Lug 13, 2024 Scritto da 

IL GIOCO. Emulazione di miti. Gioco e Cultura. Competizione. Caso. Simulacro. Vertigine  (di Francesco Giovannozzi, psicologo e psicoterapeuta)

Un adolescente ha viaggiato attaccato a un treno per diversi chilometri.

Non è l’unica né la prima follia tra adolescenti “annoiati e sazi” [non tutti] cui noi genitori abbiamo dato, a mio avviso, troppo.

Ci sono diversi giochi pericolosi in voga: saltare da un balcone all’altro, o gesta simili; abbuffate di alcool, far finta di strangolarsi, appendersi a testa in giù.

Leggo dai social che l’ultima bravata è quella di picchiare i passanti e mettere tutto in rete (non so se è attendibile).

Questi comportamenti anomali forse si potrebbero evitare se i genitori stabilissero dei limiti, ma spesso non li hanno neanche loro.

È pur vero che simili comportamenti possono essere dovuti ad emulazione di qualche falso mito.

Ma al di là di questi comportamenti estremi, giocare è importante per l’essere umano.

Anticamente Aristotele avvicinò il concetto di gioco alla gioia e alla virtù, mentre Kant lo definì attività ’piacevole’.

Nel libro Homo Ludens del 1938 Huizinga dice che la cultura nasce in forma ludica, perché ogni cosa viene sotto forma di gioco; e giocando, il collettivo esprime la spiegazione della vita: il gioco non si cambia in cultura, ma questa ha inizialmente il carattere di gioco.

In psicologia il gioco è protagonista dello sviluppo psicologico del bambino - soprattutto della sua personalità.

Roger Caillois nel suo libro «I giochi e gli uomini» (Ed. Bompiani) raggruppa l’attività giocosa in quattro classi sostanziali, a seconda se nel gioco prevale la competizione, il caso, il simulacro, la vertigine.

Li ha denominati Agon (competizione), Alea (il caso, la sorte), Mimicry (Mimica, travestimento), Ilings (Vertigine). Questa distinzione raggruppa i giochi della stesa specie.

Nel gioco dapprima troviamo divertimento, indisciplinatezza, poco controllo, cui l’autore ha dato il termine “paidia” per giungere successivamente a un’attività disciplinata e osservante delle regole (Ludus).

L’Agon rappresenta il merito personale e lo si manifesta sia nella forma muscolare, sia nella forma intellettiva.

Esempi sono le gare sportive, ma anche giochi di capacità intellettiva. Scopo principale è affermare la propria superiorità.

L’Alea è la parola latina che individua il gioco dei dadi; qui il giocatore è inoperoso e si affida alla sorte, al destino.

La Mimicry include la recita, la mimica, il travestimento. L’uomo abbandona la propria personalità per fingere un’altra.

La mimicry è ideazione; per chi recita, è attirare l’attenzione dell’altro.

L’ultima classe di giochi descritta da Caillois viene chiamata Ilings.

Consiste nel far provare alla coscienza un notevole spavento.

Questo scompiglio è solitamente cercato per se stesso.

Caillois ci fa l’esempio dei dervisci danzanti che cercano l’inebriarsi girando su sé stessi al ritmo crescente di tamburi e la paura consiste in questo girare su di sé frenetico.

D’altronde senza cercare esempi eclatanti, ogni bambino sa l’effetto che si prova girando vorticosamente su di sé.

Questa sorta di giochi non la troviamo unicamente negli esseri umani, ma anche nel mondo animale.

I cani a volte girano su se stessi per afferrarsi la coda, finché non cadono.

L’autore riporta il caso dei camosci come indicativo.

Secondo Karl Groos “essi si arrampicano sui nevai e di lì ognuno si lancia sul pendio mentre gli altri lo stanno a guardare” col rischio di sfracellarsi.

Nell’esercizio della mia professione ho spesso incontrato per la maggior parte adolescenti che  mettevano in atto giochi di questo tipo.

Ragazzi che con motorini sfidavano le auto o che passavano con il semaforo rosso. O ancora peggio, che giocavano a camminare in stato di lieve ebbrezza sul ciglio di un ponte.

Negli ultimi anni della professione ho notato che parecchi adolescenti si procuravano dei tagli sul corpo.

Gli episodi che riportano i media su questi comportamenti estremi non vanno ignorati.

Certo tutti abbiamo avuto momenti in cui abbiamo provato un senso di vertigine: mi viene in mente l’altalena da piccoli, o giochi ai vari luna-park.

Con l’aumento del benessere, spesso la società produce macchine e moto sempre più potenti.

E lì [oltre lo status symbol] vi è anche una ricerca conscia o meno di un senso di vertigine.

Ma sarebbe opportuno comprendere che associando la vertigine (ilings) al destino (alea)… il gioco diventa pericolo - a volte mortale.

 

Francesco Giovannozzi psicologo-psicoterapeuta.

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don Giuseppe Nespeca

Giuseppe Nespeca è architetto e sacerdote. Cultore della Sacra scrittura è autore della raccolta "Due Fuochi due Vie - Religione e Fede, Vangeli e Tao"; coautore del libro "Dialogo e Solstizio".

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Dear friends, the mission of the Church bears fruit because Christ is truly present among us in a quite special way in the Holy Eucharist. His is a dynamic presence which grasps us in order to make us his, to liken us to him. Christ draws us to himself, he brings us out of ourselves to make us all one with him. In this way he also inserts us into the community of brothers and sisters: communion with the Lord is always also communion with others (Pope Benedict)
Cari amici, la missione della Chiesa porta frutto perché Cristo è realmente presente tra noi, in modo del tutto particolare nella Santa Eucaristia. La sua è una presenza dinamica, che ci afferra per farci suoi, per assimilarci a Sé. Cristo ci attira a Sé, ci fa uscire da noi stessi per fare di noi tutti una cosa sola con Lui. In questo modo Egli ci inserisce anche nella comunità dei fratelli: la comunione con il Signore è sempre anche comunione con gli altri (Papa Benedetto)
Jesus asks us to abide in his love, to dwell in his love, not in our ideas, not in our own self-worship. Those who dwell in self-worship live in the mirror: always looking at themselves. He asks us to overcome the ambition to control and manage others. Not controlling, serving them (Pope Francis)
Gesù ci chiede di rimanere nel suo amore, abitare nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi. Chi abita nel culto di sé stesso, abita nello specchio: sempre a guardarsi. Ci chiede di uscire dalla pretesa di controllare e gestire gli altri. Non controllare, servirli (Papa Francesco)
In this passage, the Lord tells us three things about the true shepherd:  he gives his own life for his sheep; he knows them and they know him; he is at the service of unity [Pope Benedict]
In questo brano il Signore ci dice tre cose sul vero pastore: egli dà la propria vita per le pecore; le conosce ed esse lo conoscono; sta a servizio dell'unità [Papa Benedetto]
Jesus, Good Shepherd and door of the sheep, is a leader whose authority is expressed in service, a leader who, in order to command, gives his life and does not ask others to sacrifice theirs. One can trust in a leader like this (Pope Francis)
Gesù, pastore buono e porta delle pecore, è un capo la cui autorità si esprime nel servizio, un capo che per comandare dona la vita e non chiede ad altri di sacrificarla. Di un capo così ci si può fidare (Papa Francesco)
In today’s Gospel passage (cf. Jn 10:27-30) Jesus is presented to us as the true Shepherd of the People of God. He speaks about the relationship that binds him to the sheep of the flock, namely, to his disciples, and he emphasizes the fact that it is a relationship of mutual recognition […] we see that Jesus’ work is explained in several actions: Jesus speaks; Jesus knows; Jesus gives eternal life; Jesus safeguards (Pope Francis)
Nel Vangelo di oggi (cfr Gv 10,27-30) Gesù si presenta come il vero Pastore del popolo di Dio. Egli parla del rapporto che lo lega alle pecore del gregge, cioè ai suoi discepoli, e insiste sul fatto che è un rapporto di conoscenza reciproca […] vediamo che l’opera di Gesù si esplica in alcune azioni: Gesù parla, Gesù conosce, Gesù dà la vita eterna, Gesù custodisce (Papa Francesco)
To enter into communion with God, before observing the laws or satisfying religious precepts, it is necessary to live out a real and concrete relationship with him […] And this “scandalousness” is well represented by the sacrament of the Eucharist: what sense can there be, in the eyes of the world, in kneeling before a piece of bread? Why on earth should someone be nourished assiduously with this bread? The world is scandalized (Pope Francis)

Due Fuochi due Vie - Vol. 1 Due Fuochi due Vie - Vol. 2 Due Fuochi due Vie - Vol. 3 Due Fuochi due Vie - Vol. 4 Due Fuochi due Vie - Vol. 5 Dialogo e Solstizio I fiammiferi di Maria

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