In questo brano evangelico lucano Gesù pone l’accento sullo Spirito Santo, che guida e illumina nelle più diverse e difficili situazioni.
S. Teresa d’Avila, in una sua preghiera, diceva:
«O Spirito Santo, concedi all’anima mia di essere tutta di Dio».
Nelle Fonti francescane vediamo, poi, il Povero d’Assisi, uomo di Dio, credere fermamente nello Spirito Santo, considerato Ministro Generale dell’Ordine, nonché Colui che ispirava e parlava attraverso i semplici.
Era sempre in ascolto del Santo Spirito da non offendere mai e della sua santa operazione che accompagna ogni buona opera.
“E siccome faceva moltissime rivelazioni, che trascendevano le capacità dell’intelletto umano, i frati dovettero riconoscere che lo Spirito del Signore si era posato in tutta la sua pienezza sopra il suo servo Francesco: perciò la cosa più sicura per loro era seguire la sua dottrina e la sua vita” (FF 1071).
Egli non temeva, poiché “Lo Spirito del Signore, che lo aveva unto e inviato assisteva il suo servo Francesco, ovunque si dirigesse; lo assisteva Cristo stesso, potenza e sapienza di Dio […]
Era, la sua parola, come un fuoco ardente, che penetrava l’intimo del cuore” (FF 1210).
Credeva così profondamente “nell’istruzione” e nella difesa dello Spirito di Dio in ogni evenienza da attestarlo con chiarezza in quella meravigliosa preghiera che conclude la lettera a tutto l’Ordine:
«Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per la forza del tuo amore, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e, con l’aiuto della tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni glorioso, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen».
«E chiunque dirà una parola contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato, ma a colui che avrà bestemmiato contro il Santo Spirito non sarà perdonato» (Lc 12,10).
Sabato 28.a sett. T.O. (Lc 12,8-12)