Feb 6, 2025 Scritto da 

Vi mando. Ostilità. Vicinanza

L’odierna pagina evangelica, tratta dal capitolo decimo del Vangelo di Luca (vv. 1-12.17-20), ci fa capire quanto è necessario invocare Dio, «il signore della messe, perché mandi operai per la sua messe» (v. 2). Gli “operai” di cui parla Gesù sono i missionari del Regno di Dio, che Egli stesso chiamava e inviava «a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi (v. 1). Loro compito è annunciare un messaggio di salvezza rivolto a tutti. I missionari annunziano sempre un messaggio di salvezza a tutti; non solo i missionari che vanno lontano, anche noi, missionari cristiani che diciamo una buona parola di salvezza. E questo è il dono che ci dà Gesù con lo Spirito Santo. Questo annuncio è dire: «E’ vicino a voi il Regno di Dio» (v. 9), perché Gesù ha “avvicinato” Dio a noi; Dio si è fatto uno di noi; in Gesù, Dio regna in mezzo a noi, il suo amore misericordioso vince il peccato e la miseria umana.

E questa è la Buona Notizia che gli “operai” devono portare a tutti: un messaggio di speranza e di consolazione, di pace e di carità. Gesù, quando manda i discepoli davanti a sé nei villaggi, raccomanda loro: «Prima dite: “Pace a questa casa!”. […] Guarite i malati che vi si trovano» (vv. 5.9). Tutto questo significa che il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno e offre già su questa terra i suoi frutti di conversione, di purificazione, di amore e di consolazione tra gli uomini. È una cosa bella! Costruire giorno per giorno questo Regno di Dio che si va facendo. Non distruggere, costruire!

Con quale spirito il discepolo di Gesù dovrà svolgere questa missione? Anzitutto dovrà essere consapevole della realtà difficile e talvolta ostile che lo attende. Gesù non risparmia parole su questo! Gesù dice: «Vi mando come agnelli in mezzo a lupi» (v. 3). Chiarissimo. L’ostilità è sempre all’inizio delle persecuzioni dei cristiani; perché Gesù sa che la missione è ostacolata dall’opera del maligno. Per questo, l’operaio del Vangelo si sforzerà di essere libero da condizionamenti umani di ogni genere, non portando borsa, né sacca, né sandali (cfr v. 4), come ha raccomandato Gesù, per fare affidamento soltanto sulla potenza della Croce di Cristo. Questo significa abbandonare ogni motivo di vanto personale, di carrierismo o fame di potere, e farsi umilmente strumenti della salvezza operata dal sacrificio di Gesù.

Quella del cristiano nel mondo è una missione stupenda, è una missione destinata a tutti, è una missione di servizio, nessuno escluso; essa richiede tanta generosità e soprattutto lo sguardo e il cuore rivolti in alto, per invocare l’aiuto del Signore. C’è tanto bisogno di cristiani che testimoniano con gioia il Vangelo nella vita di ogni giorno. I discepoli, inviati da Gesù, «tornarono pieni di gioia» (v. 17). Quando noi facciamo questo, il cuore si riempie di gioia. E questa espressione mi fa pensare a quanto la Chiesa gioisce, si rallegra quando i suoi figli ricevono la Buona Notizia grazie alla dedizione di tanti uomini e donne che quotidianamente annunciano il Vangelo: sacerdoti - quei bravi parroci che tutti conosciamo -, suore, consacrate, missionarie, missionari… E mi domando - sentite la domanda -: quanti di voi giovani che adesso siete presenti oggi nella piazza, sentono la chiamata del Signore a seguirlo? Non abbiate paura! Siate coraggiosi e portare agli altri questa fiaccola dello zelo apostolico che ci è stata data da questi esemplari discepoli.

Preghiamo il Signore, per intercessione della Vergine Maria, perché non manchino mai alla Chiesa cuori generosi, che lavorino per portare a tutti l’amore e la tenerezza del Padre celeste.

[Papa Francesco, Angelus 3 luglio 2016]

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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St Louis IX, King of France put into practice what is written in the Book of Sirach: "The greater you are, the more you must humble yourself; so you will find favour in the sight of the Lord" (3: 18). This is what the King wrote in his "Spiritual Testament to his son": "If the Lord grant you some prosperity, not only must you humbly thank him but take care not to become worse by boasting or in any other way, make sure, that is, that you do not come into conflict with God or offend him with his own gifts" (cf. Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Pope Benedict]
San Luigi IX, re di Francia […] ha messo in pratica ciò che è scritto nel Libro del Siracide: "Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore" (3,18). Così egli scriveva nel suo "Testamento spirituale al figlio": "Se il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventare peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi" (Acta Sanctorum Augusti 5 [1868], 546) [Papa Benedetto]
The temptation is to be “closed off”. The disciples would like to hinder a good deed simply because it is performed by someone who does not belong to their group. They think they have the “exclusive right over Jesus”, and that they are the only ones authorised to work for the Kingdom of God. But this way, they end up feeling that they are privileged and consider others as outsiders, to the extent of becoming hostile towards them (Pope Francis)
La tentazione è quella della chiusura. I discepoli vorrebbero impedire un’opera di bene solo perché chi l’ha compiuta non apparteneva al loro gruppo. Pensano di avere “l’esclusiva su Gesù” e di essere gli unici autorizzati a lavorare per il Regno di Dio. Ma così finiscono per sentirsi prediletti e considerano gli altri come estranei, fino a diventare ostili nei loro confronti (Papa Francesco)
“If any one would be first, he must be last of all and servant of all” (Mk 9:35) […] To preside at the Lord’s Supper is, therefore, an urgent invitation to offer oneself in gift, so that the attitude of the Suffering Servant and Lord may continue and grow in the Church (Papa Giovanni Paolo II)
"Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti" (Mc 9, 35) […] Presiedere la Cena del Signore è, pertanto, invito pressante ad offrirsi in dono, perché permanga e cresca nella Chiesa l'atteggiamento del Servo sofferente e Signore (Papa Giovanni Paolo II)
Miracles still exist today. But to allow the Lord to carry them out there is a need for courageous prayer, capable of overcoming that "something of unbelief" that dwells in the heart of every man, even if he is a man of faith. Prayer must "put flesh on the fire", that is, involve our person and commit our whole life, to overcome unbelief (Pope Francis)
I miracoli esistono ancora oggi. Ma per consentire al Signore di compierli c'è bisogno di una preghiera coraggiosa, capace di superare quel "qualcosa di incredulità" che alberga nel cuore di ogni uomo, anche se uomo di fede. La preghiera deve "mettere carne al fuoco", cioè coinvolgere la nostra persona e impegnare tutta la nostra vita, per superare l'incredulità (Papa Francesco)
The works of mercy are “handcrafted”, in the sense that none of them is alike. Our hands can craft them in a thousand different ways, and even though the one God inspires them, and they are all fashioned from the same “material”, mercy itself, each one takes on a different form (Misericordia et misera, n.20)
Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra (Misericordia et misera, n.20)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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don Giuseppe Nespeca

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