Apr 21, 2025 Scritto da 

2a Domenica di Pasqua (anno C)

(Ap 1,9-11a.12-13.17-19)

Apocalisse 1:9 Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù.

 

Chi scrive è Giovanni. Come molti scritti profetici dell'Antico Testamento cominciano con il racconto della chiamata dei loro autori, così anche Giovanni colloca all'inizio del suo libro il compito che gli è stato affidato e che lo autorizza a scrivere. È lui che riceve la rivelazione di Dio, e prende direttamente la parola in prima persona.  Giovanni è "fratello e compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù". È “fratello” perché in Cristo è una cosa sola insieme agli altri discepoli. In Cristo siamo tutti figli dell'unico Dio e quindi tutti fratelli gli uni degli altri. È il corpo di Cristo che ci costituisce una cosa sola in Lui. Con ciò viene presentato il contesto in cui il messaggio è nato: l'Apocalisse è in sostanza un messaggio riguardo la tribolazione, ed è un messaggio di speranza rivolto a una comunità perseguitata.

Giovanni è “compagno”, cioè è in comunione con loro, “nella tribolazione”, perché anche lui è perseguitato come loro, insieme a loro. Lui non scrive da fuori della persecuzione, da uomo libero, scrive da dentro la persecuzione. Secondo una tradizione, Giovanni uscì sano e salvo da una botte piena di olio bollente senza la benché minima ustione, e così fu relegato in esilio dall'Imperatore Domiziano, successore di Tito e suo fratello germano.

È compagno “nel regno”, la "basileia", la regalità. C'è una fierezza, una dignità, una regalità che è strutturale nella vita cristiana. Anche Giovanni come loro appartiene a quel regno di sacerdoti costituito da Dio. Tribolazione e regalità sembrano contraddirsi. Non siamo trionfanti eppure ci riconosciamo nell'essere dignitosi, fieri, liberi anche nelle vicende più drammatiche. Giovanni addita la regalità della vita cristiana come un modo di stare dentro a tutte le situazioni più disperate con regalità di vita.

È compagno “nella costanza in Gesù”, perché vuole perseverare sino alla fine come Gesù. Lui di Gesù è il discepolo amato. Lui ha accompagnato Gesù fino alla croce. Ora Giovanni sta amando Gesù nella persecuzione, nel dolore e nella sofferenza. Lo sta amando nella costanza, cioè nella perseveranza sino alla fine. La costanza è la capacità di tener duro, di star sotto ai pesi, di sostenere il carico, la capacità di perseverare anche là dove il carico diventa gravoso. In attesa del glorioso evento della manifestazione del regno, la paziente sopportazione è la virtù specifica dei perseguitati. Incorporati in Cristo per mezzo del battesimo, i cristiani diventano partecipi della sua passione, ma in attesa di partecipare alla sua stessa gloria.

Giovanni è in esilio. Il luogo del suo esilio è l'isola chiamata Patmos. È un'isola rocciosa di circa 26 km quadrati, a circa 100 Km a sud di Efeso, facente parte delle Sporadi. Nell'isola si mostra ancora oggi una grotta dove si dice che l'apostolo abbia ricevuto queste rivelazioni. Eusebio, lo storico della chiesa, scrive che dopo la morte di Domiziano, il senato romano aveva richiamato tutti quelli che erano stati esiliati, e Giovanni da Patmos andò a Efeso. Egli dice anche che Giovanni sopravvisse fino al regno di Traiano. Infatti, l'uso del tempo passato, "mi trovavo nell'isola" suggerisce che lui non si trovava più a Patmos quando ha messo per iscritto le sue visioni. L'isola è una bella figura della Chiesa di Cristo. Come un'isola è continuamente sbattuta dalle onde del mare, così la Chiesa è afflitta dalle persecuzioni. L'apostolo è esiliato in questo luogo di pena “a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù”. Giovanni si presenta come un testimone di Gesù. Lui è il testimone di Gesù che trasmette coraggio a tutti gli altri testimoni di Gesù, perché perseverino nella loro testimonianza sino alla fine.

La parola "testimonianza" evoca l'atmosfera di un processo o di un pubblico dibattito: si testimonia un fatto accaduto e una realtà vissuta personalmente. Non è valida una testimonianza per sentito dire. La testimonianza cristiana è inoltre legata alla sofferenza, al pagare di persona: testimonianza vuol dire martirio. Decidendo di porsi dalla parte di Cristo, il testimone deve sapere che sarà coinvolto nel suo rifiuto da parte del mondo incredulo. È questo l'aspetto che l'Apocalisse sottolinea maggiormente. Giovanni sa che solo chi avrà avuto la forza di andare fino in fondo, come Gesù Cristo, entrerà nel suo regno. Per questo non si risparmia dall'aiutare i suoi fratelli. Il discepolo di Gesù può essere perseguitato per una sola ragione: "a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù", cioè, può essere perseguitato solo perché vero, autentico, fedele discepolo di Gesù. Chi fa questa scelta, dal mondo sarà sempre avversato. È questa, però, la scelta della vita eterna. 

 

 Argentino Quintavalle, autore dei libri 

- Apocalisse commento esegetico 

- L'Apostolo Paolo e i giudaizzanti – Legge o Vangelo?

  • Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo nel mistero trinitario
  • Il discorso profetico di Gesù (Matteo 24-25)
  • Tutte le generazioni mi chiameranno beata
  •  Cattolici e Protestanti a confronto – In difesa della fede
  •  La Chiesa e Israele secondo San Paolo – Romani 9-11

 

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Argentino Quintavalle

Argentino Quintavalle è studioso biblico ed esperto in Protestantesimo e Giudaismo. Autore del libro “Apocalisse - commento esegetico” (disponibile su Amazon) e specializzato in catechesi per protestanti che desiderano tornare nella Chiesa Cattolica.

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Family is the heart of the Church. May an act of particular entrustment to the heart of the Mother of God be lifted up from this heart today (John Paul II)
La famiglia è il cuore della Chiesa. Si innalzi oggi da questo cuore un atto di particolare affidamento al cuore della Genitrice di Dio (Giovanni Paolo II)
The liturgy interprets for us the language of Jesus’ heart, which tells us above all that God is the shepherd (Pope Benedict)
La liturgia interpreta per noi il linguaggio del cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio quale pastore (Papa Benedetto)
In the heart of every man there is the desire for a house [...] My friends, this brings about a question: “How do we build this house?” (Pope Benedict)
Nel cuore di ogni uomo c'è il desiderio di una casa [...] Amici miei, una domanda si impone: "Come costruire questa casa?" (Papa Benedetto)
Try to understand the guise such false prophets can assume. They can appear as “snake charmers”, who manipulate human emotions in order to enslave others and lead them where they would have them go (Pope Francis)
Chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro (Papa Francesco)
Every time we open ourselves to God's call, we prepare, like John, the way of the Lord among men (John Paul II)
Tutte le volte che ci apriamo alla chiamata di Dio, prepariamo, come Giovanni, la via del Signore tra gli uomini (Giovanni Paolo II)
Paolo VI stated that the world today is suffering above all from a lack of brotherhood: “Human society is sorely ill. The cause is not so much the depletion of natural resources, nor their monopolistic control by a privileged few; it is rather the weakening of brotherly ties between individuals and nations” (Pope Benedict)
Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi soprattutto di una mancanza di fraternità: «Il mondo è malato. Il suo male risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» (Papa Benedetto)
Dear friends, this is the perpetual and living heritage that Jesus has bequeathed to us in the Sacrament of his Body and his Blood. It is an inheritance that demands to be constantly rethought and relived so that, as venerable Pope Paul VI said, its "inexhaustible effectiveness may be impressed upon all the days of our mortal life" (Pope Benedict)
Questa, cari amici, è la perpetua e vivente eredità che Gesù ci ha lasciato nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Eredità che domanda di essere costantemente ripensata, rivissuta, affinché, come ebbe a dire il venerato Papa Paolo VI, possa “imprimere la sua inesauribile efficacia su tutti i giorni della nostra vita mortale” (Papa Benedetto)
The road that Jesus points out can seem a little unrealistic with respect to the common mindset and to problems due to the economic crisis; but, if we think about it, this road leads us back to the right scale of values (Pope Francis)
La strada che Gesù indica può sembrare poco realistica rispetto alla mentalità comune e ai problemi della crisi economica; ma, se ci si pensa bene, ci riporta alla giusta scala di valori (Papa Francesco)

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