: si tratta di persone chiamate a “essere con lui”, cioè a seguirlo lasciando tutto. Il secondo elemento è quello missionario, espresso sul modello della missione stessa di Gesù (Papa Giovanni Paolo II)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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