«Essendo andate presto dal sepolcro con paura e grande gioia, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli» (Mt 28,8).
La liturgia del Lunedì dell’Angelo ritrae la gioia delle donne cui è affidato l’annuncio ai fratelli affinché vadano in Galilea: là lo avrebbero visto!
Francesco e Chiara d’Assisi vivevano la Pasqua ogni giorno, e ogni mattino era occasione favorevole per testimoniare che la Croce era fiorita nel mandorlo della Resurrezione.
Ogni momento era l’istante giusto per lodare il Signore Crocifisso e Risorto, e per invitare alla lode tutte le creature, poiché i Due Poveri appartenevano al mondo dei piccoli e semplici.
Francesco non sprecava alcuna opportunità per annunciare la Buona Novella.
Lui, il discepolo amato da Gesù, e Chiara, ‘altra Maria’, erano stati al sepolcro. Avevano trovato la pietra rotolata e con la loro esistenza narravano la rigenerazione sperimentata.
La gioia della Pasqua era inscritta nei loro cuori e le Fonti ci aiutano a comprenderlo bene.
"Andando Francesco per città e castelli, cominciò a predicare dappertutto con più grande impegno e sicurezza, non ricorrendo a persuasivi ragionamenti fondati sulla sapienza umana, ma basandosi sulla dottrina e sulla virtù dello Spirito Santo, annunziando con fiducia il regno di Dio.
Era un evangelizzatore della verità, fatto forte dall’autorità apostolica. Non ricorreva all’adulazione, sprezzava il bel parlare.
Quella che proponeva agli altri nelle sue esortazioni, era innanzitutto sua vissuta convinzione personale; così era in grado di annunziare sinceramente la verità" (FF 1463).
Infatti, l’unica Verità da annunciare era ed è Cristo risorto dai morti, Speranza della Gloria!
Sempre esortava i suoi frati a celebrare la Pasqua, fedeli alla povertà di Cristo:
"Anche nelle feste principali, quando ve n’era l’opportunità, era solito andare per l’elemosina. Perché, diceva, nei poveri di Dio si realizza la parola del profeta: l’uomo ha mangiato il pane degli Angeli.
Il pane degli Angeli è quello che la santa povertà raccoglie di porta in porta e che, domandato per amor di Dio, per amor di Dio viene elargito, per suggerimento degli Angeli santi" (FF 1129).
Contemplando la Bellezza di Dio, che richiama la Luce Pasquale della Resurrezione, nelle Lodi di Dio Altissimo, Francesco così si esprime:
«Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei.
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero […]» (FF 261).
Con umiltà e fiducia nel Signore, l’alba della Resurrezione abitava ogni gesto dell’Alter Christus e di Chiara, in ogni evento quotidiano.
Lunedì dell’ottava di Pasqua (Mt 28,8-15)