In questo brano del Vangelo di Luca, Gesù paragona la generazione del suo tempo a quei bambini che gridano gli uni agli altri l’incapacità di accogliere i profeti e il Figlio dell’uomo, criticando ogni cosa fatta o proposta.
Giovanni Battista è stato trattato da indemoniato perché digiunava, il Figlio di Dio, che mangia e beve, come un amico dei pubblicàni e peccatori.
Ma chi ha La Sapienza che viene dall’alto sa riconoscere la natura delle cose.
Così Francesco d’Assisi!
Sulle orme di Cristo si faceva ‘uno’ con i peccatori, ritenendosi lui stesso il primo - e intrattenendosi con essi con amore.
Leggiamo nelle Fonti:
"Si guardino i frati, ovunque saranno, negli eremi o in altri luoghi, di non appropriarsi di alcun luogo e di non contenderlo ad alcuno.
E chiunque verrà da essi, amici o nemici, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà.
E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza mormorazione" (FF 26).
Francesco possedeva la vera Sapienza che gli permetteva di stare con tutti, peccatori e non, di discernere e riconoscere l’opera del Signore in atto in qualunque contesto, poiché penetrava la radice delle cose, guardandole con l’occhio di Dio.
Così Chiara, sorella fra sorelle, con grande discernimento riconosceva il passaggio dello Spirito e della sua santa operazione, accogliendo tutti e conformandosi ai progetti divini.
«È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane né beve vino, e voi dite: "Ha un demonio".
È venuto il Figlio dell’uomo che mangia e beve, e dite: "Ecco un uomo mangione e beone, amico dei pubblicani e dei peccatori!"» (Lc 7,33-34).
Mercoledì 24.a sett. T.O (Lc 7,31-35)