Nov 12, 2023 Scritto da 

IL TEMA UMANIZZANTE DELLA NASCITA: 25 Marzo l’Annunciazione - 25 Dicembre la Nascita (di Francesco Giovannozzi, psicologo e psicoterapeuta)

Si avvicina il Natale, per eccellenza la festa transculturale della Nascita.

Lo scorso Natale ho già fatto un piccola riflessione sul significato psicologico dl Natale. In questo articoletto vorrei affrontare largomento in modo diverso.

Gravidanza, nascita e infanzia sono un continuum.

Alcuni psicologi dellinconscio sostengono che la vita psichica ha inizio addirittura durante la gravidanza.

Riporto alcune esperienze di analisti tratte dal libro «Lorigine della paura - i miti della Mesopotamia e il trauma della nascita»  di  Franz Renggli [Ed. Magi. (gen. 2004)].

Queste esperienze riportate nel libro aiutano a comprendere la vita psichica di colui che sta per nascere.

Lautore cita a pag. 29 una storia di animali di William Emerson.

 

Una motrice da rimorchio  aveva investito una cagna gravida. Sopravvissero sia la madre che il cucciolo. Dopo la nascita ,esso fu portato in una fattoria dove si distinse per il suo atteggiamento pauroso.

In particolare reagiva nervosamente al gracidio delle oche nel periodo primaverile quando queste migravano verso nord - e in autunno, quando facevano ritorno. In queste occasioni sussultava e si nascondeva in un granaio.

Occorre aggiungere che il conducente dellautocarro aveva cercato di evitare lincidente suonando il clacson, il cui effetto acustico era simile al grido delle oche.

Eevidente che il vecchio trauma prenatale, legato ad un grande dolore e alla paura della morte, veniva risvegliato  in questo cucciolo dal passaggio delle oche.

 

In questo capitolo del libro lautore riporta unaltra storia di Thomas Verny tratta dal suo libro «Vita segreta prima della nascita» (1981):

 

Un direttore dorchestra durante la prima esecuzione di una composizione, conosceva in anticipo, prima di voltar le pagine della partitura, le parti affidate al violoncello. Quando lo raccontò alla madre violoncellista di professione, il segreto fu presto svelato: durante la gravidanza, lei aveva provato al violoncello proprio quei passaggi.

 

Lautore riporta anche delle ricerche condotte da  David Chamberlain. Egli ha sottoposto ad ipnosi alcuni bimbi con linguaggio, chiedendo loro lesperienza della nascita. Ha fatto lo stesso con madri - e confrontando,i loro racconti coincidevano.

 

Questi bambini descrivono la loro nascita dallinterno, lansia che li ha colti durante  le doglie, ma anche le loro preoccupazioni e l'empatia che li univa alla madre durante il parto.

 

Interessanti sono anche le osservazioni di Alessandra Piontelli (p.31)

Questa psicoanalista ha effettuato delle osservazioni durante il periodo della gravidanza e le conoscenze sul periodo prenatale si sono arricchite.

Nel libro sopra citato (p.32) viene riportato il caso di una madre che in gravidanza mangiava  in continuazione  nonostante il parere contrario dei medici.

Il nascituro era altrettanto insaziabile, si succhiava continuamente il pollice e la placenta; la sua lingua era sempre in movimento, e ingeriva  grandi quantità di liquido amniotico.

Un altro esempio descritto è quello di una madre con un elevato livello di ansia, perché aveva già perso un bambino,

Ogni volta che i medici le comunicavano qualcosa, andava in ansia e subito pensava a quale danno poteva andar incontro il nascituro.

Il feto di conseguenza si nascondeva dietro le braccia e dietro le gambe,in modo tale che durante gli esami medici con ultrasuoni non si distingueva chiaramente la testa. Ansioso come la madre.

A p.33 del libro viene citato uno studio effettuato da David Chamberlain.

Ogni volta che le madri vogliono sapere se il bambino che sta per nascere è nomale si  sottopongono ad amniocentesi: Chamberlain riferisce che un feto si è ritratto per poi colpire con un pugno lago; altri si irrigidiscono, e il loro cuore batte più forte. Nonché la respirazione può rallentare per alcuni giorni.

Generalmente i nascituri non si spaventano tanto dellago, a meno che non sia una questione    vitale e percepiscano un pericolo.

 

Anche nella mia esperienza professionale mi sono imbattuto in vissuti dolorosi che erano riconducibili al periodo gestazionale.

La raccolta dallanamnesi era centrata ampiamente sul periodo del concepimento e di come  era stata la vita dei genitori durante lattesa,oltre che sulla storia personale del bimbo.

Il vissuto di genitori metteva in luce laccettazione o meno del bimbo, talora eventuali matrimoni non voluti, ovvero vicende di madri e padri ancora loro stessi bimbi: incapaci di prendersi cura, aspetto tipico della funzione genitoriale.

Certo che poi il piccolo nasce, ma vivrà meglio se supportato da sentimenti positivi e amorevoli. Avrà più forza per affrontare le difficoltà della vita.

E allora viviamo con gioia il Natale, anche se ci sono persone che lo vivono male.

Natale rappresenta e tramanda il tema della nascita.

E vero che il Natale è la nascita del Bambino Gesù, ma è anche la festa di qualsiasi nascita. Mi chiedo quale persona non senta dentro di sé una particolare gioia, quando un bimbo viene al mondo (cristiani e non).

Personalmente penso che la festività del Natale non escluda nessuno,

E mi piacerebbe che si continuasse a chiamarlo così, non festa dinverno come suggerito da voci autorevoli.  

 

Francesco Giovannozzi psicologo - psicoterapeuta.

1129 Ultima modifica il Lunedì, 04 Dicembre 2023 08:13
don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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The Kingdom of God grows here on earth, in the history of humanity, by virtue of an initial sowing, that is, of a foundation, which comes from God, and of a mysterious work of God himself, which continues to cultivate the Church down the centuries. The scythe of sacrifice is also present in God's action with regard to the Kingdom: the development of the Kingdom cannot be achieved without suffering (John Paul II)
Il Regno di Dio cresce qui sulla terra, nella storia dell’umanità, in virtù di una semina iniziale, cioè di una fondazione, che viene da Dio, e di un misterioso operare di Dio stesso, che continua a coltivare la Chiesa lungo i secoli. Nell’azione di Dio in ordine al Regno è presente anche la falce del sacrificio: lo sviluppo del Regno non si realizza senza sofferenza (Giovanni Paolo II)
For those who first heard Jesus, as for us, the symbol of light evokes the desire for truth and the thirst for the fullness of knowledge which are imprinted deep within every human being. When the light fades or vanishes altogether, we no longer see things as they really are. In the heart of the night we can feel frightened and insecure, and we impatiently await the coming of the light of dawn. Dear young people, it is up to you to be the watchmen of the morning (cf. Is 21:11-12) who announce the coming of the sun who is the Risen Christ! (John Paul II)
Per quanti da principio ascoltarono Gesù, come anche per noi, il simbolo della luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla pienezza della conoscenza, impressi nell'intimo di ogni essere umano. Quando la luce va scemando o scompare del tutto, non si riesce più a distinguere la realtà circostante. Nel cuore della notte ci si può sentire intimoriti ed insicuri, e si attende allora con impazienza l'arrivo della luce dell'aurora. Cari giovani, tocca a voi essere le sentinelle del mattino (cfr Is 21, 11-12) che annunciano l'avvento del sole che è Cristo risorto! (Giovanni Paolo II)
Christ compares himself to the sower and explains that the seed is the word (cf. Mk 4: 14); those who hear it, accept it and bear fruit (cf. Mk 4: 20) take part in the Kingdom of God, that is, they live under his lordship. They remain in the world, but are no longer of the world. They bear within them a seed of eternity a principle of transformation [Pope Benedict]
Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola (cfr Mc 4,14): coloro che l’ascoltano, l’accolgono e portano frutto (cfr Mc 4,20) fanno parte del Regno di Dio, cioè vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo; portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione [Papa Benedetto]
In one of his most celebrated sermons, Saint Bernard of Clairvaux “recreates”, as it were, the scene where God and humanity wait for Mary to say “yes”. Turning to her he begs: “[…] Arise, run, open up! Arise with faith, run with your devotion, open up with your consent!” [Pope Benedict]
San Bernardo di Chiaravalle, in uno dei suoi Sermoni più celebri, quasi «rappresenta» l’attesa da parte di Dio e dell’umanità del «sì» di Maria, rivolgendosi a lei con una supplica: «[…] Alzati, corri, apri! Alzati con la fede, affrettati con la tua offerta, apri con la tua adesione!» [Papa Benedetto]
«The "blasphemy" [in question] does not really consist in offending the Holy Spirit with words; it consists, instead, in the refusal to accept the salvation that God offers to man through the Holy Spirit, and which works by virtue of the sacrifice of the cross [It] does not allow man to get out of his self-imprisonment and to open himself to the divine sources of purification» (John Paul II, General Audience July 25, 1990))

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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