Nov 26, 2024 Scritto da 

Introduzione al Tempo di Avvento

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga!

Una riflessione sull’Avvento oggi e domani sera il breve commento alle letture bibliche della prima domenica di Avvento. 

*Domenica prossima 1° dicembre inizia il tempo dell’Avvento che non è solo preparazione al santo Natale di Gesù, ma invito ricorrente ogni anno a orientare tutta l’esistenza cristiana come un’attesa vigile e orante di Cristo che è Colui che viene. La parola Avvento è mutuata dal latino adventus che indicava l’arrivo solenne del re, dell’imperatore o di un generale vittorioso, con celebrazioni e riti speciali. Era quindi un tempo di attesa e di preparazione per accogliere alte figure di prestigio. Per noi cristiani è tempo di speranza e di rinnovamento spirituale: facciamo memoria della nascita di Gesù a Betlemme, ma sappiamo che si fa presente costantemente in modo spirituale nelle nostre vite e ne attendiamo con speranza e vigile fede il ritorno nella gloria. 

San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) descrive le tre venute di Cristo nel contesto della spiritualità cristiana e della riflessione teologica. La prima venuta è quella storica, quando Cristo si è incarnato ed è nato a Betlemme. Avvento di Cristo nella carne narrata nei vangeli. La sua seconda venuta intermedia è quella che avviene continuamente nel cuore dei credenti attraverso la grazia, i sacramenti e la vita spirituale. Si tratta d’una venuta invisibile e personale, poiché Cristo si manifesta nell’anima di chi lo accoglie. La terza venuta sarà futura e gloriosa alla fine dei tempi, quando Cristo ritornerà per giudicare il mondo e instaurare il suo regno definitivo. Osserva in sintesi san Bernardo: “Nella prima venuta, Cristo è venuto nella carne e nella debolezza; nella seconda, viene nello spirito e nella potenza; nella terza, verrà nella gloria e nella maestà.”  L’intera esistenza del cristiano diviene così un avvento e ogni anno il periodo dell’Avvento ce lo ricorda: viviamo l’Avvento non solo come preparazione alla commemorazione del Natale (prima venuta), ma anche come occasione per accogliere Cristo nella nostra vita (venuta intermedia) e come attesa del compimento ultimo della nostra salvezza (terza venuta).

* Festeggiare l'Avvento significa saper attendere: attendere è un'arte che il nostro tempo impaziente ha dimenticato. Esso vuole staccare il frutto maturo non appena germoglia; ma gli occhi ingordi vengono soltanto illusi, perché un frutto apparentemente così prezioso è dentro ancora verde, e mani prive di rispetto gettano via senza gratitudine ciò che li ha delusi. Chi non conosce la beatitudine acerba dell'attendere, cioè il mancare di qualcosa nella speranza, non potrà mai gustare la benedizione intera dell'adempimento.

Chi non conosce la necessità di lottare con le domande più profonde della vita, della sua vita e nell'attesa non tiene aperti gli occhi con desiderio finché la verità non gli si rivela, costui non può figurarsi nulla della magnificenza di questo momento in cui risplenderà la chiarezza; e chi vuole ambire all'amicizia e all'amore di altro, senza attendere che la sua anima  si apra all'altro fino ad averne accesso, a costui rimarrà eternamente nascosta la profonda benedizione di una vita che si svolge tra due anime. Nel mondo dobbiamo attendere le cose più grandi, più profonde, più delicate, e questo non avviene in modo tempestoso, ma secondo la legge divina della germinazione, della crescita e dello sviluppo. Max Weber, Festeggiare l’Avvento (Editrice Queriniana, Brescia 2007, p. 37)

*L’Arte dell’attesa. Se l’Avvento non è solo prepararsi alla celebrazione della nascita di Cristo o a festeggiare un Natale diventato molto più laico che cristiano, vuol dire che può diventare un’occasione propizia per riscoprire il senso, il valore e la profondità dell’attesa stessa nella nostra vita. Non possiamo vivere se non attendiamo qualcuno! Nel nostro tempo, dominato dalla velocità e dall’impazienza, l’attesa è spesso percepita come un ostacolo o un vuoto da riempire. Invece, l’Avvento ci insegna che saper attendere significa vivere con consapevolezza e speranza, accettando il mistero del tempo e aprendoci con la curiosità dei semplici al compiersi dei piani di Dio. Attendere è anche fidarsi. Per questo l’arte dell’attesa implica imparare: imparare anzitutto il martirio della Pazienza che è riconoscere che le cose importanti richiedono tempo per maturare. Ci vuole l’esercizio importante della Speranza: Vivere con fiducia, anche quando il compimento delle promesse divine non è immediatamente visibile e non lasciarsi dominare dal demone della fretta e dello scoraggiamento. E’ scoprire il gusto di una Preparazione interiore: Usare il tempo dell’attesa per la riflessione, la preghiera e la crescita spirituale, ma anche per prepararsi a scoprire ogni novità nei riti abituali della vita d’ogni giorno. Tutto diventa nuovo per occhi nuovi, come il sole che è eterno eppure ogni giorno assolutamente nuovo. L’Avvento, quindi, non è solo un’attesa passiva, ma un tempo attivo, in cui si coltivano virtù fondamentali per accogliere pienamente il dono di Dio. C’è anche un senso laicamente sacro dell’Avvento quando si può imparare ad essere “artisti dell’attesa”.  Imparare ad attendere da tutto e da tutti un soffio di speranza che alimenta il coraggio della vita; succhiare il piacere della gioia anche dalle sofferenze e dai dolori; attendere amore anche dove ci sembra impossibile. Attendere per imparare a saper attendere perché, come scrive il saggio Qoelet   “c’è un tempo per tutto, un tempo per ogni cosa sotto il cielo” (3,1).

Buon tempo di Avvento!

+Giovanni D’Ercole

12
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
"In aeternum, Domine, verbum tuum constitutum est in caelo... firmasti terram, et permanet". This refers to the solidity of the Word. It is solid, it is the true reality on which one must base one's life (Pope Benedict)
«In aeternum, Domine, verbum tuum constitutum est in caelo... firmasti terram, et permanet». Si parla della solidità della Parola. Essa è solida, è la vera realtà sulla quale basare la propria vita (Papa Benedetto)
«The morning Resurrection gets us the sustenance of the celestial help. The Resurrection has rejected the night, has brought us the day» (St Ambrosius)
«La Risurrezione mattutina ci procura il sostentamento dell’aiuto celeste, essa che ha respinto la notte, ci ha riportato il giorno» (S. Ambrogio)
It has made us come here the veneration of martyrdom, on which, from the beginning, the kingdom of God is built, proclaimed and begun in human history by Jesus Christ (Pope John Paul II)
Ci ha fatto venire qui la venerazione verso il martirio, sul quale, sin dall’inizio, si costruisce il regno di Dio, proclamato ed iniziato nella storia umana da Gesù Cristo (Papa Giovanni Paolo II)
The evangelization of the world involves the profound transformation of the human person (Pope John Paul II)
L'opera evangelizzatrice del mondo comporta la profonda trasformazione delle persone (Papa Giovanni Paolo II)
The "widow" represents the soul of the People from whom God, the Bridegroom, has been stolen. The "poor" is such because she is the victim of a deviant teaching: a doctrine that arouses fear, more than humility or a spirit of totality. Jesus mourns the condition of she who should have been helped by the Temple instead of impoverished
La “vedova” raffigura l’anima del Popolo cui è stato sottratto Dio, lo Sposo. La “povera” è tale perché vittima di un insegnamento deviante: dottrina che suscita timore, più che umiltà o spirito di totalità. Gesù piange la condizione di colei che dal Tempio avrebbe dovuto essere aiutata, invece che impoverita
Jesus has forever interrupted the succession of ferocious empires. He turned the values ​​upside down. And he proposes the singular work - truly priestly - of the journey of Faith: the invitation to question oneself. At the end of his earthly life, the Lord is Silent, because he waits for everyone to pronounce, and choose
Gesù ha interrotto per sempre il susseguirsi degli imperi feroci. Ha capovolto i valori. E propone l’opera singolare - davvero sacerdotale - del cammino di Fede: l’invito a interrogarsi. Al termine della sua vicenda terrena il Signore è Silenzioso, perché attende che ciascuno si pronunci, e scelga
The Sadducees, addressing Jesus for a purely theoretical "case", at the same time attack the Pharisees' primitive conception of life after the resurrection of the bodies; they in fact insinuate that faith in the resurrection of the bodies leads to admitting polyandry, contrary to the law of God (Pope John Paul II)
I Sadducei, rivolgendosi a Gesù per un "caso" puramente teorico, attaccano al tempo stesso la primitiva concezione dei Farisei sulla vita dopo la risurrezione dei corpi; insinuano infatti che la fede nella risurrezione dei corpi conduce ad ammettere la poliandria, contrastante con la legge di Dio (Papa Giovanni Paolo II)
Are we disposed to let ourselves be ceaselessly purified by the Lord, letting Him expel from us and the Church all that is contrary to Him? (Pope Benedict)
Siamo disposti a lasciarci sempre di nuovo purificare dal Signore, permettendoGli di cacciare da noi e dalla Chiesa tutto ciò che Gli è contrario? (Papa Benedetto)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

duevie.art

don Giuseppe Nespeca

Tel. 333-1329741


Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.
Le immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione.
L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.