Gesù suggerisce di evitare l’ipocrisia nella preghiera, la teatralità dell’apparire, amando e orando nel segreto conosciuto dal Padre.
Francesco e Chiara amarono in modo speciale la preghiera, la contemplazione nascosta.
Nella Vita seconda, stilata dal Celano, troviamo un brano che la dice lunga sulla Relazione discreta di Francesco con Dio, sempre pronto a nascondere scrupolosamente i segreti del Re.
"Cercava sempre un luogo appartato, dove potersi unire non solo con lo spirito, ma con le singole membra, al suo Dio.
E se all’improvviso si sentiva visitato dal Signore, per non rimanere senza cella, se ne faceva una piccola col mantello.
E se a volte era privo di questo, ricopriva il volto con la manica, per non svelare la manna nascosta.
Sempre frapponeva fra sé e gli astanti qualcosa, perché non si accorgessero del contatto dello sposo; così poteva pregare non visto anche se stipato tra mille, come nel cantuccio di una nave.
Infine, se non gli era possibile niente di tutto questo, faceva un tempio del suo petto.
Assorto in Dio e dimentico di se stesso, non gemeva né tossiva, era senz’affanno il suo respiro e scompariva ogni altro segno esteriore" (FF 681).
Meravigliosa discrezione, amante del nascondimento.
Francesco e Chiara furono gli innamorati della santa orazione, del digiuno e dell’elemosina, aderendo a tali pratiche nel senso profondo ed elevato.
Le Fonti sono illuminanti a riguardo del cammino evangelico di questi due Giganti della vita contemplativa e apostolica.
Leggiamo nella Regola di Chiara:
«Le sorelle alle quali il Signore ha dato la grazia di lavorare, lavorino, dopo l’ora terza, applicandosi a lavori decorosi e di comune utilità, con fedeltà e devozione, in modo tale che, bandito l’ozio, nemico dell’anima, non estinguano lo Spirito della santa orazione e devozione, al quale tutte le altre cose temporali devono servire» (FF 2792).
E ancora nel suo Testamento:
«Prego colei che sarà al governo delle sorelle […] si studi di provvedere a ciascuna nelle sue necessità con quelle elemosine che il Signore manderà» (FF 2848).
Francesco stesso mostrava attenzione discreta a tutto questo:
«Non sono mai stato ladro. Voglio dire che delle elemosine, le quali sono l’eredità dei poveri, ho preso sempre meno di quanto mi bisognasse, allo scopo di non intaccare la parte dovuta ad altri poveri. Fare diversamente sarebbe rubare» (FF 1670).
Inoltre in altre circostanze sappiamo che "guidato dallo Spirito Santo, salì su un monte con due compagni e là, digiunando a pane e acqua, dettò la Regola, secondo quando gli suggeriva lo Spirito divino durante la preghiera" (FF 1084).
«Ma tu quando preghi, entra nella tua camera e chiusa la tua porta [Is 26,20; 2Re 4,33] prega il Padre tuo che è nel segreto» (Mt 6,6).
Mercoledì dell’11.a sett. T.O. (Mt 6,1-6.16-18)