Nel Vangelo di oggi Gesù lancia un messaggio ben preciso: donare a chi ha bisogno:
«A chi ti chiede, dà, e a chi vuole avere un prestito da te non voltare le spalle» (Mt 5,42).
Francesco era uomo semplice e vero; sussultava al solo nominare l’amore di Dio e faceva di tutto per aiutare chi si trovasse in necessità.
Innumerevoli passi delle Fonti descrivono la sua incredibile carità verso chiunque gli chiedesse aiuto in nome di Dio, rimanendo nudo pur di sfamare l’esigenza altrui.
La Vita seconda del Celano c’informa nel merito:
"Una volta un povero gli chiese la carità per amore di Dio. Siccome non aveva nulla, il Santo prese di nascosto le forbici e si preparò a spartire la sua misera tonaca.
E l’avrebbe certamente fatto se non fosse stato scoperto dai frati, ai quali però ordinò di provvedere con altro compenso al povero" (FF 784).
E un giorno, incontrando due frati francesi, accadde quanto segue:
"Capitò a due frati della Francia, uomini di grande santità, d’incontrare Francesco; ne provarono una gioia incredibile, tanto più che da lungo tempo erano tormentati da questo desiderio.
Dopo tenere effusioni di affetto ed uno scambio soave di parole, furono spinti dalla loro ardente devozione a chiedere a Francesco la tonaca.
Il Santo se ne spogliò subito, rimanendo seminudo e gliela diede devotissimamente; poi indossò, con pio scambio, quella più povera di uno di loro.
Era pronto a dare non soltanto simili cose, ma a dare tutto se stesso, e quanto gli veniva chiesto, lo donava con la massima gioia" (FF 767).
Anche Chiara d’Assisi, serafica pianta di Francesco, fu sempre generosa con le sorelle e con i poveri.
La Leggenda ci racconta che, ancor giovanetta, donava a chi aveva bisogno di tutto, senza esitazione.
"Stendeva volentieri la mano ai poveri e dall’abbondanza della sua casa traeva di che supplire all’indigenza di moltissimi […]
Così crescendo con lei, fin dall’infanzia, la misericordia, aveva un animo sensibile alla sofferenza altrui, e si piegava compassionevole sulle miserie degli infelici" (FF 3158).
Il donare se stessi e ciò di cui il prossimo necessitava era inscritto nel loro DNA spirituale, esaltato dalla potenza dello Spirito di Dio in modo mirabile.
Alla mentalità dell’avere i Due Poveri contrapposero quella evangelica del ‘dare senza contare’, gratuitamente.
Lo stesso Sant’Antonio di Padova, frate sapiente ma umile, fra i numerosi carismi di cui fu insignito dal Signore, eccelse per la sua misericordiosa attenzione ai poveri, donandosi senza misura a loro sollievo.
Lunedì dell’11.a sett. T.O. (Mt 5,38-42)