Dic 20, 2025 Scritto da 

Nuova Famiglia perseguitata

Il Vangelo di Matteo narra la fuga in Egitto della Famiglia di Nazareth a causa della persecuzione erodiana che, pur di eliminare Gesù, fece uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e nel territorio.

Questa singolare famiglia trovò rifiuto fin dal suo formarsi, modello anche di perseveranza nelle prove.

Francesco, il giullare di Dio, dopo che la Grazia lo aveva reso creatura nuova, preferì alla famiglia naturale quella datagli dal Padre delle misericordie.

Infatti, senza esitare, davanti al vescovo di Assisi e a tutti gli astanti, si denudò come segno di abbandono, aggiungendo:

«Finora ho chiamato te, mio padre sulla terra; d’ora in poi posso dire con tutta sicurezza: Padre nostro, che sei nei cieli, perché in Lui ho riposto ogni mio tesoro e ho collocato tutta la mia fiducia e la mia speranza» (FF 1043).

Risposta eloquente al vecchio mondo che lasciava languire nei suoi sollazzi, preferendo gustare la dolcezza respirata a casa Nazareth.

Francesco è in sintonia con la Sacra Famiglia: sia nella dimensione personale che comunitaria sviluppatasi attorno a lui.

Infatti si nutre di povertà e semplicità, crescendo in età, Sapienza e Grazia, davanti a Dio e ai suoi amati frati.

Stava sottomesso ad ogni fratello e seminava ovunque quella straordinaria Saggezza infusa, che gli veniva dall’alto, pura e arrendevole.

Maria lo accompagnava ovunque.

A Lei si stringeva in ogni evento importante, tanto da definire Avvocata dell’Ordine Colei che aveva reso nostro fratello il Signore della Maestà.

Ma non meno, Chiara faceva parte della singolare, silenziosa Famiglia di Dio - in modo così pieno da ricevere in dono (ormai malata e non più in grado di recarsi in chiesa) di partecipare sensibilmente alla Liturgia natalizia.

Il Padre delle Misericordie e l’intera Famiglia nazaretiana erano con lei.

Le Fonti c’informano:

“In quell’ora del Natale (1252), quando il mondo giubila con gli angeli per il Bambino appena nato, tutte le Donne si avviano per il Mattutino al luogo della preghiera, lasciando sola la Madre gravata dalla sua infermità.

E, avendo iniziato a pensare a Gesù piccolino e a dolersi molto di non poter partecipare al canto delle sue lodi, sospirando gli dice:

«Signore Iddio, eccomi lasciata qui sola per Te!».

Ed ecco, all’improvviso cominciò a risuonare alle sue orecchie il meraviglioso concerto che si faceva nella chiesa di S. Francesco.

Udiva i frati salmeggiare nel giubilo, seguiva le armonie dei cantori, percepiva perfino il suono degli strumenti.

Il luogo non era affatto così vicino da consentire umanamente la percezione di quei suoni: o quella celebrazione solenne fu resa divinamente sonora fino a raggiungerla, oppure il suo udito fu rafforzato oltre ogni umana possibilità.

Anzi, cosa che supera questo prodigio di udito, ella fu degna di vedere perfino il presepio del Signore.

Quando, al mattino, le figlie andarono da lei, la beata Chiara disse:

«Benedetto il Signore Gesù Cristo, che non mi ha lasciata sola, quando voi mi avete abbandonata!

Ho proprio udito, per Grazia di Cristo, tutte quelle cerimonie che sono state celebrate questa notte nella chiesa di S. Francesco» (FF 3212).

Nelle Comunità di Francesco e Chiara d’Assisi ferveva lo spirito della Famiglia di Nazareth, esperta del soffrire, ma anche luogo di virtù genuine. Chiara, come altra Maria, meditava nel suo cuore i Misteri del Figlio di Dio, ben comprendendo le apprensioni e i pericoli della fuga. Lei stessa, lasciando il vecchio mondo che la inseguiva, aveva conosciuto disagi e travagli.

Tutte esperienze che favorirono, nel suo cammino di Povera, il rivivere le vicende della famiglia di Nazareth in profondità.

 

«Ora essendo morto Erode, ecco, un angelo del Signore appare a Giuseppe in Egitto dicendo: Alzati, prendi con [te] il Bambino e sua Madre, e va’ nella terra d’Israele» (Mt 2,19-20a)

 

S. Famiglia di Nazaret (anno A)  (Mt 2,13-15.19-23)

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Teresa Girolami

Teresa Girolami è laureata in Materie letterarie e Teologia. Ha pubblicato vari testi, fra cui: "Pellegrinaggio del cuore" (Ed. Piemme); "I Fiammiferi di Maria - La Madre di Dio in prosa e poesia"; "Tenerezza Scalza - Natura di donna"; co-autrice di "Dialogo e Solstizio".

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May the Holy Family be a model for our families, so that parents and children may support each other mutually in adherence to the Gospel, the basis of the holiness of the family (Pope Francis)
La Santa Famiglia possa essere modello delle nostre famiglie, affinché genitori e figli si sostengano a vicenda nell’adesione al Vangelo, fondamento della santità della famiglia (Papa Francesco)
John is the origin of our loftiest spirituality. Like him, ‘the silent ones' experience that mysterious exchange of hearts, pray for John's presence, and their hearts are set on fire (Athinagoras)
Giovanni è all'origine della nostra più alta spiritualità. Come lui, i ‘silenziosi’ conoscono quel misterioso scambio dei cuori, invocano la presenza di Giovanni e il loro cuore si infiamma (Atenagora)
Stephen's story tells us many things: for example, that charitable social commitment must never be separated from the courageous proclamation of the faith. He was one of the seven made responsible above all for charity. But it was impossible to separate charity and faith. Thus, with charity, he proclaimed the crucified Christ, to the point of accepting even martyrdom. This is the first lesson we can learn from the figure of St Stephen: charity and the proclamation of faith always go hand in hand (Pope Benedict)
La storia di Stefano dice a noi molte cose. Per esempio, ci insegna che non bisogna mai disgiungere l'impegno sociale della carità dall'annuncio coraggioso della fede. Era uno dei sette incaricato soprattutto della carità. Ma non era possibile disgiungere carità e annuncio. Così, con la carità, annuncia Cristo crocifisso, fino al punto di accettare anche il martirio. Questa è la prima lezione che possiamo imparare dalla figura di santo Stefano: carità e annuncio vanno sempre insieme (Papa Benedetto)
“They found”: this word indicates the Search. This is the truth about man. It cannot be falsified. It cannot even be destroyed. It must be left to man because it defines him (John Paul II)
“Trovarono”: questa parola indica la Ricerca. Questa è la verità sull’uomo. Non la si può falsificare. Non la si può nemmeno distruggere. La si deve lasciare all’uomo perché essa lo definisce (Giovanni Paolo II)
Thousands of Christians throughout the world begin the day by singing: “Blessed be the Lord” and end it by proclaiming “the greatness of the Lord, for he has looked with favour on his lowly servant” (Pope Francis)
Migliaia di cristiani in tutto il mondo cominciano la giornata cantando: “Benedetto il Signore” e la concludono “proclamando la sua grandezza perché ha guardato con bontà l’umiltà della sua serva” (Papa Francesco)
The new Creation announced in the suburbs invests the ancient territory, which still hesitates. We too, accepting different horizons than expected, allow the divine soul of the history of salvation to visit us
La nuova Creazione annunciata in periferia investe il territorio antico, che ancora tergiversa. Anche noi, accettando orizzonti differenti dal previsto, consentiamo all’anima divina della storia della salvezza di farci visita
Luke the Evangelist of the Poor celebrates the reversals of the situation: pharisee and tax collector, prodigal son and firstborn, samaritan and priest-levite, Lazarus and rich man, first and last place, Beatitudes and “woe to you”... so in the anthem of the Magnificat
Luca evangelista dei poveri celebra i ribaltamenti di situazione: fariseo e pubblicano, figlio prodigo e primogenito, samaritano e sacerdote-levita, Lazzaro e ricco epulone, primo e ultimo posto, Beatitudini e “guai”... così nell’inno del Magnificat

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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