Mc narra la guarigione del cieco di Betsaida. Gesù lo sana fuori del villaggio, e gli chiede di non entrare in esso.
Francesco, il Povero assisano, guarì molti ciechi nel corpo e nello spirito, per dono dell’Altissimo.
Nel «Trattato dei miracoli» sono narrati numerosi episodi di guarigione agli occhi, casi di persone che, grazie al Minimo, riacquistarono la vista. Le Fonti c’informano al riguardo.
"A una bambina cieca di Bevagna restituì la vista desiderata, spalmandole gli occhi con lo sputo per tre volte, nel nome della Trinità.
Una donna della città di Narni, colpita da cecità, recuperò la vista appena egli l’ebbe benedetta.
Un bambino di Bologna aveva un occhio tutto coperto da una macchia e non vedeva assolutamente niente. Non si riusciva a trovare nessun rimedio per aiutarlo. Ma, dopo che il servo del Signore gli ebbe fatto il segno della croce, dalla testa ai piedi, riacquistò una vista limpidissima. In seguito entrò nell’Ordine dei frati minori e diceva di vederci molto più chiaro dall’occhio guarito che non dall’occhio rimasto sempre sano" (FF 1218).
Ma pure S. Maria della Porziuncola, luogo tanto caro a Francesco, fu scenario di salvezza per tante anime affette da cecità interiore.
"Riguardo a questo luogo, un frate, a Dio devoto, prima della sua conversione, ebbe una visione degna di essere riferita.
Gli sembrò di vedere innumerevoli uomini, colpiti da cecità, che stavano attorno a questa chiesa, in ginocchio e con la faccia rivolta al cielo.
Tutti protendevano le mani verso l’alto e, piangendo, invocavano da Dio misericordia e luce.
Ed ecco, venne dal cielo uno splendore immenso, che, penetrando in loro tutti, portò a ciascuno la luce e la salvezza desiderate" (FF 1049).
Francesco, il Poverello, Araldo di Cristo, si preoccupava non solo della vista materiale, ma pure di quella interiore - per condurre al Signore tante anime.
Per questo la Porziuncola era considerata luogo di salvezza: chi la frequentava vedeva più chiaramente, perché sede di fulgori celestiali e umanizzanti.
«Poi di nuovo impose le mani sui suoi occhi e ci vide bene e fu ristabilito e scorgeva distintamente a distanza ogni cosa» (Mc 8,25)
Mercoledì 6a sett. T.O. (Mc 8,22-26)