16. È significativo che Dio abbia permesso che il secondo Sinodo per l’Africa fosse celebrato subito dopo quello che è stato dedicato alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Quel Sinodo ha richiamato l’imperativo dovere del discepolo di comprendere Cristo che chiama attraverso la sua Parola. Per mezzo di essa, i fedeli imparano ad ascoltare Cristo e a lasciarsi orientare dallo Spirito Santo che ci rivela il senso di tutte le cose (cfr Gv 16,13). Infatti, « la lettura e la meditazione della Parola di Dio ci radicano più profondamente in Cristo e orientano il nostro ministero di servitori della riconciliazione, della giustizia e della pace ».[19] Come ricordava quel Sinodo, « per diventare suoi fratelli e sue sorelle bisogna essere “coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8,21). L’ascoltare autentico è obbedire e operare; è far sbocciare nella vita la giustizia e l’amore, è offrire nell’esistenza e nella società una testimonianza nella linea dell’appello dei profeti, che costantemente univa Parola di Dio e vita, fede e rettitudine, culto e impegno sociale ».[20] Ascoltare e meditare la Parola di Dio significa desiderare che essa penetri e formi la nostra vita per riconciliarci con Dio, per permettere a Dio di condurci ad una riconciliazione con il prossimo, via necessaria per la costruzione di una comunità di persone e di popoli. Sui nostri volti e nelle nostre vite, la Parola di Dio prenda veramente carne!
[Papa Benedetto, Africae munus]